Negrita: it’s only Rock n’ Roll

Marzo 1, 2002 in Spettacoli da Gino Steiner Strippoli

25509Questo è solo rock n’roll! Come i loro ispiratori, i Rolling Stones, da sempre citati ad esempio, i Negrita si catapultano nel più tradizionale linguaggio giovanile con il loro ultimo album “Radio Zombie”. Il precedente “Reset”, oltre centomila copie vendute, ed un traino chiamato “Mama Maè” li aveva riproposti in grande stile dopo un lavoro come “XXX” snobbato più del previsto.

Adesso l’immagine del rock italiano, di chiara ispirazione americana, è di nuovo in possesso di questi 5 aretini che rispondono ai nomi di Mac e Drigo alle chitarre, Franco Li Causi al basso, Zama alla batteria e vocalist Pau.

Il loro nome? Deriva da una bella canzone “Hey Negrita” di un grande album del 1976 “Black and Blue” delle “Pietre Rotolanti”. Per il pubblico torinese, sabato, inizio ore 21.30 al Palastampa, riflettori puntati sui Negrita in live concert, organizzato da Metropolis, un’occasione per sentire il trascinante ritmo di “Radio Zombie” (Mercury-Black Out), una miscela esplosiva fatta di new wave, blues, funky. “

È un album,- racconta il cantante Pau-con quasi due anni di lavoro alle spalle, a ritmi intensissimi a volte massacranti, però poi una gran soddisfazione a palla a fine lavoro….poi fu il riposo del guerriero!”

Un titolo che è legato musicalmente alla radiofonia?

Sai noi – continua Pau – siamo cresciuti ascoltando le grandi band che hanno inciso nella storia della musica pop rock, come Led Zeppelin, Pink Floyd, gli Stones, Bono e company, ovvero gruppi che sono riusciti a smuovere idee e creare movimenti e nel nostro disco vengono in qualche modo citati come in una vera trasmissione radiofonica, con noi a fare i D.J.

25510(1)Ma gli Zombie…?

IL grande rock, a volte viene dipinto come preistorico se non addirittura morto ma poi inevitabilmente resuscita proprio come gli Zombie!

Qual è il rapporto tra i Negrita e il pubblico che vi chiede sempre più grinta rock?

Noi cerchiamo di proseguire per la nostra strada cercando però di avere rispetto per la gente che ci ha accompagnato in questi dieci anni di avventura. Non possiamo ignorare il pubblico che ci segue sin dai nostri inizi, che si sbatte e fa sacrifici, anche grossi, per venirci a vedere, per questo è obbligatorio ripagarlo in qualche modo altrimenti non verrebbe ai nostri concerti o non comprerebbe i nostri. Però non possiamo produrre musica solo per questo, dobbiamo portare avanti il nostro discorso musicale, artistico e cercare di essere abbastanza liberi di poter fare le nostre scelte.

In questo “Radio Zombie” siete cambiati…

Non volevamo fare una sorta di Reset atto secondo, tanto per intenderci, volevamo cambiare senza tradire chi ha creduto sempre in noi, e penso che ci siamo riusciti facendo quello che più ci piace fare, puro e vero rockn’roll, passando magari da sonorità new wave e funky senza per questo annientare la nostra identità.

Senti Pau ma per te cos’è la musica?

Solamente Clorofilla!

di Gino Steiner Strippoli