Barmes Folk
Luglio 30, 2003 in Spettacoli da Marinella Fugazza
BARMES FOLK: alla scoperta di un villaggio di alta montagna, tra musica, cultura e tradizione
Questo è il titolo dato ad una rassegna musicale e culturale che si svolgerà da venerdì 1 a domenica 3 agosto a Balme, il più alto e il più piccolo paese delle Valli di Lanzo, villaggio alpino al confine con la Savoia, piccolo insediamento di alta quota annidato alla base di altissime rupi solcate da cascate. L’evento è organizzato dall’Associazione di cultura francoprovenzale “Li Barmenk”, nome che indica gli abitanti di Balme e che significa per l’appunto“coloro che abitano i ripari sotto le rocce” nell’antico patois savoiardo, ancora parlato in queste valli, dove la tradizione è una cosa seria, rispettata e intimamente sentita. Il programma offre musica “francoprovenzale” e “bal folk”, ma anche stages con strumenti tradizionali: l’organetto diatonico, la ghironda e il corno di stambecco; itinerari culturali come la visita guidata ai siti preistorici, alla casaforte del Routchàss, al villaggio dei minatori, al museo delle guide alpine; l’incontro con gli schietti sapori di montagna dei prodotti locali: il formaggio toma, il salame di turgia, le paste di meliga, per finire con il caffè alla balmese, un parente non troppo remoto del famoso irish coffee che si gusta nei pub irlandesi.
Tre giorni per scoprire la storia di una piccola comunità fondata da pastori savoiardi nel Medio Evo, cui si aggiunsero poi i minatori bergamaschi e valsesiani. Quando le miniere di ferro si esaurirono i Balmesi vissero di un faticoso e pericoloso commercio con la Savoia attraverso un valico a 3200 metri di quota. Divennero così alpinisti provetti, fino a trasformarsi in esperte guide alpine quando i primi alpinisti si affacciarono in queste valli. Una storia raccontata nel museo appena inaugurato, (per ulteriori informazioni a questo proposito si può leggere l’articolo per scritto l’occasione: https://www.traspi.net/notizia.asp?IDNotizia=2616) ricco di cimeli e documenti, completato da un percorso storico-etnografico sul territorio. Un bagno di cultura, di musica e di tradizione che richiamerà gruppi musicali locali e non, danzatori provetti e principianti, valligiani e cittadini amanti di una certa montagna, quella vera, sempre rude e talvolta un po’ ruspante. Sarà una festa calorosa e coinvolgente che si prolungherà a lungo nella notte, un’occasione per incontrare nuovi amici, per scoprire di avere interessi e radici comuni con tanta gente intorno a noi.
Un’occasione rivolta anche ai bambini, per i quali i folletti e le masche o fattucchiere locali hanno in serbo molte sorprese per condurli alla scoperta dei segreti del bosco e del piccolo popolo che lo abita. Per ciò che riguarda il cibo e il riposo, un’accoglienza semplice ma confortevole è garantita nei rifugi alpini e GTA, nelle locande e nei bed & breakfast, mentre sarà allestita una ristorazione veloce ma caratteristica e genuina. Gli amanti della buona tavola troveranno soddisfazione nei numerosi e qualificati ristoranti della zona magari dopo una salutare passeggiata al Pian della Mussa, alla scoperta delle mitiche sorgenti dell’acquedotto di Torino, tra macchie di neve, marmotte e stambecchi, quasi un miraggio in questa estate torrida e riarsa.
Per informazioni: 0123 82 910 e 348 29 43 674
di Marinella Fugazza