Le sedie

Luglio 30, 2003 in Spettacoli da Stefania Martini

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Anche quest’anno Theatropolis, Festival Internazionale delle Arti Teatrali, giunto alla sua sesta edizione, offre spettacoli di alto livello in ambito teatrale e non solo.

Incentrato sul tema degli anni “cinquanta e d’intorno”, il cartellone ha finora presentato testi come “Waiting for Godot” di Samuel Beckett, alternati a spettacoli musicali o riproposte cinematografiche d’autore, come l’omaggio a Raf Vallone, recentemente scomparso, protagonista indimenticabile di “Riso Amaro”.

Nella serata di giovedì 31 luglio, la Compagnia Ars Et Labor / Gruppo Teatro Specchio mette in scena Le Sedie, testo unanimemente riconosciuto dalla critica come uno dei più importanti scritti dal drammaturgo francese, di origini rumene, Eugene Ionesco ed entrato a pieno titolo nel novero delle opere definite appartenenti al genere teatro dell’assurdo, ovvero opere teatrali a cui manca uno svolgimento narrativo della storia, in cui si presenta un’unica situazione che, sebbene quotidiana, risulta assurda e insensata, in cui comicità e ironia celano messaggi tragici e catastrofici.

Scritta nel 1951 e rappresentato per la prima volta nel 1952, Le Sedie pone l’accento sul bisogno di comunicare e della difficoltà intrinseca della comunicazione tra persone. Lo stesso autore così definisce la sua opera: Tratta dell’assenza, della vacuità, del nulla. Le sedie sono rimaste vuote perché non c’è nessuno… Il mondo non esiste per davvero.

La vicenda si consuma all’interno di un faro in abbandono in mezzo al mare. Due vecchi, marito e moglie, la loro piccola realtà, le loro illusioni, la loro attesa e soprattutto un grande vuoto.

I due protagonisti sono in preda ad una strana necessità: affidare il loro messaggio prima di morire ad un Oratore. Per questo ricevono un gran numero di persone. Ospiti accolti in modo cerimonioso, ma che, come unica traccia, lasciano le sedie. Queste si accumulano e collaborano all’effetto comico che presto si trasforma in un desolante disagio destinato ad esplodere nel colpo di scena finale.

Nell’allestimento in scena a Moncalieri, la scelta del regista Sergio Saccomandi è quella di rendere visibili i personaggi invisibili che circondano i due protagonisti, per mettere ancora più in evidenza questo bisogno di comunicare e di vivere un sogno giocato sul perdersi e ritrovarsi.

Allora il delirio, la folle costruzione di una cerimonia, manichini, sedie, quadri che invadono il palcoscenico. Il tragico diventa comico. La realtà è troppo evanescente e troppo opaca, troppo leggera e troppo pesante.

Sul palcoscenico i ruoli dei due anziani coniugi sono affidati a Grazia Ferrero e Sergio Saccomandi, musiche originali di Fiorenzo Gianani, allestimento scenico di Candido Verzino.

Le Sedie

Giovedì 31 luglio, ore 23.45.

Limone Fonderie Teatrali, Via Pastrengo 88 – 10024 Moncalieri (TO).

di Stefania Martini