World Wrestling in Tour
Ottobre 3, 2004 in Sport da Redazione
La World Wrestling Entertainment di nuovo in Italia, gli iron-men più famosi del roster di Smackdown tornano sul nostro stivale per regalarci nuovi e spettacolari incontri.
A distanza di pochi mesi dai due appuntamenti di Milano e Pesaro che hanno registrato il tutto esaurito, la WWE replica con due nuove date a Firenze e a Torino, con lo spettacolo “Down’n Dirty”.
Due occasioni uniche, per chi è riuscito a mettere le mani sui ricercatissimi biglietti, per vedere finalmente dal vivo il sorriso beffardo di Bradshaw, il texano dal cuore di ghiaccio, acerrimo nemico dell’amatissimo Eddie Guerrero, il campione messicano che infiamma le platee di tutto il mondo con la sua famosa mossa, la frog-splash, quasi tre metri di salto dall’ultima corda alla ricerca delle costole dell’avversario. I più attesi saranno naturalmente l’Undertaker, il becchino alto quasi due metri e dieci, più volte campione del mondo e nuovamente in corsa per il titolo, e Rey-Mysterio, il lottatore mascherato capace di acrobazie e salti mortali degni di un ginnasta olimpionico. Molta attesa anche per John Cena, il wrestler-rapper ansioso di riprendersi il titolo di Campione degli Stati Uniti contro il titanico Booker T, centoventi chili di muscoli scolpiti nell’ebano.
Il Wrestling approda per la prima volta in Italia nei lontani anni ottanta, attraverso la lotta libera giapponese, col nome di “Catch”. I lottatori di quegli anni sono atleti che poi passeranno alla storia, come Antonio Hinoki,, TigerMask, Tatsumi Fujihami, ed un allora giovane ma già promettente Hulk Hogan. E’ un modo di combattere molto diverso da quello di oggi, fatto soprattutto di prese, bloccaggi, torsioni. Lo spettacolo funziona sulla vecchia formula “buoni contro cattivi”, ed il pubblico si lascia incantare dallo show, ed ecco allora tutta l’arena che fischia all’unisono l’ingresso di DinamiteKid, lottatore scorretto e nemico giurato dell’amatissimo TigerMask.
Il Wrestling vero e proprio, fatto di meno botte ma più “show”, arriva dall’America qualche anno più tardi, con Hulk Hogan come portavoce. I wrestler diventano caratteri, inventando personaggi pittoreschi come Coco Beware, l’uomo pappagallo, o Ted Dibiase, the million dollar man, che alla fine di ogni suo incontro infila una banconota da cento dollari nella bocca del suo avversario.
I combattimenti diventano sempre più cinematografici e si svolgono dentro e fuori dal ring, con sedie, tavoli, bidoni, manici di scopa e microfoni. E’ la febbre dell’oro: gli incontri non sono più casi a sé, ma sembrano intrecciati fra loro, diventano un unico telefilm di cui non perdersi mai neanche una puntata.
Negli ultimi anni gli atleti sembrano “lievitare”. C’è bisogno di emozioni forti, di wrestler sempre più alti e grossi, muscoli sempre più scolpiti. Anche gli incontri e le storie con le quali sono concatenati diventano più complessi. I ring vengono modificati con gabbie d’acciaio dalle quali non si può fuggire, e i wrestler arrivano sull’anello in moto, in macchina, alla guida di un’autocisterna.
E’ il meccanismo dello spettacolo: se oggi fai cento domani non puoi scendere a novanta, il pubblico si sta già spellando le mani ad applaudire sperando in un centodieci.
Wrestling – Smackdown
Domenica 10 Ottobre, ore 21.
Mazda Palace, Torino.
di Andrea Roscigno