SoràLamà

Giugno 17, 2005 in Enogastronomia da Momy

Quando i bambini fanno oooh

che meraviglia che meraviglia


[Giuseppe Povia]

Ci sono delle canzoni che ci restano impresse più di altre, a volte per dei testi impegnati o dei sound particolari, altre per dei ritornelli che si affacciano alla nostra mente nei momenti più impensati.

Le parole sopra riportate, tratte dalla canzone che Giuseppe Povia avrebbe voluto presentare al Festival di Sanremo, edizione 2005, scartata perché presentata due anni prima al Premio Recanati, si sono affacciate prepotentemente nella mia mente quando ho assaggiato la birra artigianale del birrificio SoraLamà di Vaie.

Penso che l’associazione mentale sia dovuta a due effetti paralleli: primo, la birra è veramente una meraviglia, secondo, la rossa si chiama Oh…

Cominciamo dal principio: l’idea del birrificio è da attribuirsi a Davide Zingarelli, che qualche anno fa ha deciso di abbandonare il suo lavoro da ingegnere meccanico per dedicarsi allo studio ed alla realizzazione di questo luogo. La scelta di Vaie non è casuale, considerato che in questo paese si trova l’acqua migliore della ValSusa, e che più dell’80% della bontà di una birra è dettata dall’acqua utilizzata per la fabbricazione.

Le materie prime quindi sono state il giusto grimaldello per scardinare una tradizione (tutta italiana…) poco felice relativa a questa bevanda: troppo spesso alla birra non è associata una cultura, ma solo l’idea di qualcosa di fresco e dissetante, da bere fredda nelle estati afose. Qui al SoràLamà la birra è un’arte a 360 gradi. Infatti, oltre a produrre quattro tipi di birra (Gulp – Wow – Oh), è in fase di studio la birra alla castagna, anzi, per essere precisi, la birra al marrone di Villarfocchiardo. E per finire, anche i sottoprodotti vengono valorizzati: con le scorie lasciate durante la fermentazione del marrone si può ottenere un prelibato formaggio al cento per cento valsusino, mentre con i residui della fermentazione viene prodotto un ottimo caramello.

La produzione di birre non è l’unica attività del locale. Durante l’anno vengono realizzati dei corsi di degustazione (3 serate) e di arte brassicola (3 giornate), e nella Brasseria, aperta tutti i giorni dalle otto di sera alle due di notte, si possono degustare le birre, accompagnate da originali menù. La domenica è riservata alla merenda sinoira, che viene servita dalle 17 alle 2.

In estate si anima anche il dehor: grigliate e serate a tema diventano le protagoniste assolute. Per farvi venire l’acquolina in bocca, ne citiamo alcune:

  • festa del maialino (Salsicce e porchetta arrosto con patate servite nel dehors)

  • festa della salsiccia e fagioli (Salsiccia e fagiolata servite nel dehors estivo con le birre)

  • gara “birra e salsiccia” (a chi tracanna più boccali e divora più salsicce… con premi per i vincitori)

  • festa della bruschetta (Bruschette farcite servite nel dehors estivo con le birre)

    Il nostro consiglio: andate a provarli di persona… e portatevi dietro un sacco di amici, il figurone è assicurato!

    Il birrificio in cifre:

    SoràLamà – Via Nazionale, 10/C – Vaie (TO)

    SoràLamà è un polo architettonico innovativo che sorge su circa 1.450 mq. con vetrate a vista, di cui circa 400 mq. destinati agli impianti di produzione ed alle celle frigorifero per la rifermentazione e la maturazione.

    Ha una capienza di 50 posti all’interno e circa 200 all’esterno per la ristorazione.

    Quest’estate sono stati consumati in mescita 70mila litri di birra, di cui 20.000 da vendere al dettaglio e 50.000 spillata tra bionda, scura e rossa, mentre circa altre 8 mila bottiglie sono state vendute al dettaglio. E da quest’autunno potranno rifornirsi di SoràLamà tutti i locali piemontesi.

    NOTA: la canzone di Povia è stata scelta per l’Operazione Avamposto 55, l’iniziativa voluta da Paolo Bonolis con lo scopo di raccogliere fondi per la costruzione di un ospedale nel Darfur.

    di Monica Mautino