RAVA versus RAVA

Marzo 26, 2006 in Spettacoli da Simona Margarino

rava“Tutto sommato, nel dna del Jazz c’è una fortissima componente italiana, fin dagli esordi. La scena di New Orleans, all’inizio del secolo, era piena di italiani. Lì i siciliani erano uno dei gruppi etnici più presenti, c’era addirittura una linea diretta di navi Palermo-New Orleans. Nel primo disco di Jazz, della Original Dixieland Jazzband, il trombettista è Nick La Rocca, un siciliano. È lui che ha scritto Tiger Rag, che è uno dei classici del Jazz tradizionale. Il primo chitarrista a suonare in modo moderno era Eddie Lang, il cui vero nome era Salvatore Massaro. Per non parlare del Jazz moderno. Il Jazz è stato fatto dai neri, il gruppo più consistente, dagli ebrei e dagli italiani, è un dato storico. In Italia, invece, per colpa del fascismo, è arrivato tutto in blocco subito dopo la guerra, e noi eravamo di vent’anni indietro rispetto a tutti gli altri, quindi ci abbiamo messo un po’. È stata dura, ma oggi finalmente abbiamo una grande quantità di musicisti. Forse troppi” (Enrico Rava, intervista di Francesco Ughi – JazzItalia)

Sarà Enrico Rava a chiudere Linguaggi Jazz al teatro Regio di Torino lunedì 27 marzo. Ovvero uno spicchio di quell’Italia che non è solo lo stival-popolare degli Al Bano o delle Pausini, ma un minestrone di altri saporiti fenomeni, come il simpaticissimo Bollani, che all’estero riempiono club e teatri senza dover passare per il grande circo di Sanremo. Vero è che qui di Jazz si tratta, e già solo questa parola ad alcuni puzza di snob raffinato o incomprensibile. Invece è musica di improvvisazione e preparazione, che sa prendere quando è molto più di semplice virtuosismo, come in ogni forma d’arte.

Dal 1972, anno in cui uscì il primo album da leader di Rava, “Il giro del giorno in 80 mondi”, sono passati New York, l’amore –professionale, s’intende- per Miles Davis (ascoltato quando aveva 17 anni e diventato immediatamente stimolo fortissimo a cimentarsi nello strumento scelto), concerti in Argentina, Brasile, USA, Canada, Europa, Cina, e un numero impressionante di collaborazioni (Franco D’Andrea, Enrico Pieranunzi, Marcello Melis, Massimo Urbani, Paolo Fresu, Pietro Tonolo, Stefano Bollani, Roberto Gatto, John Abercrombie, Roswell Rudd, Miroslav Vitous, Richard Galliano, J.F. Jenny-Clark, Misha Mengelberg, Dino Saluzzi, Lee Konitz, Martial Solal, Charlie Mariano, the Globe Unity Orchestra, Cecil Taylor, Jimmy Lyons, Archie Shepp……..). Oggi, in Rava plays Rava, il trombettista triestino si fa accompagnare dal trombone di Gianluca Putrella, il pianoforte di Andrea Pozza, il contrabbasso di Rosario Bonaccorso e la batteria di Roberto Gatto.

Si dice che quando erano insieme a New York, negli anni Settanta, l’amico João Gilberto gli abbia detto: «Suona solo le note necessarie. Le altre cerca di non suonarle». Ma se la creatività folle supera il saggio buon senso, è un bene che anche il superfluo se ne scappi fuori dal cilindro.

TEATRO REGIO Piazza Castello 215, Torino

LUNEDI 27 MARZO ORE 21

ENRICO RAVA ”Rava plays Rava”

Enrico Rava, tromba

Gianluca Petrella, trombone

Andrea Pozza, pianoforte

Rosario Bonaccorso, contrabbasso

Roberto Gatto, batteria

con la partecipazione di MARK TURNER, sax tenore

COSTO BIGLIETTI per tutti i concerti:

POSTO UNICO NUMERATO 15 EURO, con coupon TorinoSette 13 Euro

Studenti Universitari 12 Euro, con coupon TorinoSette 10 Euro

(gli studenti universitari devono esibire la tessera universitaria)

Informazioni e prevendita senza maggiorazione dal 16 dicembre 2005 presso :

Associazione Culturale Centro Jazz Torino, via Pomba 4 10123 Torino

tel. 011/88.44.77 fax 011/81.26.644

Dal lunedì al venerdì ore 14-20

di Simona Margarino