PasSport

Maggio 20, 2004 in il Traspiratore da Redazione

Immagini di partite di calcio: bambini che corrono dietro ad una lattina o ad una palla di stracci, la linea di porta delimitata da due zaini o due sassi messi come base di pali immaginari, urla e corse, assembramenti inutili vicino alla pseudo-palla, entusiasmo, incitamento e coinvolgimento totale… Siamo alla periferia di Torino, o in quella di Dakar, o nei sobborghi di Lima o di Beirut o di Mosca… Non importa dove, le scene, interiorizzate tra ricordi e istantanee, sono uguali, con gli stessi riti e le stesse gestualità di sussulto, gol, vittoria, tiro sbagliato, fallo subito… cambia solo il colore della pelle dei giocatori…

Come giustamente mi ricorda Trentalange, arbitro famoso ed educatore altamente responsabile, in una chiacchierata- intervista, “lo sport è formidabile perché permette a tutti di parlare la stessa lingua e, come diceva Don Milani, ‘è la lingua che fa uguale, uguale è chi sa esprimersi ed intende l’espressione altrui, che sia ricco o povero importa meno…’. Lui applicava ciò in un contesto riferito all’educazione, ma pensiamo come anche lo sport apra dei canali di comunicazione e permetta di parlare la stessa lingua a persone completamente diverse per cultura, ceto, latitudini…”

Ecco perché questo numero dedicato, l’avrete capito, allo sport si intitola PasSport, ché lo sport è un passaporto universale di comunicazione, è passatempo e passione, emozione e freschezza, condivisione di ideali e speranze.

Il Traspiratore – Numero 49

di editoriale