OSN: Brahms e Strauss

Febbraio 21, 2006 in Spettacoli da Stefano Mola

L’EVENTO

Andrea LucchesiniUltimo doppio appuntamento (giovedì 23 alle 20.30 e venerdì 24 alle 21.00, all’Auditorium RAI di Piazza Fratelli Rossaro) prima della pausa dedicata alla musica contemporanea: marzo sarà infatti il mese di Rai Nuova Musica 2006. Di tutto questo, riparleremo. Ora, concentriamoci sul terzo podio (non in senso olimpico) per Yutaka Sado, ancora alla guida dell’OSN. Un repertorio tra il tardo e il post romantico, con un solista d’eccezione: Andrea Lucchesini.

JOHANNES BRAHMS: CONCERTO N°2 PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

Questo è il brano che vedrà protagonista il pianista classe 1965, allievo di Maria Tipo, vincitore nel 1983 del Dino Ciani, che ha suonato con i più grandi calibri della direzione d’orchestra: Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Roberto Abbado, Riccardo Chailly, Dennis Russell Davies, Charles Dutoit, Daniele Gatti, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, John Neshling, Gianandrea Noseda e Giuseppe Sinopoli. Un artista che ha mostrato una grande affinità con la musica contemporanea, incidendo per esempio nel 2001 la prima mondiale di una sonata di Luciano Berio. L’integrale live delle Sonate per pianoforte di Beethoven ha ricevuto il riconoscimento come disco del mese nell’ agosto 2004 da Fonoforum.

Johannes BrahmsIl Secondo di Bramhs è indubbiamente uno dei capisaldi della letteratura pianistica per solista e orchestra. In quest’opera però il virtuosismo (che richiede all’interprete una tecnica d’acciaio) si sposa con un elevato grado di integrazione nel tessuto orchestrale. Un indizio è già nella stessa struttura. Anziché i canonici tre movimenti, qui ne abbiamo quattro: come una sinfonia. Brahms lo compose dopo aver terminato la Seconda Sinfonia, quando ormai aveva raggiunto una consolidata maturità espressiva. Al di là di considerazioni tecniche (potete trovare un buon approfondimento in questo articolo), si tratta di un brano segnato da temi bellissimi, velati di malinconia, come quello d’apertura affidato ai corni cui si appoggia subito dopo il pianoforte, o quello magnifico, sognante, introdotto dal violoncello all’inizio del terzo; passionali, come l’eruzione emotiva del piano nel secondo (potete avere un assaggio degli incipit dei quattro movimenti, in ascolto gratuito, in questo sito).

RICHARD STRAUSS: EIN HELDENLEBEN

Richard StraussOvvero, il poema sinfonico Vita d’eroe, che anche l’ultimo composto dall’artista nato nel 1864 a Monaco di Baviera. Strauss pone se stesso, programmaticamente, al centro della composizione: l’eroe è l’artista, l’uomo che lotta contro un mondo incapace di comprenderlo. Grazie alla sua arte, riesce scavalcare ipocrisia, meschinità, piccolezze, fino ad un nobile ritiro dalla scena del mondo. Una summa della sua opera orchestrale: compaiono infatti citazioni dai temi di altri poemi sinfonici (Zarathustra, Don Chisciotte, Macbeth). Come sempre caratterizzata da una grande padronanza della tecnica orchestrale, da sonorità brillanti, quasi lussureggianti, mostra talora un innamoramento dell’effetto fine a se stesso.

di Stefano Mola