Olimpiadi della Cultura
Febbraio 9, 2005 in Sport da Adriana Cesarò
Lunedì 7 febbraio, si è svolta presso il Teatro Gobetti, la conferenza stampa per presentare in anteprima il cartellone delle Olimpiadi della Cultura, prodotto dalla sinergia tra il TOROC e le istituzioni del territorio. Presenti l’Assessore alle Risorse e allo Sviluppo della Cultura Fiorenzo Alfieri, l’Assessore alla Cultura, Parchi e Aree protette Valter Giuliano, l’Assessore alla Cultura, Istruzione, Gioventù e Parchi Giampiero Leo ed Evelina Christillin vice presidente vicario del TOROC.
Questo programma culturale – ha detto Evelina Christillin– non sarebbe potuto esistere senza il contributo delle istituzioni. Penso che il prodotto finale sia di alto livello, ma spetterà al pubblico giudicarlo. Sono orgogliosa del modo in cui è stato ideato questo progetto: una sinergia tra TOROC e istituzioni e tra le istituzioni stesse, che rimarrà in eredità al territorio anche dopo il 2006. Questa collaborazione conferma che anche nel mondo della cultura è stato accolto e applicato uno dei principali temi dell’Olimpismo e dello sport: la partecipazione e la coralità.
Le Olimpiadi della Cultura sono pianificate dal Comitato Organizzatore dei Giochi su mandato del CIO. Il TOROC ha scelto fin dall’inizio di coinvolgere chi sul territorio produce cultura, definendo le linee guida per facilitarne le scelte nel rappresentare la cultura italiana, e coordinare fin dall’inizio il progetto. Le linee guida, che hanno individuato il corpo come trait-d’union fra arte e sport, si possono riassumere in tre concetti: locale, globale e contemporaneità. Il programma si compone di più discipline artistiche: arte contemporanea, arte antica e classica; musica classica, contemporanea, extra-colta e popolare; opera lirica; teatro e teatro danza; cinema, letteratura. Variegato e intenso, il programma vuole offrire non solo intrattenimento, ma far vivere al pubblico un’esperienza unica. Torino si fa così promotrice di valori che rimarranno indissolubilmente legati al suo territorio. Il programma definitivo delle Olimpiadi della Cultura sarà presentato prima dell’estate. In quell’epoca verranno messi in vendita i biglietti per assistere agli spettacoli che si svolgeranno durante i Giochi Olimpici (10-26 febbraio) e Paralimpici (10-19 marzo) del 2006.
Torino 2006, considerato il grande valore e patrimonio culturale dell’Italia e, specificamente, del territorio olimpico, e tenuto conto che per la prima volta un’Olimpiade invernale si svolge in una grande città ricca di realtà pubbliche e private che producono cultura di grande valore, Città, Provincia e Regione si sono fatti promotori, anzitutto, di una sensibilizzazione iniziale nei confronti delle istituzioni culturali più importanti affinché i loro programmi riferiti al 2006 dedicassero una particolare attenzione al periodo olimpico sia dal punto di vista dei contenuti che delle opportunità di fruizione.
Tale politica ha portato all’arricchimento dei cartelloni e dei programmi di tutte le principali realtà, attenti alle linee guida delle Olimpiadi della Cultura, si da vita ad un programma organico che vede impegnato l’intero sistema culturale torinese e piemontese. L’individuazione degli eventi è dunque frutto di scelte condivise, anche con TOROC. Tutti coloro che verranno nei nostri territori potranno trovarvi la classica opera lirica italiana; grandi mostre di arte antica, moderna e contemporanea; la regia teatrale più nota al mondo; la musica colta ed extracolta più amata; le migliori interconnessioni tra cultura, sport e montagna. Il periodo dei Giochi sarà denso di appuntamenti culturali, ma l’effetto non si esaurirà in quelle sole giornate. Tutto il 2006 sarà costellato di eccezionali appuntamenti: poco dopo la chiusura dei Giochi prenderà il via l’anno in cui Torino sarà capitale mondiale del libro. Molti eventi, soprattutto a carattere espositivo, saranno a scavalco tra i due grandi appuntamenti, in un ideale passaggio di testimone. E, ancora, alla fine dell’anno riaprirà la rinnovata Reggia di Venaria. Le Olimpiadi della Cultura costituiranno quindi una grande occasione per interconnettere le diverse componenti del sistema, da cui scaturiranno certamente maggiore consapevolezza del suo valore complessivo e forme nuove di cooperazione e di progettualità creativa. Il programma delle Olimpiadi della Cultura, il suo orientamento alla valorizzazione delle istituzioni e dei beni culturali, si inserisce nelle più complessive linee di sviluppo del territorio, anche per le ricadute di attrattive che esse potranno avere prima e dopo il momento olimpico.
Si tratta quindi non di azioni estemporanee, bensì di una strategia che punta allo sviluppo e al radicamento dell’industria culturale e all’incentivazione dei relativi flussi turistici, in coerenza con le importanti trasformazioni economiche e strutturali in atto sul territorio piemontese.
Il punto di vista di alcuni protagonisti delle olimpiadi della cultura
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Non a caso, le Olimpiadi moderne e il Cinema hanno visto la luce a pochi anni di distanza l’uno dall’altro. In comune hanno molti valori e la condivisione di un identico sogno: quello di un linguaggio universale, capace di far comunicare gli individui al di là di ogni barriera ideologica e culturale. E’ anche questo il senso della presenza del cinema nell’arena delle Olimpiadi della Cultura, con due diverse rassegne: una selezione di ‘classici’ del cinema italiano (sottotitolati in inglese per i molti ospiti stranieri in visita nella nostra città), e la retrospettiva di film sul tema del lavoro, abbinata alla mostra voluta e promossa dalle organizzazioni sindacali.
Alberto Barbera – Direttore Museo Nazionale del Cinema
TORINODANZA
IL COLORE BIANCO regia di Giorgio Barberio Corsetti, coreografia di Fatou Traoré
Una coproduzione Città di Torino – Torinodanza, Torino 2006, in collaborazione con Regione Piemonte, realizzata dal Teatro Regio di Torino
Il percorso di Torinodanza ha incrociato, in tre anni, discipline diverse, linguaggi e stili anche assai lontani tra loro. Con Il colore bianco, pensato per le Olimpiadi della Cultura, questi fili si ritrovano per creare uno spettacolo fortemente indisciplinare, capace di rendere indistinto il confine tra danza, teatro e circo. Intorno alla centralità del corpo, e non a caso: la vertigine e l’emozione, la costruzione minuziosa della performance fisica, sono elementi comuni allo sport e alla danza. Una sfida estrema per interpreti chiamati a danzare sulla terra come in volo, a raccontarsi e raccontare storie che ci vengono dalle più fascinose mitologie nordiche. Antiche, ancestrali: come il corpo.
Gigi Cristoforetti – Direttore Artistico Torinodanza
THE SNOW SHOW
I am very pleased and excited to create the final version of “The Snow Show” for the XX Winter Olympic Games in Torino, Italy. Over the past 4 years, realizing the exhibition in two venues in which the curatorial premise was primarily about collaboration, it is a pleasure to now collaborate with TOROC and Regione Piemonte. Especially for this new exhibition, five renowned artists and five leading architects from around the world have been selected to participate in the design of freestanding structures made primarily from the raw materials of snow. Paired into teams, each artist and architect will work collaboratively to respond to the transient, ephemeral nature of the material, incorporating the inevitable process of melting and dissolution into the design of 5 different environmental installations. The breathtaking site in Sestriere adds to the development of the overall plan of the project. The S
now Show will offer visitors a unique cultural opportunity to experience some of the best contemporary art and architecture of the day first hand by participating in what promises to be a playful, magical, and historical exhibition.
Lance Fung -Curator of The Snow Show
FONDAZIONE TEATRO REGIO DI TORINO
Se la musica è uno dei biglietti da visita della vita culturale italiana sicuramente l’opera ne è il fiore all’occhiello. Volendo rappresentarla al meglio, per il grande appuntamento Olimpico, il Teatro Regio ha scelto di mettere in scena due capolavori di Puccini che videro la luce proprio a Torino: Manon Lescaut e La bohème. Inoltre, com’è nello spirito del Regio, non potevano mancare importanti collaborazioni capaci di attraversare i generi, come quella con Torinodanza
per la prima assoluta de Il Colore bianco di Giorgio Barberio Corsetti e con il Teatro Stabile per La tempesta di Purcell.
Walter Vergnano – Sovrintendente Fondazione Teatro Regio di Torino
di Adriana Cesarò