Mario Luzi e la poetica della visione

Novembre 17, 2005 in Attualità da Claris

Mario LuziSiamo stati fortunati, noi Traspi-amici, a conoscere Emilio Gay, molto fortunati, perché in poco più di un anno abbiamo avuto la fortuna di scoprire una persona eccezionale dal punto di vista umano prima ancora che professionale e letterario, la cui simpatia, la cui capacità di raccontare aneddoti e infarcirli con trovate poetiche e storiche è stata una aspirina in un mondo dominato dal business e dalla fretta.

Emilio ci ha introdotto nel circolo di Poesia Attiva, è stato esimio membro della giuria di Sudate Carte, ha mantellato il primo vincitore Pasquale Manella e ci ha regalato chicche di cultura. A partire dai convegni che annualmente Poesia Attiva organizza a novembre su un tema specifico, da “Gioia e dolore nella letteratura” a “Il ruolo dell’opera letteraria nella formazione di una società della bellezza e del coraggio”, a “la poesia tra privato e pubblico”dello scorso anno.

E l’appuntamento, come di consueto, torna la prossima domenica, questa volta per esaminare la poetica della visione di Mario Luzi.

Come spiega Guglielmo Gallino, “La poesia di Luzi, ricca di pensiero, s’impone infatti al di là delle mode e delle scuole. Nella sua opera, il poeta è lo “scriba” dell’esperienza universale dell’uomo, che, pur scendendo nella mischia, nel “magma” della storia, mantiene e testimonia la propria dignità. Se il Novecento è il “secolo della controversia”, Luzi vi è entrato con la lucidità della visione che, organo di rivelazioni, è la risposta all’ “affanno inesplicato” del vivere.

La poesia rappresenta una risposta radicale allo scandalo della morte. Morto, il poeta continua a vivere nella voce che suscita, nella fuga del tempo, infiniti mondi ed esemplari destini. Per questa ragione, si sarebbe potuto apporre a questo convegno, seguendo illustri precedenti, il titolo “Mario Luzi vivant”.

Egli lo è in molti sensi, perché ha rappresentato l’ansia metafisica di dare una giustificazione alla speranza di oltrepassare il disagio dell’esistenza, che percorre tutto il Novecento, non attraverso vane utopie, ma rendendo atto dell “onore del vero”. Per realizzare questo progetto, ha utilizzato lo straordinario strumento della visione.

È il tema che accompagna l’intera sua opera dall’iniziale adesione all’ermetismo sino agli ultimi approdi, dove la poesia si coniuga intensamente alle istanze ultime del sapere. È un vero e proprio itinerario orientato alla ricerca del vero, a cui la bellezza dà piede ed ali.

Questa comprensione della realtà è mediata dalla “pietà” verso le creature, nel segno di una concezione cristiana della vita, affermata al di là di ogni confessionalismo. La poesia di Luzi, così ricca di pensiero, s’impone al di là delle mode e dei dettami delle scuole. Di fronte alle sofferenze della storia, si leva nell’interiorizzazione della parola, la trascendente sopravvivenza del valore e della dignità dell’umano operare.

Poesia AttivaEcco in sintesi i probanti motivi che hanno sollecitato la Poesia Attiva a proporre, per il corrente anno un convegno su Mario Luzi. Il tema della “visione” è parso, nell’ampio ventaglio delle sue applicazioni, sintetizzare l’orientamento costante della sua attività poetica. Nel suo orizzonte si può scorgere non solo lo slancio liberatorio dal “affanno inesplicato” del vivere, ma, ancora più in profondità, un organo di rivelazioni. Ma c’è ancora un’altra ragione, sia pure più contingente, della scelta del presente tema. Mario Luzi ha partecipato ad un convegno precedente della Poesia Attiva, dove ha svolto una relazione sui rapporti tra la poesia e la libertà. In questa circostanza, al teatro Juvarra di Torino, sempre per iniziativa della Poesia Attiva, è stato presentato, con una tecnica di montaggio, il testo teatrale di Luzi: Ipazia. Al di là di questo commosso ricordo, è quasi un dovere per chi si occupa di poesia, tributare un omaggio all’opera di un poeta che ha attraversato un intero secolo con la quieta umiltà ed il generoso orgoglio dei creatori.

La sua scomparsa ci obbliga a considerarne compiuta l’opera. Ma questo compimento non naufraga nell’offesa della contingenza. Ha il segno “terrestre e celeste” di un “viaggio”, come Luzi ebbe a dire del suo Simone Martini. L’eco viene da lontano: è la ricerca della nostra “cara patria”, di cui parla, con voce straordinariamente attuale, Plotino.

Seguendo lo schema generale dei convegni precedenti, anche per quest’anno si propongono momenti diversi durante il convegno: oltre alla tavola rotonda su vari aspetti del tema proposto, accompagnati da dibattito pubblico, letture di poesie, azioni teatrali e musica, ci sarà la premiazione del primo concorso di poesia Emilio Gay, avente tema”Il ritorno”

Convegno Mario Luzi e la poetica della visione

Torino, domenica 20 novembre 2005

Teatro Juvarra, via Juvarra 15 – Torino

LA PARTECIPAZIONE E’ LIBERA E GRATUITA

Per informazioni: ASSOCIAZIONE POESIA ATTIVA

tel. 011.517.6881 – fax 011.556.1678 – www.poesiattiva.it

PROGRAMMA

  • Ore 10.00 – APERTURA DEI LAVORI – BRUNO LABATE

  • Ore 10.30 – Guglielmo Gallino – Docente di Filosofia, Torino, Lo scriba dell’esperienza del vero

    Intervengono: Nicola Vacca, giornalista, e Ennio Cavalli, giornalista

  • Ore 13.00 – Light lunch

  • Ore 14.30 – Felicità turbate di Mario Luzi

  • Ore 15.30 – Tommaso Kemeny, docente di letteratura italiana e scrittore

  • Ore 16.30 – Cerimonia di premiazione del 1° concorso nazionale di poesia Emilio Gay.

  • Ore 17.30 – Associazione culturale MERGIMTARI, Poesie dall’Albania con Mirala Strora, Edit Vucaj, Silvana Mamoli

  • Coordinamento spettacolo: Anna Cuculo, regista e attrice

  • Organizzazione: Rosy Bianchini di Martino, Guglielmo Gallino, Antonio Melillo, Claudio Sciaraffa

    1° concorso nazionale di poesia EMILIO GAY

    Giuria del Premio: GIUSEPPE CONTE, GUGLIELMO GALLINO, TOMASO KEMENY, SABINA NEGRI

    Presidente Onorario: STEFANO ZECCHI

    Segreteria organizzativa del premio: ROSY BIANCHINI DI MARTINO, ANNA CUCULO

    di Claris