Lisbona d’estate
Agosto 30, 2006 in Viaggi e Turismo da Marcella Trapani
Del glorioso passato la città porta ancora tanti segni ben evidenti così come reca le tracce di terremoti, tristemente famoso quello del 1755 che la distrusse completamente, e di incendi, come quello che nel 1988 ha danneggiato l’intero quartiere dello Chado (si pronuncia “sciadu”).
Lisbona oggi, con i due milioni di abitanti dell’area urbana, è una città multiculturale, resa vivace dall’apporto di diverse etnie. In tre millenni vi si sono mescolati i Celti con i Fenici, i Cartaginesi con i Romani, poi le orde barbare di Alani, Vandali, Svevi e Visigoti respinti più tardi dall’invasione degli Arabi, i “mori” di antica memoria, che si installarono a Lisbona per oltre cinque secoli.
Molto frequentato dai turisti è anche il tram n. 28 che passa nei quartieri più caratteristici in un susseguirsi di salite e discese, tra il Barrio Alto, la Baixa e l’Alfama. Lungo il tragitto, nel largo Chado, si trova il Caffè Brasileira, luogo di ritrovo dei più celebri artisti e intellettuali portoghesi. Tra questi, F. Pessoa, l’autore di Sostiene Pereira e de Il Libro dell’inquietudine, la cui statua in bronzo è stata collocata ad uno dei tavolini esterni del bar nel 1988, in occasione del centenario della sua nascita.
Nella vicina bella Praça D. Pedro IV, meglio nota come Rossio, si trova il Teatro Nazionale e su un lato della piazza, la Pasteleria Suiça, dove, gustando i migliori dolci della città, si osserva la folla cosmopolita che gremisce la piazza a tutte le ore.
Il Castelo si trova nel punto più elevato della città dove sono emerse attestazioni della presenza di Fenici, Romani e Arabi. Il castello in quanto tale risale al X-XI secolo, quando Lisbona era un importante porto arabo, ma il re del Portogallo Afonso Henriques conquistò il Castelo e tolse la città ai Mori. Al suo interno si trova anche lo spazio multimediale Olisipónia, dove si può ripercorrere la storia della capitale attraverso le sue immagini, e la Torre di Ulisse, in cui un periscopio permette di osservare la città a 360°.
Singolare è la storia del fondatore, Calouste Gubelnkian: nato a Istanbul da genitori armeni, è stato uno degli uomini più ricchi e uno dei più grandi filantropi del XX secolo. Avendo fatto fortuna con il petrolio iracheno, investì i suoi beni nell’arte, acquistando, tra l’altro, parecchie opere d’arte dall’Hermitage di Leningrado tra il 1928 e il 1930, epoca in cui l’Unione Sovietica vendeva i suoi beni, in cambio di valuta forte. Fece del Portogallo la sua patria adottiva, dove visse dal 1942 al 1955, quando, alla sua morte, lasciò in eredità allo stato portoghese la sua intera collezione d’arte. La Fondazione Gubelnkian opera anche nel campo educativo, scientifico e filantropico, oltre che artistico, ha finanziato il Centro de Arte Moderna, un’orchestra, un coro e un gruppo di danza contemporanea, oltre ad aver costruito sale da concerto e gallerie d’arte.
1100-129 Lisboa
tel. +351 218800620
Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 21 da marzo a ottobre, dalle 9 alle 18 da novembre a febbraio. Chiuso: 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre.
www.egeac.pt
Avenida de Berna 45-A
1067-001 Lisboa
tel. +351 217823000
www. www.museu.gulbenkian.pt
Aperto dalle 10 alle 17.45; chiuso il lun. e 1 gennaio, Pasqua, 1 maggio e 25 dicembre.
Entrata: 3 euro; gratuita per i minori di 18 anni, studenti e visitatori di età superiore ai 65 anni.
P.S. Si ringrazia l’amico Luca Barillà per le belle foto.
di Marcella Trapani