L’ipertesto, la tecnologia e la parola evolvono

Settembre 17, 2006 in Technology da Cinzia Modena

Roberto Maragliano, Gualtiero Carraro, Moni Ovadia saranno gli animatori del dibattito sull’ipetesto a Torino il 21 settembre. Il convegno Parola guida: Hyper. In futuro sarà il verbo. L’evoluzione della parola nell’ipertesto. Dal Talmud al Web si terrà negli spazi di Atrium, a Torino.

L’Iniziativa è insertita nel programma @Domani di Torino Capitale del Libro.

@Domani


La @ è il simbolo della virtualità, della tecnologia che ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare. @Domani è un’iniziativa che parte da quattro termini: Blog, Hyper, Search, Move per individuare nuove forme della scrittura, della lettura e della ricerca.

@ at

  • Cos’è un ipertesto? E’ quell’insieme di testi gestiti da un computer che tramite dei “link” (collegamenti) crea delle combinazioni non sequenziali che ne irradiano le potenzialità comunicative.

    In questa opportunità combinatoria si rivela la potenzialità della parola, dalle antiche pratiche ebraiche del Talmud, il primo “commentario”, a Internet, l’ipertesto più grande del mondo. Un’evoluzione che estende le possibilità della parola oltre i confini del contesto alfabetico, nella sua interconnessione con l’audiovisuale e il virtuale della modellazione tridimensionale Questi rimandi tra la parola del libro sacro e quella ipertestuale, approfonditi nel contesto di Torino Spiritualità, trovano un’evocazione nelle frasi di Rosen, autore di Il Talmud e Internet:

    “Oggi stiamo varcando, libri e persone allo stesso modo, la soglia dell’era informatica e ci troviamo in una nuova condizione di diaspora globale in cui siamo potenzialmente dappertutto, però mai a casa. La scrittura, qualsiasi forma essa assuma, ha sempre dentro di sé un nonsoché di fantasmatico, smaterializzato, una certa assenza, e sarebbe ingiusto attribuire ai computer o a Internet la colpa di aver accentuato questo aspetto che in fondo, purtroppo, è insito nelle parole.

    (…) Il Talmud ha offerto ospitalità virtuale a una cultura sradicata, e ha avuto origine dal bisogno tipicamente ebraico di riporre la cultura nelle parole come se si trattasse di bagagli ed errare in lungo e in largo per il mondo (…) divennero il popolo del libro poiché non avevano nessun altro luogo in cui vivere. (…) In quale altra condizione più che nella diaspora si ha un disperato bisogno di una home page ?”


    Jonathan Rosen, Il Talmud e Internet. Un viaggio tra mondi Einaudi, Torino, 2001.

    Partecipano all’incontro:

  • Roberto Maragliano,

    docente di Scienze dell’Educazione alla Terza Università di Roma e autore del Nuovo manuale di didattica multimediale (Laterza, 2002), La scuola dei tre No (Laterza, 2003);

  • Gualtiero Carraro,

    autore multimediale, vincitore negli anni novanta di alcuni premi per l’edizione in Cd-Rom dei Vangeli, pioniere dei linguaggi iperemediali;

    Moni Ovadia,

    attore e autore teatrale nonché esperto di cultura ebraica, ha pubblicato Ballata di Fine Millennio (Einaudi,1999) e Vai a te stesso (Einaudi, 2002).

    Coordina l’incontro Carlo Infante, libero docente di Performing Media e autore di Imparare giocando (Bollati Boringhieri,2000), Performing media 1.1. Politica e poetica delle reti (Memori, 2006)

  • Informazioni

    21 settembre 2006

    Parola guida: Hyper. In futuro sarà il verbo. L’evoluzione della parola nell’ipertesto. Dal Talmud al Web

    Atrium, piazza Solferino, Torino

    Conferenza

    ORE 18

    Intervengono: Roberto Maragliano, Gualtiero Carraro, Moni Ovadia

    Coordina: Carlo Infante

    www.trwbc.it

    www2.trovarsinrete.org/torinocapitalemondialelibro

    di Cinzia Modena