Le parole son finite
Dicembre 17, 2004 in Arte da Claris
In tutti i partecipanti gli echi dell’annuale convegno di Poesia Attiva (quest’anno il 20 e 21 novembre) sono ancora vivissimi, in particolare il ricordo tributato al fondatore del movimento, Emilio Gay, magnifico mecenate della cultura, splendido e profondo poeta, soprattutto amico di tanti tantissimi, tra cui anche noi, Traspi-amici.
Perché però il ricordo dell’uomo e delle sue opere non solo non si disperda, ma venga ancora più diffuso, divulgato a tutto il mondo, affinché si crei “un uomo migliore”, Poesia Attiva propone un’altra occasione di incontro sabato prossimo alle ore 16 al teatro Carignano.
Sarà Umberto Broccoli, con uno spettacolo di parole e note, il conduttore e presentatore della raccolta postuma di poesie di Emilio Gay “Le parole son finite”, accompagnato al pianoforte dal maestro Antonio Lauritano.
Strano titolo per un libro, perché si potrebbe prestare, vedendolo e non conoscendone il contenuto, ad una doppia interpretazione: non ci sarà nient’altro, né parole, né nulla dopo le parole, perché le parole sono la forza ultima che abbiamo e finite quelle nulla resta. Oppure le parole sono finite, ma inizia tutto il resto, il bello della vita che è anche senza parole.
Forse un po’ cervellotico, ma entrambe le interpretazioni sono corrette. Le parole, quelle dette a voce con la sua ineguagliabile fantasia, e quelle scritte con la sua penna sempre inchiostrata nei sentimenti, erano tutto e adesso non resta che trascriverle. Ma anche è vero che il ricordo si perpetua per sempre dopo, con la diffusione delle virtù di chi non ci accompagna più nelle nostre chiacchierate o passeggiate, con l’esaltazione e la trasmissione dei valori creati.
Il titolo quindi è assolutamente esaustivo, ma i contenuti di questo volume da collezione, fortemente desiderato da Emilio Gay e curato per lui dalla poetessa, nonché cara amica, Rosy Bianchini di Martino ed edito in un’accurata veste grafica dalla ACG (“Anna Cuculo Group”) editrice quali sono?
In ben 256 pagine in grande formato, lo “scintillio di parole” illumina la figura di Emilio Gay nei giudizi critici di Guglielmo Gallino, Roberto Lupo, Marzio Pinottini; in un’antologia delle sue poesie; e nelle numerose e qualificate testimonianze di Sergio Astrologo, Rosy Bianchini di Martino, Manlio Bichiri, Umberto Broccoli, Patrizia Cavalieri, Sissi Ceresa, Luciano Cerrato, Mara Chemeni, Gianni Chiostri, Giuseppe Conte, Francesco Cordero di Pamparato, Gianfranco de Turris, Bruno di Martino, Franca Maria Gabriele, Maurizio Garrone, Pippo Portigliotti, Fausto Gianfranceschi, Sandro Giovannini, Anna Giuliano, Tomaso Kemeny, Bruno Labate, Francesco Laversa, Gianpiero Leo, Antonio Melillo, Claudio Sciaraffa, Matteo Negrin, Emanuele Perotti, Maja Strakova, Alberto Tallone, Stefano Zecchi, Malù.
Il libro si può dividere in tre parti. Una prima parte dedicata agli interventi critici che esplorano i motivi della scelta poetica di Gay legati al tempo (circa mezzo secolo) da lui vissuto nello studio e nella ricerca letteraria in Italia, soprattutto a Torino, nella regione calabra e in Francia a Nizza.
Il nucleo centrale è rappresentato dall’antologia poetica di Emilio, in cui compaiono tutte le sue poesie edite, comprese le belle copertine dei tre libri pubblicati: dal primo volume Rivoluzione Artificiale uscito nel 1973, che racchiude lavori di trent’anni almeno, all’Unicorno del 1998, che rappresenta il più grande motivo di ricerca della sua vita, per arrivare alle Ali di Pegaso del 2001, contenente alcune liriche precedenti all’Unicorno.
Il terzo capitolo è costituito da testimonianze di amici, confidenti, estimatori di Emilio, che raccontano frammenti di quella ricca personalità, secondo lo strale che più li ha colpiti, ognuno a modo proprio, senza schemi.
E sabato?
Parole. Ancora parole. Un viaggio nell’universo delle parole. La forza inesauribile delle parole. Storie, favole, fantasie. Parole e colori. Colori come i colori delle passioni che muovono il cuore degli uomini. In questo viaggio nel tempo – quasi a voler fermare il tempo – Umberto Broccoli incontrerà Ulisse e la sua ansia di cercare oltre i confini della virtute e canoscenza, Cirano de Bergerac, il ribelle solitario, con il coraggio della sua indipendenza e la sua libertà di pensiero, Neruda e il suo inno alla forza delle parole.
Sarà un viaggio nell’universo sconfinato delle parole, parole di rabbia, parole d’amore, parole d’addio, guidati dalle emozioni del poeta Emilio Gay, Poeti nella notte, Le città, Afrodite, La libertà. Un omaggio all’immortalità della parola, per dimostrare ancora una volta che le parole non sono finite.
Le parole son finite – Umberto Broccoli legge brani tratti dal libro su Emilio Gay
sabato 18 dicembre – ore 16.00
Teatro Carignano – piazza Carignano – Torino
Ingresso libero
Informazioni: Associazione Poesia Attiva e Associazione Unicorno – tel. 011.517.6881 – fax 011.556.1678
e-mail [email protected] – http://www.poesiattiva.it
di Claris