Le Contes d’Hoffmann al Regio

Gennaio 29, 2009 in Spettacoli da Stefano Mola

les contes dÈ tempo di tornare all’Opera (con la maiuscola, sì). La magia lirica torna a far capolino dal sipario. Visto il titolo in programma, la parola magia ci casca proprio bene. Il titolo che debutterà Venerdì 30 gennaio è infatti Les Contes d’Hoffmann, l’ultima e incompiuta fatica di Jacques Offenbach, su libretto di Jules Barbier dall’omonimo romanzo di Jules Barbier e Michel Carré.

Magia perché alla base del romanzo e dunque del libretto c’è la rielaborazione di tre racconti dello scrittore tedesco E.T.A. Hoffmann: L’uomo della sabbia, Il consigliere Krespel e Das Verlorene Spiegelbild. E l’Hoffmann del titolo si intrufola nell’opera, anzi, ne è il protagonista: da qui un fecondo e intrigante e inestricabile mescolarsi di piani. La biografia e l’arte. Il sogno d’amore infruttuoso che dissipa le energie creative. Le sorti magnifiche e progressive (e talora ottuse) della tecnica contro il fantastico.

Il tutto ulteriormente complicato dall’assenza d’una inconfutabile versione di riferimento Offenbach morì non solo prima di vederla rappresentata, ma anche di averla terminata. Di questo si fece carico Ernest Guiraud, noto anche per aver musicato i recitativi della Carmen. Eppure, in soldoni, ogni nuova rappresentazione è in fondo una ricreazione e/o reinvenzione dell’opera, che presenta sfide interpretative e scenografiche assai interessanti e per nulla banali. Stretti tra un prologo e un epilogo troviamo tre atti dal clima completamente diverso. Il poeta Hoffmann infatti passa dall’infatuazione per una bambola meccanica, all’amore puro ma contrastato per una cantante (a Monaco) e la frivola passione per una cortigiana (a Venezia). Tre sfaccettature della passione (o d’unica passione) contrastate da tre diversi diabolici personaggi. Non mancheranno sicuramente gli spunti in fase di commento.

L’allestimento che vedremo è stato realizzato dal Teatro Regio in coproduzione con Teatro Real de Madrid, Théâtre du Capitole Toulouse e Israeli Opera di Tel Aviv. La regia è di Nicolas Joël, che per motivi di salute non potrà essere a Torino, e lo spettacolo sarà ripreso da Stephane Roche. Alla direzione testa dell’orchestra Emmanuel Villaume, di nuovo a Torino dopo l’Ariane et Barbe-Bleue dello scorso anno. Le scene sono di Ezio Frigerio mentre i costumi sono firmati da Franca Squarciapino. Il Coro del Teatro Regio sarà diretto dal Maestro Claudio Fenoglio. Le luci sono di Vinicio Cheli.

Veniamo alle voci. Il protagonista Hoffmann, che racconta i suoi infelici amori, non sarà più interpretato da Roberto Aronica, che ha dovuto rinunciare alla produzione a causa di una indisposizione. Il protagonista della “prima” sarà quindi il brillante tenore di origine messicana Arturo Chacón-Cruz, già previsto nel ruolo di Hoffmann nel cast dell’altra Compagnia. A Chacón-Cruz si alternerà Marc Laho. Il soprano di coloritura Désirée Rancatore è la bambola meccanica amata da Hoffmann, ruolo a lei particolarmente congeniale; nelle repliche si alternerà il soprano russo Anna Skibinsky. È del soprano torinese Raffaella Angeletti l’interpretazione di Antonia, la cantante condannata a non cantare. Monica Bacelli, mezzosoprano applauditissima al Regio la scorsa stagione come Sesto nella Clemenza di Tito, chiude la triade delle amanti di Hoffmann nelle vesti dell’ammaliante Giulietta. Patrizia Orciani sarà invece Giulietta in alcune repliche. Inoltre – nei ruoli della Musa e di Nicklausse – l’affascinante mezzosoprano georgiano Nino Surguladze, una delle cantanti in ascesa sulla scena internazionale, cui si alternerà Manuela Custer. I quattro personaggi di Lindorf, Coppélius, Docteur Miracle e Dapertutto saranno interpretati dal basso Alfonso Antoniozzi, in alternanza con Simone Alberghini.

L’opera, realizzata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, sarà trasmessa in diretta da Rai Radio3 venerdì 30 gennaio.

Le recite saranno nove, fino a domenica 8 Febbraio.

Per informazioni e vendita biglietti

Biglietteria del Teatro Regio

Piazza Castello 215

Tel. 011.8815.241/242

[email protected]

www.teatroregio.torino.it

di Stefano Mola