La mostra di Carlo Mollino

Novembre 1, 2023 in Arte, Fotografia, Medley, Net Journal, Primo Piano, Teatro da Marcella Trapani

Inaugurata il 17 ottobre la mostra Carlo Mollino. Atlante – Viaggio nell’universo di un genio del ‘900 al Teatro Regio di Torino, di cui l’architetto era stato il progettista negli anni della ricostruzione. Una nuova iniziativa  nell’ambito delle celebrazioni per i 50 anni dalla fondazione del nuovo Regio.

                                                                                                                 a cura di

Marcella Trapani

22 ottobre 2023

E’ stata inaugurata al Teatro Regio il 17 ottobre scorso la mostra Carlo Mollino. Atlante – Viaggio nell’universo di un genio del ‘900, curatori Fulvio e Napoleone Ferrari, nuova iniziativa nell’ambito delle celebrazioni per i 50 anni dalla fondazione del nuovo Regio. La mostra è accessibile agli spettatori del teatro durante le rappresentazioni e i concerti, ma anche a tutto il pubblico interessato: è visitabile infatti fino al 14 gennaio su prenotazione il sabato pomeriggio e la domenica mattina.

  Carlo Mollino è stato un personaggio poliedrico, dai molteplici interessi che progettò il nuovo Teatro Regio, inaugurato nel 1973, lo stesso anno della sua morte.

Mollino, laureatosi in architettura a Torino nel 1931, era figlio di un ingegnere edile che gli tramise il suo interesse per la fotografia, le tecniche costruttive, lo sci e l’aeronautica. Mollino fu anche docente universitario di Composizione architettonica al Politecnico di Torino dal 1953.

Nel periodo della mostra gli accessi al teatro, l’unico al mondo a presentare 12 varchi distinti, avverrà sotto gli auspici dei segni zodiacali, uno per ogni porta. In mostra si trovano il modello in gesso della sala del teatro del 1966 e un campione della nuvola luminosa realizzata da Gino Sarfatti, consistente di 4.000 steli in plexiglas e di 1.732 lampadine.

Il nuovo Teatro Regio di Torino viene inaugurato il 10 aprile 1973 alle spalle di piazza Castello. È un progetto firmato da un gruppo ampio e multidisciplinare guidato da Carlo Mollino. I principiali nomi comprendono i milanesi Marcello e Adolfo Zavelani Rossi, specialisti nella progettazione di teatri d’opera, Carlo Graffi e l’ingegnere Sergio Musmeci. È l’ultimo grande progetto pubblico disegnato dall’architetto torinese, che muore qualche mese dopo la sua apertura, per conto della Città di Torino. Sostituisce dopo lunghi anni di assenza il vecchio teatro reale con un edificio elegante e dalla forte modernità, dal fascino ancora oggi intatto.

La mostra contiene altre sezioni, oltre a quella dedicata al teatro che la ospita: una sezione sulla fotografia, interesse coltivato da Mollino fin dal 1936 con soggetti contenenti prevalentemente ritratti femminili. Nel 1943 Mollino pubblicò anche un volume di storia e critica fotografica. Altre sezioni riguardano le auto con la realizzazione di due suoi progetti, essendo il nostro sia progettista di auto che pilota. Progettò infatti un’auto da record di velocità e un’auto da corsa, la Bisiluro DaMoInar, con la quale partecipò alla 24 ore di Le Mans nel 1955. La Bisiluro, concessa eccezionalmente in prestito dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano, è esposta in mostra.

Una sezione naturalmente è dedicata alle altre opere architettoniche realizzate da Carlo Mollino, come l’edificio della Società Ippica Torinese (realizzato nel 1938 e demolito nel 1960), la Slittovia del Lago Nero a Sauze d’Oulx e la Camera di Commercio di Torino.

Altri aspetti della personalità di Mollino sono approfonditi nelle diverse sezioni della mostra, quali l’interesse per la moda e per gli arredi. Degli undici progetti di arredo realizzati sopravvive oggi solo Casa Mollino, divenuta museo per iniziativa dei curatori della mostra. Una casa dove in realtà l’architetto non abitò mai.

Altri aspetti della proteiforme attività di Mollino affrontati nella mostra sono la sua approfondita conoscenza del mondo dell’aeronautica, derivata dalla lettura dei testi della biblioteca paterna, e il suo amore per lo sci. Egli infatti innova la tecnica dello sci, pubblicando nel 1951 il trattato Introduzione al discesismo, dalle cui pagine emerge appieno tutta la sua personalità inquieta, fantasiosa, ingegneristica, con centinaia di diagrammi e di diapositive. Nel 1942 diviene maestro di sci e Presidente delle Scuole dei Maestri di sci.

Infine l’ultima sezione della mostra è dedicata agli interessi filosofici dell’architetto, il cui emblema è, secondo i curatori, il Museo Casa Mollino, sintesi di conoscenza e di ingegno. Gli ambienti del museo sono ritratti in due opere fotografiche di forte valore simbolico, lavori della fotografa Brigitte Schindler.

In una video-installazione in mostra, concepita dall’artista Donato Sansone, si rappresentano tutti i motivi presenti nella concezione del progetto del Teatro Regio e le influenze presenti in Mollino al momento della sua creazione: Piranesi, Dalì, Man Ray, Guarini, il corpo femminile, l’uovo. Al visitatore il piacere e la curiosità di scoprirle nell’architettura del teatro che gli apre le sue porte.

Biglietteria e informazioni:

Teatro Regio

Piazza Castello 215

Tel. 011-8815.241/242

www.teatroregio.torino.it