La mensa è preparata

Giugno 20, 2004 in Libri da Gustare da Simona Margarino

Titolo: Già la mensa è preparata. Ricette all’opera e al concerto
Autore: Rollin Corrado
Casa editrice: Leone Verde
Prezzo: € 8.00
Pagine: 80

“All’opera…si mangia e si beve abbastanza spesso…un tempo… tutto era sempre illuminato, nei palchi si conversava e, se si presentava l’occasione, bastava tirare una tenda per isolarsi del tutto. I proprietari di questi salottini li consideravano dei monolocali con uso cucina. Il camerino annesso al palco…permetteva al servitore in livrea di trasformarsi in cuoco e i rifiuti venivano serenamente scaraventati in strada attraverso la finestra.” (C. Rollin)

Gia la mensa e preparataL’intima relazione tra musica e cucina, o cucina musicale, cuore del libretto Già la mensa è preparata di Corrado Rollin (2003, Il leone verde Ed.), si apre al gusto del lettore curioso sotto forma di ricette (di Adriana Oderda) e stuzzicanti aneddoti. Il melodramma, i fornelli e le osterie, in tale ambito, risultano intimamente connessi in un intreccio che dà spazio tanto a disquisizioni filologiche, quanto a ricordi letterari o della tradizione.

Da un punto di vista prettamente linguistico il legame viene attestato da una molteplicità di espressioni: ensalata è una composizione burlesca di moda nella Spagna del Cinquecento; intermezzo –anche musicale- è collegato al francese entremetes (tra i cibi); l’aria “del sorbetto” nel Settecento interviene a interrompere l’opera seria come qualcosa di squisitamente rinfrescante; il brindisi è forma musicale a sé stante fin dall’antica Grecia; pot-pourri trae origine dal piatto spagnolo di carni e verdure olla potrida.

Dal Fagiano al tartufo “Don Govanni” al Tournedos alla Rossini alla Erdbeer-torte “Richard Strauβ”, l’accostamento tra cibi e arte rivela un inatteso amore di Mozart per i caffè napoletani (in Così fan tutte), la preferenza di Verdi per le sale imbandite (Macbeth), il manicaretto dello Zabaione musicale (1604) del monaco bolognese Banchieri, le “tre birre e una scamorza” (anziché “tre birri…una carrozza”) cantate da un baritono Italiano al Metropolitan di N.Y. sulle arie di Tosca, per non dire poi dei retroscena delle pesche Melba (dedicate alla diva australiana Nelle Melba).

La consistente dispensa di brani gastronomici, che avrebbe potuto esser anche più ricca, solletica quindi a dovere il palato, senza saziarlo fino in fondo, perché per questo, dopo aver letto, bisognerebbe mettersi a tavola davvero. Forse, nel suo vortice di pietanze che si susseguono alla mensa, conclude Rollin, l’unico a intristirsi è il cigno dei Carmina Burana di Orff (1937), lasciato a cantare mestamente “mentre gira infilzato sullo spiedo…”.

Corrado Rollin

Corrado Rollin, torinese, si occupa da anni di librettistica e del rapporto musica-letteratura collaborando con il Teatro Regio e il Centre Culrel Français di Torino, il Teatro Lirico di Cagliari e la Sede Rai della Valle d’Aosta, per la quale ha curato numerosi cicli radiofonici in lingua francese sulla presenza della musica nel mondo letterario transalpino. È autore della biografia “Philidor: il musicista che giocava a scacchi”.

di Simona Margarino