La Juive

Ottobre 8, 2023 in Arte, Net Journal, Primo Piano, Spettacoli, Teatro da Marcella Trapani

Giovedì 21 settembre è andata in scena al Teatro Regio di Torino, in occasione dell’inaugurazione della nuova Stagione, La Juive di Jacques-François Fromental Halévy, per la regia di Stefano Poda e la direzione musicale di Daniel Oren. 
           a cura di  
Marcella Trapani
23 settembre 2023 

E’ andata in scena al Teatro Regio giovedì 21 settembre alle 20.00 la prima dell’opera La Juive di Jacques-François Fromental Halévy, in occasione dell’inaugurazione della nuova Stagione d’opera. La Juive resterà in cartellone fino al 3 ottobre. La regia è di Stefano Poda che cura anche coreografia, luci, costumi e scene. Si tratta di un nuovo allestimento del Teatro Regio, ove l’opera era stata rappresentata per l’ultima volta nel 1885 in italiano. In questa occasione, il lavoro è eseguito in lingua francese su libretto originale di Eugène Scribe

La Juive è un’opera monumentale in cinque atti per la durata di circa quattro ore, scritta nel 1835. Il tema centrale si può definire il fanatismo religioso, l’intolleranza per il diverso, un problema che ha afflitto da sempre l’umanità e che, purtroppo, resta ancora di grande attualità. 

Il compositore Fromental Halévy era nato da una famiglia ebraica della Baviera trasferitasi in Francia in seguito all’emancipazione degli ebrei dopo la Rivoluzione Francese. Scrisse quasi quaranta opere tra il 1820 e il 1856, l’ultima delle quali, Noé, fu portata a termine da George Bizet, suo genero. Grande quindi fu l’attenzione di questo autore per la cultura ebraica, dimostrata non solo ne La Juive. ma anche nel lavoro successivo Le juif errant del 1852.  
La Juive è il prototipo del grand opéra, genere prettamente francese caratterizzato dalla scelta di un soggetto a sfondo storico e dai forti contrasti passionali, dal taglio spettacolare delle scene, dall’utilizzo di una grande orchestra, con cori, balletti e dalla notevole durata suddivisa in quattro o cinque atti, come in questo caso. 

La storia narrata ne La Juive si basa su un antefatto: molti anni prima della vicenda che si vede rappresentata in scena, l’ebreo Éléazar viveva in Italia e aveva assistito alla condanna e all’esecuzione dei suoi figli come eretici da parte del conte romano Brogni;  Éléazar stesso era stato bandito e costretto a fuggire in Svizzera e nel suo viaggio aveva trovato una bambina abbandonata all’interno di una casa bruciata che si rivelò essere la casa dello stesso Brogni: banditi vi avevano appiccato il fuoco, mentre il conte si trovava a Roma. Éléazar aveva cresciuto la bambina come se fosse sua figlia, chiamandola Rachel, mentre Brogni, rimasto vedovo e solo, era diventato sacerdote e poi cardinale.  

L’azione invece si svolge nel 1414 a Costanza, dove un Concilio ha riaffermato la supremazia della chiesa di Roma. In un clima di grande intolleranza, l’orefice ebreo Éléazar rischia la pena di morte per aver lavorato la domenica e solo l’intervento del cardinale Brogni lo salva. Ma presto un altro problema mette a repentaglio la sua famiglia: la figlia Rachel si innamora del giovane Samuel, in realtà il principe Léopold, un cristiano, e la legge del tempo puniva con la morte l’unione di un’ebrea con un cristiano. Nel finale, quando una conversione potrebbe salvare la vita della ragazza, lei rifiuta e sale sul rogo. Solo allora Éléazar risponde alle domande di Brogni al quale aveva confessato che Rachel è la figlia salvata dall’incendio: «Ma fille existe t-elle encore? Où donc est elle?» (Mia figlia è ancora viva? Dov’è allora?). «La voilà!» (Eccola!) esclama l’ebreo indicando le fiamme del rogo. 

La Juive è un titolo poco frequente nei cartelloni dei teatri ed è l’unica opera ancora rappresentata tra quelle di Halévy. La prima a Parigi il 23 febbraio 1835 avvenne all’Académie Royale de Musique, un mese dopo I puritani di Vincenzo Bellini e ha lo stesso gusto per il bel canto e la melodia di quest’ultima. 
Nell’allestimento del Regio il ruolo del protagonista Eléazar è ricoperto dal tenore Gregory Kunde. Si tratta di uno dei ruoli tenorili più ardui del repertorio francese e anche per questo motivo La Juive è stata poco rappresentata in tempo moderni. Kunde debutta in questo ruolo ma è stato interprete di numerose opere al Teatro Regio, quali la Lucia di Lammermoor nel 1993 e i Vespri Siciliani nel 2011. La carriera operistica di Kunde si distingue per la sua duttilità e versatilità di ruoli e di toni; negli ultimi anni il tenore si è avvicinato sempre più al repertorio francese. 
Nel ruolo de La JuiveRachel, è impegnata il soprano Mariangela Sicilia che ha ottenuto notevoli successi di pubblico e di critica nei maggiori teatri del mondo ed ha lavorato anche al Regio in Carmen (2016), ne L’elisir d’amore(2021) e in Don Giovanni (2022). Nata a Cosenza, Mariangela Sicilia canta regolarmente nei teatri di tutto il mondo (San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Opera di Roma, Massimo di Palermo, Regio di Torino, Rossini Opera Festival di Pesaro, Opéra di Parigi, Dutch National Opera di Amsterdam, Teatro Real di Madrid, Royal Opera House di Muscat, Sydney Opera House) e ha lavorato con direttori di orchestra di fama internazionale. Ha studiato recitazione e dizione, calcando il palcoscenico anche come attrice di prosa. 

Il cardinale Brogni è interpretato dal basso di fama internazionale Riccardo Zanellato, che ha già cantato nello stesso ruolo all’Opera Ballet Vlanderen ad Antwerp. Vincitore dell’Oscar della Lirica 2019, Riccardo Zanellato debutta con Dom Sébastien di Gaetano Donizetti al Teatro Comunale di Bologna ed al Teatro Donizetti di Bergamo. Da questo momento in poi inizia una carriera che lo vede affermarsi come uno degli artisti di riferimento del repertorio verdiano, ma è anche molto attivo nell’ambito delle opere rossiniane. 

Un’edizione speciale del volume di sala è dedicata all’inaugurazione: immagini inedite e testi di approfondimento. Una serie di iniziative e conferenze collaterali accompagnano la programmazione dell’opera, per le quali rinviamo al sito web del Teatro Regio.

Biglietteria e informazioni: 
Teatro Regio  
Piazza Castello 215  
Tel. 011-8815.241/242 
www.teatroregio.torino.it