Joe Cocker – Il Ruggito del Rock

Dicembre 23, 2014 in Medley, Musica, Punti di Vista da Meno Pelnaso

A settant’anni il leone di Woodstock a smesso di ruggire.

Nato John Robert Cocker il sabato 20 maggio 1944, a Sheffield in Inghilterra, il diminutivo “Joe” sembra nato da un gioco che da bambino lo appassionava, ha avuto una vita piena, non sempre serena.

La sua carriera inizia da dodicenne, come per tanti nel mondo musicale, cantando cover delle canzoni più in voga del periodo.

Il suo successo inizia però veramente solo nel 1968 con una personalissima versione di With a Little Help from My Friends, una canzone dei Beatles, scritta da John Lennon e Paul McCartney nel 1967.

La cover, con Jimmy Page alla chitarra solista, entrerà subito ai vertici delle classifiche inglesi e diventerà il suo cavallo di battaglia che non lo abbandonerà più fino alla fine della sua carriera.

With a Little Help from My Friends” sembrava una premonizione …

La sua voce graffiante, arricchita dal soul, rendeva uniche le sue interpretazioni.

In realtà sembra che fosse stato il risultato di un’infezione alle corde vocali presa da giovane.

Quella “imperfezione” ha contribuito a definire il suo timbro unico.

Il vero trampolino di lancio per il suo mito è stato il fantasticamente caotico Festival di Woodstock del 1969.

Immaginatevi un giovane ribelle dalla voce incisiva, con i capelli scompigliati, la t-shirt trasandata, stinta e grondante di sudore, che diventerà il suo marchio di fabbrica, che sale sul palco di Woodstock di fronte ad un mare di giovani ubriacati dalla febbre della musica …

 … e non solo.

“Mare” non è un eufemismo quando si parla di un crogiuolo che ha raccolto, secondo le stime, quasi mezzo milione di persone in tre giorni di rock sfrenato!

Le sue performances non sono mai state fredde e asettiche.

Joe “viveva” intensamente le canzoni che interpretava, portando sul palco forza, passione ed energia uniche.

A volte facevano sorridere i suoi movimenti sul palco, quasi delle danze scatenate come quella di Woodstock, con complicate contorsioni dettate dalla sua totale immersione nel ritmo e nell’interpretazione …

… e, forse, non solo …

Infatti, negli anni ’60 e ’70 e oltre, le occasioni per essere proiettati nel firmamento del successo erano tante, ma quelle per cadere nelle trappole più tenebrose e dolorose erano altrettante.

Molti ci sono cascati e non sono più riusciti ad uscirne.

Ma anche nel mondo della musica ci sono coloro che tendono la mano quando un compagno è in difficoltà e nascono storie a lieto fine.

Nel buio della tempesta, Joe Cocker ha avuto la fortuna di ricevere l’aiuto prezioso di alcuni grandi nomi della musica. Icone come Eric Clapton e John Belushi si sono uniti a lui nella lotta contro le sue demoniache dipendenze, dimostrando che, nella famiglia della musica rock, nessuno viene lasciato indietro.

With a Little Help from My Friends!

… e poi la resurrezione.

Da quel momento la sua carriera è stata una crescita continua verso il mito.

Innumerevoli i successi e le sue registrazioni, da solista o in duetto, che hanno caratterizzato la cultura e la moda di quegli anni.

Numerosi sono stati i successi internazionali, grazie anche all’inserimento delle sue interpretazioni nelle colonne sonore di film di successo, come You Can Leave Your Hat On, in 9 settimane e ½ con Kim Basinger, o Up Where We Belong, in duetto con Jennifer Warnes, per Ufficiale e gentiluomo con Richard Gere, premiata anche con un Oscar, solo per citarne un paio.

Innumerevoli sono state le collaborazioni internazionali.

Solo per fare un esempio, Zucchero Fornaciari gli ha dedicato una canzone Nuovo, meraviglioso amico, nell’album “Rispetto” del 1986 e Joe fu poi ospite nel Blue’s Tour del 1987 e nell’Oro, Incenso e Birra Tour del 1989.

Ma non ha avuto solo esseri umani per amici.

Sembra che il suo cane, Mad Dogs, fosse stato visto spesso accanto a lui durante le esibizioni o le registrazioni in studio. Un amico fedele che, silenzioso, condivideva la passione per la musica e le sue emozioni.

Decine dei suoi mitici brani passano in radio spesso (Unchain My Heart, When the Night Comes, N’oubliez jamais, That’s All I Need to Know, …) e si può concludere quindi che Joe, dopo una vita di sfide, cadute, faticose risalite e strepitosi trionfi, sia entrato infine meritatamente nella leggenda della musica rock …

… With a Little Help from My Friends!

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Affettuosamente Vostro

Meno Pelnaso