Il Regio sfida i tagli con nuovi progetti

Febbraio 8, 2006 in Attualità da Stefano Mola

Walter VergnanoIl 7 Febbraio si è tenuta la riunione dell’Assemblea dei Soci e del Consiglio d’Amministrazione del Teatro Regio. Momento importante e delicato, visti i tagli previsti dalla legge finanziaria, che hanno sottratto al bilancio del teatro ben 3,1 milioni di Euro (come appoggiarsi a una colonna di marmo e scoprire che invece era di carta).

Si può dire che un’istituzione con 13.000 abbonati sia insana, oppure in crisi? Mi sembra di no. Provate voi a trovare un biglietto per una qualunque rappresentazione. Ciò significa che le produzioni sono di qualità e che il pubblico le segue con passione (nessuno va a vedere l’opera lirica perché glielo ordina il medico).

Alla conferenza stampa per la presentazione dello spettacolo Il colore bianco (inserito nel quadro delle olimpiadi della cultura e di cui presto vi parleremo su queste pagine) avevamo ammirato il piglio deciso e orgoglioso del sovrintendente Walter Vergnano mentre affermava che il Teatro avrebbe non solo mantenuto le produzioni per l’anno in corso, ma garantito una stagione di qualità per il successivo.

Ebbene, l’incontro odierno ne è stato la conferma. È stato ribadito che la stagione in corso proseguirà senza modifiche. Il Consiglio d’Amministrazione, presieduto dal Sindaco Sergio Chiamparino ha approvato il Bilancio Preventivo 2006 presentato con un disavanzo di circa 2,9 milioni di euro, inferiore ai circa 4,4 milioni di euro che lo Stato ha complessivamente tolto negli ultimi due anni. La Direzione del Teatro ha lavorato su diversi fronti: sul piano amministrativo con la riduzione di tutti i costi generali – pur mantenendo allo stesso tempo i livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori – e sul piano artistico operando scelte che puntino sulla creatività.

Pensiamo al sonetto. Mica è sinonimo di libertà assoluta: sono 14 endecasillabi rimati. Non è che uno può fare quello che vuole. Eppure, qualcuno può negare forse che in questi ristretti confini non nascano capolavori? (chiedere a Petrarca, per dire un solo nome). Certo che è difficile, certo che è giusto riconoscere come mortificante il taglio degli investimenti nella cultura. Ma lamentarsi non basta. Dare un segno di grintosa vitalità, è un’altra cosa.

Chi ha il coraggio di negare che una Turandot fatta da Ronconi lavorando esclusivamente su regia e recitazione, non sarà un evento che avrà una eco amplissima? Oppure, la novità di un allestimento itinerante: quello delle Nozze di Figaro firmato da Walter Malosti e che sarà ospitato a Cuneo, Novara, Vercelli, Alessandria? Certo, non sono tutte rose: la Compagnia di Balletto del Bol’šoj è posticipato al Natale 2007.

Scelte in controtendenza (altri teatri hanno ridotto le produzioni), che permettono una contrazione dei costi, senza diminuire la forza creativa e propositiva del Teatro. Sicuramente sarà necessario continuare a lavorare per chiudere un consuntivo 2006 più positivo di quanto sia stato possibile fare adesso, così come proseguirà l’impegno dei Soci Fondatori a consolidare la loro partecipazione alla vita del teatro e, se possibile, ad ampliare lo sforzo finanziario a sostegno dell’attività del Regio.

di Stefano Mola