Il Grinzane a Fois e Mercier

Giugno 25, 2007 in Attualità da Stefano Mola

Non esiste vascello uguale ad un libro

per portarci in terre lontane,

né esisterà mai un corsiere capace di eguagliare

una pagina di poesia scalpitante.

È un viaggio che può fare anche la persona più povera

senza timore di dover pagare,

tanto è frugale la carrozza che trasporta l’anima umana.

Pascal MercierCon questi bellissimi versi di Emily Dickinson il presidente del Premio Grinzane Cavour, Giuliano Soria, ha introdotto la cerimonia di premiazione della edizione n° 26. Riprendendo la metafora del vascello, e applicandola al Grinzane stesso, Soria ha poi sottolineato come non sia seguito rilassamento alcuno ai festeggiamenti per i venticinque anni. L’insieme delle attività e delle manifestazioni promosse è impressionante e in continua crescita, tanto che Francesca Sanvitale, presidente della Giuria dei Letterati, ha individuato nella Luna il prossimo obbiettivo da colonizzare (visto che sulla Terra quasi ormai tutti i luoghi sono stati raggiunti. La cerimonia è stata condotta da una impeccabile Livia Azzariti in semplice ma elegantissimo lungo nero. Mai sopra le righe, mai debordante: tra le migliori prestazioni viste sul palco del Castello.

Veniamo ora ai due premi che restavano da assegnare, ossia i due super-vincitori per le categorie narrativa italiana e straniera. Il voto delle giurie scolastiche ha premiato, tra gli italiani, Marcello Fois. Sono stati 155 i voti ottenuti da Memoria del vuoto (Einaudi). Nettamente staccati Rosa Matteucci (112 voti per Cuore di mamma, Adelphi) e Gianni Clerici (92 voti per Zoo, Rizzoli). Tra gli stranieri ha prevalso per soli 6 voti Pascal Mercier, che ha ottenuto 142 voti per Treno di notte per Lisbona (Mondadori). Il nostro personale favorito, l’egiziano Al-Aswani è giunto secondo (136 voti al suo Palazzo Yacoubian, Feltrinelli). Al terzo posto Pascal Mercier (82 voti a Per tutta la notte, Alet).

Marcello FoisMenzione d’onore per Alberto Manguel (Premio Saggistica d’Autore) e Amitav Ghosh (Premio Internazionale Una vita per la letteratura): entrambi, nei loro brevi interventi, hanno voluto citare e ringraziare chi ha dato loro voce in Italia, ovvero i traduttori. Un gesto importante in un momento in cui, ricevendo un premio, si potrebbe pensare solo a sé stessi. Da un punto di vista personale, ho poi particolarmente apprezzato il richiamo all’illuminismo fatto da Tzvetan Todorov. In questi tempi, ripassare far proprie le parole del secolo dei lumi, male non farebbe. Infine, il ministro Livia Turco ha annunciato che lancerà, proprio in collaborazione con il Premio Grinzane, una iniziativa per portare i libri e i loro autori negli ospedali. Ci è sembrato il modo migliore per concludere la cerimonia: aprendo una nuova porta, verso un nuovo progetto.

di Stefano Mola. Foto di Adriana Cesarò