Grinzane da Nobel

Settembre 17, 2006 in Attualità da Stefano Mola

L’EVENTO: GRINZANE DA NOBEL – INCONTRI A PALAZZO REALE

SaramagoGrazie al sostegno del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo e d’intesa con Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma, il Premio Grinzane ospita a Torino i suoi Premi Nobel.

Due gli appuntamenti, entrambi a Palazzo Reale, con inizio alle ore 18:

  • Martedì 19 incontro con José Saramago (Premio Grinzane 1987 per L’anno della morte di Riccardo Reis, Premio Nobel 1998). Lo scrittore portoghese terrà una lectio magistralis sul tema Difesa e elogio di Cassandra. L’incontro sarà introdotto dallo scrittore Arnaldo Colasanti e dall’esperta di letteratura lusitana Giulia Lanciani.
  • Martedì 26 sarà invece la volta di J.M. Coetzee (Premio Grinzane Una vita per la letteratura 2003 e Nobel nello stesso anno). Lo scrittore sudafricano protagonista di un reading letterario. Interverranno Alain Elkann e Claudio Gorlier, docente di Letteratura Angloamericana dell’Università degli Studi di Torino.

    IL GRINZANE E I NOBEL

    Come ormai ben saprete, questo è un anno di grande festa per il Premio Grinzane Cavour. Un quarto di secolo fatto di libri, iniziative, persone. Perché la creatura di Giuliano Soria è anche questo: portare a contatto con le nostre radici donne e uomini che hanno saputo commuovere e intrattenere con le loro parole, che così sono diventate un po’ più nostre.

    Personaggi di assoluto rilievo, se tra i vincitori di questi venticinque anni appena trascorsi si contano ben sei premi Nobel: Wole Soynka, Nadine Gordimer, José Saramago, Günter Grass, Vidiadhar Naipaul e J.M. Coetzee. Curiosamente, forse per singolare preveggenza delle severe mura del castello di Grinzane, si transita sempre prima in provincia di Cuneo e dopo si passa a Stoccolma, come se si trattasse di una specie di pre-requisito, di un più sul registro curricolare.

    Non sapremmo dire se è più il Grinzane ad affezionarsi ai suoi premiati, o le scrittrici e gli scrittori che si fanno entrare nel sangue le meravigliose pettinate colline: sta di fatto che, qualunque sia la chimica, nasce un legame che prosegue nel tempo. Un incontro da cui si parte camminando fianco a fianco: non ci sembra una cosa da poco. Ed infatti, ecco qui José Saramago e J.M. Coetzee .

    PICCOLE CONSIDERAZIONI SU SARAMAGO E COETZEE

    Dichiarazione di campo: entrambi, per diversi motivi, ci piacciono. Si tratta di due autori molti diversi stilisticamente. La prosa di Saramago è flusso ipnotico, dentro e fuori i personaggi quasi senza soluzione di continuità, parsimonia nell’uso del punto. Un respiro immenso, ritmato dalle virgole, da qualche maiuscola sparsa qua e là ma. Coetzee al confronto è un matematico della parola. Le sue frasi hanno la nitidezza d’un disegno tecnico.

    Entrambi però hanno affondato le mani nel male di vivere, nella violenza spesso incomprensibile, drammaticamente banale, che l’uomo riesce a fare al suo simile. La tremenda e disperata metafora di Cecità, l’opera che assolutamente consigliamo dello scrittore portoghese, ha la disperante statura d’una tragedia greca, un paradigma su cui meditare e confrontarsi. E in un certo senso Vergogna, uno dei più noti romanzi di Coetzee ci porta nella stessa direzione. Ecco perché vale senz’altro la pena di andare ad ascoltare quanto avranno da dirci, qui, a Torino.

    di Stefano Mola