Gli arredi di Torino
Maggio 9, 2004 in Enogastronomia da Redazione
“Costellare la città d’informazione”: cosi l’assessore Fiorenzo Alfieri ha annunciato in Commissione consiliare, presieduta da Paola Monaci, la prossima installazione di 200 targhe sul territorio cittadino, che faranno “parlare” Torino della sua storia. Le targhe, di forma ovale, si aggiungeranno a quelle già esistenti del percorso barocco e saranno scritte in italiano e inglese; serviranno per rappresentare edifici e luoghi, attuali e storici della capitale subalpina.
“Le targhe – come ha ricordato l’assessore Alfieri – fanno parte del progetto Arredo Urbano che comprende circa 1300 installazioni di targhe e pannelli in vista delle Olimpiadi 2006”.
Le targhe racconteranno un mix di informazioni non sommarie su oggetti e posti, per ripercorrere i luoghi che la città ha vissuto in passato, o sta vivendo. Luoghi visibili ma anche ‘invisibili’, infatti le targhe saranno poste in siti di rilievo o dove sorgevano edifici che oggi non ci sono più.
Il prossimo passo, entro luglio 2004, prima dell’installazione delle targhe, è l’individuazione, da parte della Città di Torino, dei siti dove dovranno essere collocate. La loro collocazione, invece, avverrà tra gennaio e settembre 2005.
Durante i lavori della Commissione si è discusso anche dell’Ecomuseo urbano che sta per partire in via sperimentale in tre Circoscrizioni: V, VI e IX. Il Piemonte è stata la prima Regione italiana a dotarsi di una legge sugli ecomusei. Il progetto di Torino e dell’area metropolitana costituisce la principale applicazione del modello ecomuseale in un ambito urbano di grandi dimensioni.
Il piano di lavoro si propone di partire da alcune esperienze di ricerca e promozione del patrimonio storico locale già avviate in più quartieri cittadini, per sperimentare formule innovative di tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesistici urbani su scala metropolitana. Un patrimonio che è in buona parte dislocato al di fuori dei centri storici delle città.
Un’ opera che si collocherà in una prospettiva di tutela attiva e partecipata del patrimonio urbano diffuso, in un ottica capace di promuovere uno sviluppo rispettoso dei caratteri storici del luogo. Un museo integrato nel territorio ed espressione di una comunità, posto al servizio dello sviluppo, sociale, economico e culturale.
di Dario Zene