Everybodys’ Golf (PSP)
Agosto 6, 2007 in Technology da Redazione
Ripongo il libro di Pinketts sul comodino, col biglietto del tram in mezzo, e lo faccio perchè Pinketts è un genio e la sua prosa un tributo alla lingua italiana oltre che un esercizio mentale, e leggerlo con sottofondo di CSI alla televisione, un cranio scarnificato ritrovato in un vecchio deposito di macchine, è quasi una bestemmia.
Caldo soffocante questo pornoluglio, il letto si trasforma in sudario di colla, non fosse che ho venduto l’anima per un condizionatore, e sicuramente all’inferno sconterò ma per adesso l’obiettivo è procrastinare.
Allungo la mano sul comodino e prendo la Playstation portatile, tecnologico lingotto di sollucchero. Mi collego a internet e controllo le mail. Una mail di R. di appena due righe, lapidaria come una multa sotto il tergicristallo: AUTUNNO IN PAGODA. NOVE BUCHE, COLPI -4. CON UN BIRDIE DA 18 YARDE. MANGIATI IL FEGATO!
Mi sollevo sul cuscino.
HA FINITO LA PAGODA CON QUATTRO COLPI SOTTO?
Rileggo la mail, come se mi avesse scritto di una pinna caudale spuntata su un polpaccio.
Carico Everybodys’ Golf sulla PSP e verifico il mio record sulla mappa in questione: meno uno.
Tre colpi di differenza.
Senza contare il putt da 18 yarde, contro il mio da 7 e mezzo.
Sospiro.
Un vero uomo che tal si professi non può addormirsi prima di aver tranquillizzato la moglie che il gas è chiuso, né mettersi a ronfare su un putt da 18 yarde, col rischio la mattina seguente di ricevere la telefonata di scherno di R.
Mappa AUTUNNO IN PAGODA.
Cominciamo.
Everybodys’ Golf è un gioco da brandy davanti al camino, da tramonto su metropoli oramai agli sgoccioli, da comodino dopo una giornata in ufficio.
E’ il gioco dell’impiegato che vorrebbe passare il sabato pomeriggio a giocare a golf su un infinito prato silenzioso, e invece gli tocca caricare la spesa nel bagagliaio della station vagon e poi farsi tutto il parcheggio per restituire il carrello, perché cinquanta centesimi sono cinquanta centesimi.
Everybodys’ Golf si sviluppa su un sistema meritocratico: il semplice esercizio solitario sulle mappe non è sufficiente per farci accedere ai numerosi bonus e agli sfiziosi gadget aggiuntivi. Occorre primeggiare nei tornei, sconfiggere avversari via via più forti, scalare e scalzare la classifica senza paura di spezzarsi le unghie.
In ogni buca il giocatore dovrà tener conto del vento, dell’inclinazione del terreno e dei diversi attriti, scegliere la mazza più adeguata e l’effetto da dare alla pallina, calibrare la potenza del tiro e la precisione, stimare la zona di atterraggio tenendo conto della cima degli alberi e il rischio di finire nello stagno proprio dietro il green….
Everybodys’ Golf è un gioco ricco. Di dettagli, di orpelli con cui addobbare il personaggio, di sconfinate mappe sulle quali perdersi, di virtuosismi tecnici, di colpi proibiti e rimbalzi fortunelli, di laghetti d’argento in cui veder affondare la pallina.
E’ sicuramente da plaudire la possibilità di giocare a Everybodys’ Golf wireless, contro un altro avversario o impiegato malinconico armato di PSP, e pavoneggiarsi per ore di un Hole-In-One. Ma Everybodys’ Golf tira fuori il meglio in solitario, come gioco ammazza tempo, in quelle serate in cui si è troppo stanchi per fare qualcosa e troppo annoiati per non fare niente.
Diciotto buche nel deserto, con un vento graffiante che sembra volermi portar via la faccia. Calibro la potenza e sparo giù.
La pallina squarcia l’aria per un tempo impossibile, vola come un Icaro sintetico che nessun sole scioglierà mai, e atterra laggiù, rotolando fra i fili d’erba, fino a fermarsi a un millimetro dal bordo.
Sorrido.
di J.Mangusta