Elektrika-genesi di una tortura
Aprile 17, 2007 in Spettacoli da Roberto Canavesi
TORINO – Spettacolo a stazioni per un solo spettatore è “l’Elektrika-genesi di una tortura che” il gruppo Lilithstasopra propone negli spazi del centro culturale Nunzio in via Rossini a Torino: trentacinque minuti filati per un viaggio in cui lo spettatore diventa testimone unico, ma anche strumento indispensabile, per una comunicazione che si realizza in una continua sollecitazione e stimolazione delle facoltà sensoriali.
La componente drammaturgica tracciata nel testo di Sonia Olga Camerlo ruota intorno alla figura di un’Elettra-Elektrica, la figlia di Agamennone impegnata nel percorso di vendetta nei confronti della madre Clitennestra, da lei reputata responsabile della morte del padre e della profetessa Cassandra: quest’ultima, in apertura di serata, la “investe” della missione all’interno di un video proiettato nella prima stanza in cui lo spettatore è fatto avanzare. Da questo momento inizia un crescendo di esperienze sensoriali dove la vista viene celata da una fascia intorno agli occhi, piuttosto che tatto e udito di continuo stimolati dalle sollecitazioni verbali di due attrici che guidano nel suggestivo itinerario: il tutto finalizzato alla scena madre dove l’incontro con un’Elettra-Elektrica dalla forza beluina, creatura figlia dell’inferno dantesco più che di una tragedia greca, sa tanto di resa dei conti finale con una donna impegnata a vivere un dramma che coinvolge tanto la sfera privata, quanto quella pubblica di cittadina e suddito. E qui, climax estrema del percorso drammaturgico, lo spettatore è chiamato a vestire i panni di Clitennestra e, seduto su un trono-sedia elettrica con mani e piedi legati, assiste all’uscita di scena di una fiera Elettra che può veder in quest’immagine sintetizzato il proprio progetto di vendetta.
Un’esperienza originale che annulla la distanza tra attore e pubblico, creando un corto circuito comunicativo in cui, grazie soprattutto all’abilità delle tre giovani interpreti, l’attenzione dello spettatore non può, neanche volendo, distogliersi da corpi in continuo movimento, né ignorare le voci e i sussulti che, come improvvise stilettate nel buio, sferzano il volto arrivando dritte al cuore.
Al termine del viaggio resta la sensazione di aver vissuto un intenso sogno alimentato da suoni e gesti, odori ed emozioni: un’eredità sensoriale ed emotiva che ci piace immaginare come il miglior riconoscimento per l’impegno profuso dal gruppo di Lilithstasopra.
“Elektrika-genesi di una tortura”, spettacolo per un solo spettatore del gruppo Lilithstasopra su drammaturgia di Sonia Olga Camerlo. Regia di Noemi Binda.
di Roberto Canavesi