Anna Bolena

Maggio 10, 2005 in Spettacoli da Stefano Mola

Anna Bolena

La solida e talora stolida saggezza popolare appiccica etichette con una colla da supereroi. Provate poi voi a staccarle, se ci riuscite. Per esempio, anche a leggere i caratteri più piccoli di quella della nostra città, difficile trovare le lettere che compongono la parola follia. Evidentemente negli incroci a cruciverba della nostra perpendicolarità, non c’è posto. Tanto per dirne una, il quartiere delle vasche serali si chiama quadrilatero, appena mitigato da un aggettivo che sa di ponentino, romano

Ecco allora che il Regio ce ne porta qualche goccia, consegnandoci sulla scena quella assai drammatica di Anna Bolena, prova generale di quella sublime che sarà Lucia di Lammermoor. Da martedì 10 Maggio, l’opera di Donizetti torna a Torino dopo 25 anni. Veniamo subito ai protagonisti che stanno appena fuori dalla scena. La bacchetta, quella sì che ha un’etichetta madeindonizetti: è infatti di Bruno Campanella, ben noto al pubblico torinese. Il maestro è stato direttore stabile del Regio, e tutt’ora lo frequenta con felice assiduità.

Per la follia, ci vuole un medico. Non è quindi sorprendente leggere sulla sedia del regista un nome da gabbiano e un cognome verdiano: Jonathan Miller. Laureato in medicina, oltreché regista, diciamo, assai estroso. Con gusto gli lasciamo la parola per il riassunto della trama: Forse per me la regia è una continuazione dello studio neurologico. Ho l’ossessione del comportamento umano, dei movimenti, delle posizioni, di come si parla, di come si cammina. Il comportamento quotidiano è già regia. Prendiamo Anna Bolena: è una storia virtuale. Anna è una vittima. Enrico una sorta di boss mafioso. Chi muove la vicenda è quell’ipocrita di Giovanna Seymour, che vuole essere casta ma anche regina: una specie di segretaria di un grande industriale, che vuole farsi sposare dal capo ma senza concedergli nulla, prima. Tutto questo, però, sempre nei sontuosi costumi dell’epoca (ecco il libretto a vostra disposizione per un’interpretazione diversa). Dunque, nessun cambiamento di epoca. Dietro ai costumi, un rigore astratto, stilizzato (scene di Roni Toren, costumi elisabettiani di Claire Mitchell).

Passiamo ai cantanti. Anna sarà il soprano bulgaro Darina Takova, a Torino straordinaria interprete dell’ultima Semiramide. Denis Sedov, basso nobile e aggressivo, calerà sulla sua testa la corona di Enrico VIII. L’intraprendente e malvagia segretaria, per dirla à la Miller, ovvero Giovanna di Seymour, avrà la stupenda voce di Daniela Barcellona, stella della lirica per la prima volta al Regio. Infine, il tenore José Bros sarà Lord Riccardo Percy e il mezzosoprano Marina Comparato Smeton. Maestro del coro, Claudio Marino Moretti.

Otto recite, dal 10 al 22 Maggio.

Informazioni, prenotazioni e acquisto biglietti:

Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215

Tel. 011.8815.241/242/270

[email protected]

www.teatroregio.torino.it

di Stefano Mola