A tutto vino
Novembre 17, 2003 in Enogastronomia da Claris
Bacco, bacco e bacco: in bicchiere e in degustazioni guidate, in bottiglia e in conferenze, in decanter e in dibattiti, in calici e guide specializzate… Tutto questo nei quattro giorni più ‘alcolici’ di Torino, quelli del Salone del Vino.
E’ una manifestazione giovane, ma dal palmares prestigioso: nel 2002 il Salone del Vino ha fatto registrare la partecipazione di 1.175 espositori italiani e stranieri e di 37.702 visitatori e quest’anno si farà di tutto per battere questi record… Anche se, per quanto il vino come prodotto sia in espansione di notorietà e di fascino, il mercato sta scontando, soprattutto a livello internazionale, una fase riflessiva indotta dagli andamenti economici complessivi. Per questo l’organizzazione del Lingotto Fiere ha messo al centro dell’attenzione temi quali esportazioni, difesa della specificità del vino italiano, prezzi e qualità… accanto a tutte le migliori cantine italiane, che confermano i successi del nostro vino, che detiene ormai la leadership mondiale non solo in termini quantitativi, ma anche di export e di qualità.
Altra novità unica della 3a edizione del Salone è la reazione di un evento, raffinato ed esclusivo, destinato ad un target selezionato di cultori del buon bere: domani, giornata inaugurale, si attende grande folla, infatti, al Wine Show. Gli eno-appassionati desiderosi di un’esperienza unica nel suo genere potranno accedere a pagamento (ingresso 25 euro) al Salone per testare vini in arrivo da tutte le regioni d’Italia, partecipare a degustazioni innovative dove i vini si “ascoltano” insieme alla musica e alla luce, scambiare opinioni con i più importanti produttori ed enologi del nostro Paese, trasformarsi in talent-scout andando alla scoperta delle cantine, emergenti e delle produzioni innovative. Non mancheranno show sul vino, incontri con volti noti dello spettacolo, corsi e seminari di approfondimento, degustazioni esclusive.
Il Wine Show è una novità assoluta, in quanto il Salone, finora, è stata una manifestazione strettamente riservata agli operatori professionali, mentre con questo evento gli organizzatori vogliono aprire le porte a quelle tante persone che, pur non lavorando nel campo dell’enologia, hanno sviluppato passione e competenze per il pricipale nettare derivato dall’uva.
“La scelta di organizzare il Wine Show, dichiara Alfredo Cazzola, presidente di Promotor International e di Lingotto Fiere, nasce dai risultati di una ricerca affidata all’Osservatorio permanente del Salone del Vino dalla quale è emerso che l’eno-appassionato si sta imponendo sul mercato come quarto polo distributivo, dopo enoteche, grande distribuzione e ristorazione. E’ sempre più necessario dunque che le cantine abbiano un filo diretto, un contatto one to one con questi protagonisti della domanda: sia per promuovere i loro prodotti, sia per svolgere un’azione di customer care verso i loro clienti qualitativamente migliori. Per creare questa occasione d’incontro è stato progettato il Wine Show, che rafforza la natura esclusivamente professionale del Salone del Vino, poiché riteniamo che gli eno-appassionati siano da considerare ormai a tutti gli effetti dei veri e propri operatori. L’identikit di questo piccolo “esercito” di oltre 6 milioni di amanti del buon bere, in prevalenza maschi, ma in forte ascesa è l’interesse delle donne, dai 30 anni in su, ha reddito medio-alto, livello di istruzione elevato, è concentrato nelle regioni del Nord e del Centro, sceglie preferibilmente vini rossi, si fida del consiglio delle guide, ma ama affinare il gusto della ricerca e per questo dedica molto del proprio tempo libero al turismo del vino, scoprendo cantine e territori.”
L’orario del Wine Show, domenica 16 novembre, è dalle 10-18. Tra l’altro, la giornata sarà arricchita da momenti di spettacolo, da incontri con personaggi dello show-biz e dell’economia, anch’essi appassionati di vino, da stage per apprendere al meglio i segreti della degustazione, dalla passerella dei cento migliori vini selezionati da Ais-Bibenda e da altre innumerevoli occasioni d’incontro con i migliori winemaker, con i più noti critici, con le più importanti griffe dell’enologia.
Altro grande spunto innovativo del Salone del Vino di quest’anno è l’apertura verso l’Est Europeo ed i Paesi Scandinavi, mercati emergenti dell’enologia, nei prossimi anni nuove frontiere del vino “made in Italy”. Per questo nelle giornate di lunedì 17 e martedì 18 novembre si svolgeranno interessanti workshop e incontri delle cantine italiane con alcuni dei maggiori importatori provenienti da Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Russia, Kazakistan, Ucraina, Ungheria, Slovenia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Croazia, Repubblica di Serbia e Montenegro, Lituania, Lettonia ed Estonia.
“Abbiamo puntato su questi Paesi, ci spiega Alfredo Cazzola, seguendo le indicazioni dei produttori che, in una fase riflessiva delle importazioni, da parte di storici consumatori di vino italiano -come la Germania- e in un momento di sostanziale stabilità del mercato interno, puntano ad allargare il perimetro della domanda. Le potenzialità di questi Paesi sono assai rilevanti, e promettono di diventare tra alcuni anni i mercati emergenti per la nostra produzione vitivinicola d’eccellenza. Con questa operazione il Salone del Vino intende sottolineare ancora una volta di essere una rassegna al servizio delle cantine, rappresentando a tutto tondo gli interessi dell’azienda vitivinicola, che è contemporaneamente impresa agricola, commerciale ed industriale”.
Ovviamente sarà in rassegna anche un panorama completo del vino di qualità in Italia. Sono 1207 i produttori presenti che occupano una superficie espositiva di 52.000 metri quadrati a conferma del successo della manifestazione, con un significativo incremento della rappresentanza toscana, della Sicilia, del Nord-Est che sono tra l’altro i “giacimenti enoici” che hanno il miglior trend positivo di mercato in questo momento. Significativa rimane la presenza di un altro grande “terroir”, il Piemonte, che ha connotato le prime due edizioni del Salone e che quest’anno viene affiancato per importanza espositiva e qualità delle cantine rappresentate proprio dalla Toscana.
Rimane infine confermata la partnership con tutte le associazioni e le istituzioni del mondo del vino (Ais, Gambero Rosso, Movimento Turismo del Vino, Slow Food, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Enoteca Italiana, Enoteca del Piemonte e l’Istituto per il Commercio Estero) che sfocia in un fittissimo calendario di seminari, degustazioni, convegni, workshop: non meno di 60 sono le iniziative in programma, dai Laboratori del Gusto tenuti da Slow Food alla degustazione organizzata da Ais-Bibenda dei Top 100 vini italiani, dalla presentazione di prestigiose guide del vino (Slow Food, Bibenda, Hugh Johnson, Veronelli, Luca Maroni, L’Espresso I Vini d’ Italia), ai seminari professionali organizzati dalle associazioni, alle degustazioni insolite che attivano una nuova percezione sensoriale del vino (attraverso l’ascolto della musica, il tatto di tessuti, il mutare delle luci).
Tra i convegni, impossibile non consigliare la partecipazione ai due forse più interessanti che approfondiranno temi di stretta attualità: il primo intitolato “Caro, anzi carissimo vino: il fattore prezzo, variabile del consumo?”, ed il secondo dal titolo “La grande distribuzione a tutela delle Tipicità”.
di Claris