Il guerriero più astuto
Aprile 19, 2004 in il Traspiratore da Redazione
Quando il signore si alzò dal suo letto,
Guardando ad Oriente l’acqua infinita,
Guardando le stelle spegnersi in fretta.
Fra i docili flutti, lontano nel mare,
Distante da riva scorgeva una nave:
La luce nascente del nuovo giorno
Donava ai mercanti un degno ritorno.
Le grandi fatiche del lungo viaggio
Sembravano solo un distante miraggio;
Quel Re alla finestra, col suo sguardo stanco,
Ricorda i compagni che ebbe al suo fianco.
Adesso nell’Isola regna la pace:
Né grida, né corni, tutto ormai tace.
La Guerra lontana in cui ha combattuto
Ha reso famoso il guerriero più astuto.
Di fianco ha la donna che ha sempre voluto,
Per lei per vent’anni tutto ha perduto,
Per anni ha sfidato per lei il Sommo Dio
Si volta e le posa un bacio d’addio… un bacio d’addio.
E prima che lei potesse svegliarsi
Nel buio la Reggia risuona dei passi
Di un Re che ha scoperto di non desiderare
Altro dal Mondo… che viaggiare…
La Nave sembrava aspettarlo quel giorno,
Pronta ad un Viaggio senza ritorno.
E a quei marinai di un tempo lontano
Disse piangendo: “Coraggio, partiamo!”
Sono consapevole di non aver inviato una poesia, tanto meno un racconto, ma sono altrettanto sicuro di non dover sottolineare la sottilissima linea che separa la Musica dalla Poesia.
Non è necessario che spieghi di cosa parla la mia canzone, l’eroe che ne è protagonista è noto a tutti. Mia nonna da piccolo mi raccontava delle vicende di Ulisse, fino al suo ritorno a Itaca. Studiando Dante ho scoperto ciò che avvenne successivamente… un altro viaggio, era ovvio. L’ultimo.
Ho pensato di raccontare (e di spiegare addirittura a me stesso) cosa avvenne quella fatidica notte (perché ne sono sicuro, era una notte) quando Ulisse, ancora stanco e segnato da battaglie e perdite, decise di partire, di lasciare tutto, sicurezze, potere e amore, per Viaggiare… un ultimo bacio a Penelope…
Il Traspiratore – Numero 47 – 48
di S. Marano