Week-end di… Toma ad Usseglio

Luglio 11, 2003 in Enogastronomia da Claris

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Dopo gli assaggi dello scorso fine settimana, la 7a mostra mercato della toma e dei formaggi tipici delle Valli di Lanzo calamiterà l’attenzione di forestieri e girovaghi del week-end, di golosi e di cultori dei buoni prodotti caseari piemontesi.

Dall’11 al 13 luglio, infatti, con il sostegno della Provincia di Torino, il Comune e la Pro Loco di Usseglio riproporranno per la settima volta la Mostra Mercato regalando una ghiotta occasione per riscoprire le tradizioni casearie delle vallate alpine.

L’inaugurazione è in programma venerdì 11 luglio alle 17, seguita da una tavola rotonda sul tema “Sua Maestà la Torna di Lanzo”, da una degustazione e da una cena dedicata ai “Tesori delle nostre valli”abbinati ai vini della provincia di Torino. A seguire un fitto sabato e domenica con degustazioni, esibizione del gruppo folkloristico locale, spettacoli e musica, premiazione dei migliori formaggi, voli in elicottero.

La manifestazione, come detto, ha vissuto una sorta di “prologo” domenica 6 luglio con l’iniziativa “Alpeggi Aperti”, grazie alla quale è stato possibile visitare gli alpeggi in località Asciutti di Viù, l’alpeggio Alpe Gros di Lemie ed assistere alla mostra bovina delle “Reine” ad Usseglio, realizzata in collaborazione con “J’amis d’les reines d’la Vai ad Lans”.

Non solo toma (per un approfondimento tecnico su questo formaggio così amato e popolare nelle nostre terre, leggete lo speciale sotto il programma…) comunque: oggi e nei due prossimi giorni sarà inoltre possibile visitare il Museo Faunistico di Usseglio e la mostra fotografica dedicata alla storia dell’asino e del mulo, con possibilità per i bambini di effettuare giri gratuiti in groppa agli animali che per secoli hanno accompagnato i montanari nelle loro fatiche quotidiane.

“La manifestazione di Usseglio si inserisce nella strategia della Provincia di Torino per la valorizzazione dei prodotti locali, ha spiegato l’Assessore Bellion. Si tratta di un evento che avvicina i consumatori alla Toma e agli altri formaggi tipici delle Valli di Lanzo”.

Ed in effetti il programma è così ricco che non si può pensare non si migliori il successo degli anni scorsi con la vallata simpaticamente invasa da cittadini in cerca del buon cibo e di aria migliore e fresca…, oltre che di cielo azzurro

Il programma

  • venerdì 11 luglio

    ore 17,00 Inaugurazione della 7a Mostra Mercato della Toma e dei Formaggi tipici delle Valli di Lanzo con la partecipazione della banda musicale di Viù

    ore 20,00 Cena a invito a cura dei Ristoranti di Usseglio “I Tesori delle nostre Valli”

    ore 21,30 Presso Area Spettacoli: spettacolo di cabaret con Marco Carena (Ingresso gratuito)

  • sabato 12 luglio

    ore 12,00 I Ristoranti di Usseglio attendono i visitatori con un ricco Menù Tipico

    ore 14,00 Apertura Mostra Mercato

    ore 15,30 Esibizione del gruppo folkloristico franco-provenzale “Le Fajtare” di Faeto (Fg)

    ore 18,00 Degustazione di formaggi d’alpeggio in abbinamento con vini della Provincia di Torino presso lo stand istituzionale della Provincia

    ore 20,00 Cena presso tensostruttura o Ristoranti Ussegliesi “I Tesori delle nostre Valli”

    ore 21,00 Presso Area Spettacoli serata con l’orchestra Daniele Comba (Ingresso gratuito)

  • domenica 13 luglio

    ore 09,00 Apertura Mostra Mercato

    ore 10,00 Inizio degustazione del “Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino”

    ore 15,30 Esibizione del gruppo folcloristico “Albianese” di Albiano d’Ivrea, patrocinato dalla provincia di Torino

    ore 18,00 Premiazione dei Migliori Formaggi delle Valli dI Lanzo selezionati dall’Onaf

    ore 18,30 Premiazione “Lo stand più bello”, quello che ha rappresentato meglio il tema della manifestazione.

    Per tutta la giornata si potranno effettuare voli panoramici in elicottero con partenza dal campo sportivo.

    Per tutti i 3 giorni si potrà visitare il Museo Faunistico di Usseglio e la Mostra Fotografica riguardante la storia dell’asino e del mulo con la possibilità, per i bambini, di effettuare giri gratuiti in groppa agli animali.

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    La storia della Toma di Claudio Santacroce

    Il formaggio Toma di Lanzo è il prodotto tipico derivante dalla lavorazione del latte presso piccoli caseifici aziendali delle Valli di Lanzo o negli alpeggi gestiti da margari, ovvero da pastori transumanti che trascorrono l’inverno nelle cascine di pianura intorno a Torino e nel periodo estivo salgono, con le loro mandrie, agli alti pascoli delle Valli.

    L’utilizzazione dei pascoli alpini a fini zootecnici si perde nella notte dei tempi. Le più antiche notizie relative alle Valli di Lanzo si riferiscono all’epoca imperiale romana: verso il 150 d.C. la gens Vennonia, potente famiglia romano-torinese, inviava pastori, schiavi e coloni in Valle d’Ala a pascolare greggi ed a produrre burro e formaggi.

    Nel Medioevo ebbero possedimenti e giurisdizione sulle Valli alcune abbazie, il Vescovo di Torino e diversi feudatari che concedevano le terre in enfiteusi a singoli affittuari o a consorti. Sovente, come riportano i conti delle Castellania di Lanzo del XIII e XIV secolo, il canone era pagato in natura con montoni, agnelli, mucche e formaggi. Nel conto del 1312, ad esempio, i consorti dell’ Alpe d’Usseglio dovevano pagare 80 libbre di formaggio all’anno.

    Le prime informazioni merceologiche sul formaggio prodotto nelle Valli di Lanzo si trovano nel libro “Sulilma lacticiniorum” (Torino-1477), opera del medico vercellese Pantaleone da Confienza.

    In esso erano descritti i formaggi fabbricati nel ducato sabaudo, tra i quali quello delle Valli di Lanzo che l’Autore giudicava “incisivus et mordicativus”, cioè piccante. A quel tempo il formaggio era consumato quasi esclusivamente dai ceti popolari che lo usavano, per condire altri cibi, al posto delle più costose spezie.

    Il vocabolo “toma” non era in passato impiegato in trattati scientifici o documenti ufficiali, tutti redatti in latino, ma era invece usato nel linguaggio comune, avendo un’antichissima origine ed essendo diffuso in Francia ed in varie parti d’Italia. Per quanto riguarda le Valli di Lanzo le prime citazioni conosciute, riguardanti la “toma”, si trovano in vari documenti risalenti ai primi anni del 1700. Circa l’etimologia del vocabolo, i primi vocabolari piemontesi di inizio ‘800, così come pure i più recenti dizionari, divergono circa l’origine che viene fatta derivare da termini significanti: forma, taglio, caduta, rigonfiamento.

    Nella seconda metà del 1800, quando le Valli di Lanzo divennero centri di villeggiatura per la nobiltà e l’alta borghesia torinese, il termine “toma” apparve poi anche in libri e guide turistiche locali. Frequentando le Valli, i Torinesi impararono a conoscere ed apprezzare i prodotti locali, tra i quali il burro ed il formaggio che, da allora, è comunemente conosciuto come Toma di Lanzo. Fino ad alcuni decenni or sono la Toma di Lanzo era un formaggio magro fabbricato con latte scremato, essendo il burro il prodotto principale del caseificio. Recentemente, essendosi fortemente ridotta la produzione di burro, le tome sono prodotte con un contenuto più elevato di grasso.

    Proprio la regolamentazione delle caratteristiche merceologiche e delle modalità di produzione della toma è stata, nel tempo, oggetto di vari decreti e leggi. Una legge del 1939 ne impedì praticamente la vendita nei comuni delle Valli e solo con un decreto del 1950, sostenuto dal seno Luigi Einaudi, futuro Presidente della Repubblica, che fu anche villeggiante ad Ala di Stura, furono fissate le caratteristiche di tale formaggio e delimitate le zone di produzione in provincia di Torino. Il l0 maggio 1993 è stata riconosciuta con DPCM la denominazione d’origine del formaggio Toma piemontese a quei formaggi prodotti nelle provo di To, Cn, V c, Bi, No, Vb (At e Al in parte), e
    quindi anche a quelli delle Valli di Lanzo, aventi le seguenti caratteristiche: essere un formaggio semicotto, essere prodotto con solo latte di vacca, avere un contenuto in grasso non inferiore al 40% per il Toma piemontese a pasta morbida, e non inferiore al 20% per il Toma piemontese semigrasso a pasta semidura, avere un peso compreso tra 1,8 e 8 Kg. La Commissione CEE ha riconosciuto con Reg. 1293 de.l 1.7.1996 la Denominazione d’origine protetta (DOP) alla Toma piemontese.

    La Toma di Lanzo ha però caratteristiche tradizionali che in parte differiscono da quelle fissate dalla DOP del Toma piemontese. Per tale motivo essa è stata inserita nell’elenco dei Prodotti Tradizionali che, in conformità all’art. 8 del D. L. n. 173 del 30.4.1998, la Regione Piemonte ha approvato con D.D. n. 39 del 17.4.2000 con la seguente scheda tecnica: caratteristiche: formaggio a pasta cruda ed a maturazione media, prodotto con latte intero o latte parzialmente scremato per affioramento e miscelato al latte appena munto. Peso 5-7 kg. Diametro 30-35 cm. Scalzo 8-12 cm; metodiche di lavorazione: al latte, portato ad una temperatura di 35-37°C si aggiunge il caglio. La coagulazione avviene in 10-60 minuti. Con un~ frusta si rompe la cagliata finemente. La cagliata è raccolta in teli e si procede ad impastare e comprimere la massa con le mani. La pressa tura continua poi con i pesi che sono tolti dopo un giorno. Segue la salatura a secco con vari rivoltamenti (questa fase dura 10-15 gg) e la stagionatura (20-90 gg) in locali con temperatura di 5-10°C e umidità relativa dell’85% circa. In alternativa alla pressatura, alcuni produttori pongono la cagliata estratta dalla caldaia nelle fascere e la tolgono quando essa ha raggiunto una consistenza tale da mantenere la propria forma da sola.

    Con tali caratteristiche la Toma di Lanzo è stata uno dei primi 14 prodotti ad essere inserito nel “Paniere” dei prodotti tipici della Provincia di Torino che sono oggetto di specifiche attività di promozione e commercializzazione.

    di Claris