Olimpiadi e poi?
Gennaio 20, 2002 in Enogastronomia da Claris
In occasione dell’inaugurazione di Villaggio Campo Smith, a Bardonecchia, si è svolta una tra le più interessanti tavole rotonde su Olimpiadi e turismo. La prospettiva presentata all’uditorio, infatti, non ha posto tanto l’accento su impianti ed organizzazione logistica finalizzati all’evento del 2006, quanto ha affrontato percorsi più ampi, ponendosi nell’ottica delle azioni da perseguire per mantenere alta l’attenzione del mondo sulle Montagne Doc, precisando le missioni da intraprendere per rimanere nei circuiti turistici internazionali in maniera forte ed efficace, con un mantenimento evolutivo delle strutture abitative e logistiche.
“Bardonecchia: sport e turismo” ha visto la partecipazione di autorità locali, rappresentanti del mondo turistico e campioni dello sport. Introdotta dal padrone di casa, l’esperto rag. Bruno Aguì, presidente dell’Immobiliare Marina d’Alessandro, proprietaria di Villaggio Campo Smith, e moderata dal giornalista Mario Pisano, l’incontro ha annoverato gli interventi di Francesco Avato, sindaco di Bardonecchia, Livio Berruti, campione olimpico, Tiziana Nasi, presidente FISD regionale, Luigi Chiabrera, presidente Montagne Doc, Gianfranco Porqueddu, presidente CONI regionale, Riccardo D’Elicio, delegato del Comitato Sportivo dell’Università di Torino, Renato Montabone, assessore allo Sport del Comune di Torino, Roberto Polloni, delegato Sportello Sport della Provincia di Torino, Stefano Longhi, Servizio Impianti Sportivi del CONI regionale, P.G. Bodo, consulente per il Commercio Estero della Regione Piemonte.
Doverosi gli onori alla residenza ospitante del sindaco Avato che ha sottolineato l’importanza e il significato di Campo Smith per Bardonecchia: “Questo Villaggio è stato il frutto di tanto sudore, ma ora abbiamo un complesso residenziale all’avanguardia, frutto di un’importante intuizione, addirittura antecedente alla candidatura di Torino ai Giochi Olimpici Invernali, che vedeva nella realizzazione di un centro turistico il motore per la promozione e la diffusione dell’attività sportiva (in particolare sciistica) per il paese. Finalmente possiamo vedere il frutto di una scelta coraggiosa che ha aperto una breccia importante nel modo di concepire sinergie tra sport, turismo ed economia.” I complimenti per la magnifica opera realizzata da Aguì e soci sono stati unanimi, soprattutto ricordando le difficoltà realizzative per questioni assolutamente burocratiche e non tecniche.
L’olimpionico Livio Berruti ha subito centrato uno dei punti chiave del dibattito, sottolineando il rischio per molte località piemontesi di creare una monocultura sportiva. “Apprezzo molto l’idea di un villaggio globale che soddisfa le richieste di ogni persona o gruppo e quindi non offre solo sci, ma attività ludiche varie, dalle palestre al piano bar, dalla discoteca al centro commerciale… E’ la strada verso quelle forme di villaggi integrati che noi piemontesi per cultura antica magari amiamo poco, ma che sono assai apprezzate dai turisti…” Ed allora occorre adeguarsi per essere e restare sulla cresta dell’onda… soprattutto in una località tra le meglio collegate alle metropoli, tra ferrovia, bus e infrastrutture autostradali.
Per favorire lo sviluppo di realtà di questo tipo occorrono sinergie tra enti, “bisogna imparare a lavorare insieme e questo non è patrimonio comune delle nostre valli, cresciute con l’idea che chi fa da sé fa per tre, mentre ora, con la concorrenza internazionale, ciò è impossibile. E’ necessario produrre attività sportive diverse e Bardonecchia da qualche tempo lo sta facendo, ad esempio con attività di mountain bike, nuoto, tennis. Oltre a problemi organizzativi esistevano enormi drammi nell’alloggiamento, poiché era sconosciuta una gestione imprenditoriale dei posti letto sul modello estero. E la struttura di Villaggio Smith in questo senso può essere un passo decisivo, come la nascita delle sei agenzie di incoming della zona per avere una struttura efficace di accoglienza/vendita posti letto” (Luigi Chiabrera).
Concetti ripresi anche dall’assessore Montatone. “Una volta l’unica cosa che interessava era la complementarietà tra commercio e turismo e lo sport era un di più non fondamentale, adesso invece si parla sempre più di sport e turismo come binomio vincente. E’ indispensabile formare delle professionalità turistiche e bisogna diversificare le attività in modo tale da accrescere il richiamo turistico di Bardonecchia; dare ai turisti la possibilità di passare al meglio il proprio tempo libero al di là del cielo azzurro e delle belle montagne”.
Spinta ed attenzione quindi verso le sinergie imprenditoriali, al limite alla ricerca di finanziamenti pubblici e la creazione di consorzi, ma parallelamente grande considerazione per le nuove generazioni.
Gianfraco Porqueddu ha così presentato Verso Torino 2006, il progetto ideato dal Coni per diffondere la pratica degli sport invernali tra i giovani. L’iniziativa dà la possibilità agli studenti delle scuole medie di utilizzare gli impianti (quelli, pochi!, terminati) che nel 2006 saranno sede di gara, in modo da avvicinare gli studenti alle varie discipline, soprattutto a quelle poco conosciute e praticate nella nostra regione, dal bob al curling, dal salto allo slittino.
Proprio in relazione al connubio scuola-sport, Bardonecchia da diversi anni è luogo d’incontro tra il mondo dello sport e quello dei giovani, studenti e universitari, come messo in risalto dal presidente D’Elicio. “Avevamo creato un campus sportivo universitario permanente, poi per tanti problemi abbiamo desistito, ma non mollato perché l’importanza di far conoscere Bardonecchia a 1500 ragazzi ogni anno è assolutamente strategica.” L’abbinamento cultura e sport, con prezzi bassi, infatti, è l’unico mezzo perché i giovani dopo i 16 anni non abbandonino la pratica sportiva ed acquistino una formazione sana ed uno spirito competitivo, ma aperto e leale.
“Bardonecchia è anche candidata dal CUS Torino a ospitare le Universiadi Invernali del 2007, un evento paragonabile alle Olimpiadi sia per numero di partecipanti sia per l’imponente ritorno di immagine. Il progetto è aprire l’Universiadi ai disabili, ragazzi di esempio per la loro costanza, l’impegno e la passione.
Al proposito Tiziana Nasi ha sottolineato l’importanza di strutture come Villaggio Campo Smith che possono ospitare disabili soprattutto in carrozzina, anche la loro rilevanza in previsione delle Paraolimpiadi del 2006. Tutto ciò nonostante all’ancora scarso spazio che i media dedicano agli sport praticati dai disabili.
Tanti i temi trattati, quindi e tutti di incondizionato interesse, dal coordinamento di tutti i soggetti prima coinvolti nell’organizzazione delle Olimpiadi del 2006 e poi nel mantenimento di impianti e appeal delle località allo sport come traino per il turismo; dall’importanza della pratica sportiva per la formazione dei giovani alla crescente attenzione di istituzioni e privati verso le esigenze delle persone disabili…
di Claris