Verso la vendemmia ghiacciata

Gennaio 9, 2006 in Enogastronomia da Claris

Il 20 gennaio a Chiomonte, comune con le viti più alte del Piemonte, ci sarà la raccolta dei grappoli ghiacciati di Avanà, vitigno autoctono emblema della Valle.

chiomonteMagari in pochi lo ricorderanno, ma lo scorso 30 ottobre, al Lingotto, in una conferenza del Salone del Vino, è stato presentato un progetto innovativo per l’Italia ed il Piemonte, il vino ghiacciato.

Ed ora si avvicina il momento della spettacolare vendemmia ghiacciata a Chiomonte, nelle vigne più alte della Valle di Susa e del Piemonte. La sperimentazione del “Vino del ghiaccio”, realizzata dalla Comunità Montana Alta Valle Susa su idea e progetto di Maria Luisa Alberico, direttore responsabile della rivista Donna Sommelier Europa, si concluderà il giorno 20 gennaio in occasione della festa di San Sebastiano, patrono di Chiomonte, con la raccolta dei grappoli ghiacciati di Avanà, vitigno autoctono emblema della Valle, nei vigneti terrazzati della Cantina la Maddalena della cooperativa Clarea.

L’avvenimento sarà una festa e saranno presenti alla vendemmia, evento unico nel suo genere nella nostra zona, il Presidente della Comunità Montana Alta Valle Susa Mauro Carena, e le Autorità di Chiomonte. Seguirà una degustazione di Ice wines selezionati da Donna Sommelier in abbinamento alle produzioni tipiche locali presso la Cascina Maddalena a Chiomonte.

Cos’è il “Vino del ghiaccio”

Il progetto, presentato dal presidente Mauro Carena e da Maria Luisa Alberico, direttore della rivista Donna Sommelier Europa, partner della Comunità in questo progetto, al Salone del Vino del Lingotto a Torino, fiera internazionale per produttori e professionisti del settore enologico provenienti da tutto il mondo, ha destato notevole interesse da parte di addetti ai lavori, ma anche del numeroso pubblico di appassionati che ha assistito alla presentazione.

L’Alta Valle Susa si inserisce infatti con questa sperimentazione tra le esclusive aree del mondo nelle quali sono prodotti i “Vini del ghiaccio”, o Eisweine, nella corrente dizione tedesca con la quale questa tipologia di prodotti è conosciuta a livello internazionale.

La Comunità Montana Alta Valle Susa produrrà infatti a Chiomonte, sede naturale e storica dove sono collocate le vigne più alte del Piemonte, un vino del tutto unico e non prodotto altrove nella nostra Regione: il “Vino del ghiaccio”, appunto, così chiamato per il particolare procedimento produttivo, che prevede una vendemmia tardiva, lasciando i grappoli sul tralcio fino all’inverno. In questo modo essi subiscono una drastica diminuzione, si riducono perdendo buona parte del proprio peso, concentrando però gli aromi e dando luogo a trasformazioni enzimatiche uniche, con un risultato di profumi e sapori del tutto particolare. Si ottiene un vino denso, quasi viscoso, dal colore intenso e dalla profumazione ricchissima e in molti casi totalmente diverso rispetto agli aromi normali delle uve di provenienza.

Sono poche le aree del mondo in cui, per condizioni metrologiche e ambientali sono possibili raccolte così avanzate e la viticoltura della Valle potrà così vantare, grazie a questo progetto della Comunità Montana a Chiomonte, la propria esclusiva collocazione tra i paesi che nel mondo producono Eiswein. Attualmente in Europa gli Eiswein sono infatti presenti nella zona del Burgerland austriaco e in Germania, dove a fine Settecento furono tentati i primi esperimenti in tal senso.

L’Avanà, vino autoctono da tempo immemorabile coltivato in Valle, si affiancherà così ai grandi Rie-sling Seyval Blanc, al Pinot canadese, al Cabernet Franc e al Vidal Blanc. A questi si aggiungono, per l’area austro-tedesca il Gewurztraminer e l’Ehrenfelser. Alcuni filari dei vigneti di Avanà della Cooperativa Clarea di Chiomonte, che produrrà il “Vino del Ghiaccio” presso la Cantina “La Maddalena” per la Comunità Montana, sono infatti stati lasciati sui tralci dopo l’ultima vendemmia, e sono stati riparati con delle reti che proteggeranno i grappoli fino a gennaio quando si vendemmierà.

«Andremo a produrre questo vino proprio nel cuore del periodo olimpico, momento molto importante per il nostro territorio», ha spiegato il Presidente della Comunità Montana Mauro Carena. «Non si tratta semplicemente della ricerca di un prodotto particolare e unico, quale sicuramente questo vino sarà, per abbinarlo ad un evento come le Olimpiadi, ma di un’occasione per riflettere, per raccontare a tutto il mondo che avrà gli occhi puntati sulle nostre montagne che da noi esiste la possibilità di praticare sport a livelli di eccellenza, che c’è un turismo di grande qualità, ma che noi, e lo dico con orgoglio, abbiamo anche tanto altro, e cioè un patrimonio di cultura, storia, enogastronomia, paesi caratteristici e paesaggi bellissimi, resi unici dagli uomini e dalle donne che vi hanno lavorato».

In questa direzione va quindi l’intenzione di questo progetto e delle numerose iniziative di rilancio e promozione delle produzioni tipiche della Comunità Montana: «Bisogna puntare sull’innovazione, e sicuramente si tratta di una sperimentazione mai condotta in questo modo in Valle, ma soprattutto noi vogliamo che questi progetti di valorizzazione diventino un modo per ricordare cosa significhi lavorare le vigne a mille metri di altitudine, che costituiscono l’eredità di persone che hanno creato terrazze, costruito muri di pietra, trasformato pendii in terre che danno ancora oggi un prodotto di alta qualità. Di queste iniziative di viticoltura di montagna, che vedono la nostra Comunità Montana impegnata anche in altri interventi, come il recupero di vigne in quota ad Exilles, si dice spesso che sono ormai presenti anche in altri territori, che altre Valli li hanno già tentati. Vorremmo però dire che da noi non ci sono le stesse sovvenzioni a cui possono attingere territori come la Val d’Aosta o il Trentino, ma sicuramente possiamo contare sulla passione di gente innamorata del proprio territorio, che crede nella propria cultura, fatta anche di prodotti e mestieri antichi, e che con questo orgoglio vivrà le Olimpiadi», conclude il Presidente.

Per informazioni: Uffici Comunità Montana Alta Valle Susa – tel. 0122.831.252

di Claris