Robert Mapplethorpe tra antico e moderno

Ottobre 7, 2005 in Arte da Redazione

Mapplethorpe “Robert Mapplethorpe tra antico e moderno, un’antologia” è il titolo che fedelmente introduce alla mostra inauguratasi ieri alla Palazzina della Promotrice delle Belle Arti, a Torino, dedicata a uno dei massimi artisti americani della seconda metà del Novecento.

Mapplethorpe amava ripetere “Voglio che la gente guardi le mie opere prima di tutto come opere d’arte, e poi come fotografie”. Circa duecentoquaranta fotografie dell’artista, di cui molte inedite in Italia, sono esposte lungo un itinerario che attraversa la sua vicenda artistica ed esistenziale dagli esordi, nel 1972, alla tragica e prematura scomparsa, nel 1989, accompagnata da dipinti, sculture, incisioni, fotografie rappresentativi di maestri e di momenti diversi nella storia delle arti.

L’esposizione è curata da Germano Celant, il maggior specialista dell’opera dell’artista americano, con importanti contributi di Robert Rosenblum e Claudio Strinati, che consentono una rilettura della sua opera, sottratta all’aura scandalosa che l’ha accompagnata, per reinserirla nel contesto dell’arte e della cultura americana di quegli anni, segnata dall’espressione di libertà, dai pregiudizi etnici e dalle convinzioni sessuali di cui Mapplethorpe fu interprete, paladino e, insieme, vittima tragica.

Mapplethorpe Nella sede del palazzo della Promotrice, le opere sono state esposte secondo un ordine cronologico che, tuttavia, nell’opera di questo artista, è contraddistinto dall’affrontare di volta in volta temi e soggetti ben definiti. A questi temi il lavoro critico del curatore ha poi affiancato opere di artisti su cui Mapplethorpe formò la sua cultura visiva, approfondendo e ampliando un primo parziale lavoro nato in occasione della mostra organizzata dal Guggenheim di New York a Berlino, negli scorsi anni, e che ha toccato l’Ermitage di San Pietroburgo, il Puskin di Mosca e oggi è approdata a New York. In quella occasione furono poste a confronto alcune fotografie dell’artista americano e alcune stampe fiamminghe delle collezioni dell’Ermitage, dando il via ad un lavoro di ricerca e di approfondimento che ha portato oggi a questa grande mostra. In essa si possono confrontare gli elementi comuni e di parallelismo tra le sue fotografie di body-builder e black bodies e la statuaria antica dagli Etruschi a Michelangelo e Canova, fino a Rodin.

Sono anche testimoniate le similitudini iconografiche e le innegabili affinità tra i suoi soggetti, femminili e maschili, ed opere rinascimentali e manieriste, neoclassiche e moderne, da Bronzino a Tiziano, da Rembrandt a Julien de Parme, da Bacon a Warhol, includendo anche le fotografie di Man Ray, fino a giungere a von Gloeden. In tal modo la retrospettiva di Robert Mapplethorpe si pone come un forte intreccio tra arti e fotografia, tra contemporaneità e storia, rendendo così più comprensibile e fruibile il linguaggio estremamente raffinato e unico dell’artista fotografo. La sua volontà di porsi all’interno del grande flusso della storia dell’arte occidentale gli ha permesso di esprimere temi moderni e al tempo stesso “estremi”, come il sesso e l’Eros, attraverso forme di eleganza e di classicità veramente essenziali. La mostra è promossa dalla Città di Torino, Regione Piemonte, dalla Fondazione Torino Musei e dall’Artificio Skira.

Robert Mapplethorpe tra antico e moderno

Periodo: dal 08/10/2005 al 02/01/2006

Orario: 10.00-19.00 – giovedì 10.00-23.00 – domenica 10.00-20.00

Luogo: Società Promotrice delle Belle Arti – viale Balsamo Crivelli 11 – parco del Valentino – Torino

Ingresso: intero 8,50 euro – gruppi, convenzioni e ridotti 6,50 Euro – scuole elementari e medie inferiori 3,00 Euro – scuole superiori 4,50 Euro

Informazioni: tel. 011.659.9657 – 011.659.9742 – www.mapplethorpetorino.it

di Mara Martellotta