Novi Ligure rende omaggio a Coppi e Girardengo

Aprile 10, 2003 in Sport da Federico Danesi

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Lo sport, spesso, vive di memoria. E trova sempre, per fortuna, persone disposte a tenerla viva. Come a Novi Ligure, città che accomuna il ricordo di due che la storia del ciclismo l’hanno scritta e vissuta in prima persona, Costante Girardengo e Fausto Coppi. Nasce così il ‘Museo dei Campionissimi’ che verrà inaugurato ufficialmente sabato.

Un progetto, quello dell’area museale, che segna anche il rilancio di un’area come quella dell’ex Ilva che torna a nuova vita: 3mila metri quadrati che ospiteranno le sale espositive, ma anche una caffetteria e un deposito nel quale i visitatori potranno affittare le bici. Un omaggio dovuto, che finalmente ha avuto il suo naturale sbocco, dopo che per tanti anni erano nate (e morte) diverse iniziative. E’ stata scelta Novi perché rappresenta un po’ il fulcro di tutta la zona, anche se Castellania, dove Coppi nacque ed è sepolto insieme al fratello Serse, Tortona e Serravalle, dove visse, avrebbero voluto avere lo stesso peso. Meglio così, meglio concentrare tutte le forze con un’iniziativa unica per tenere viva la memoria soprattutto in quelli che di Girardengo, ma anche di Coppi, hanno sentito solo parlare.

Tante le arre espositive, da quella che raccoglie una serie di bici storiche, come quelle di Girardengo o Bartali, quella di Coppi del ’54 nella Roubaix, o ancora quelle di Binda, Adorni, e persino quella di Cipollini a Zolder. E ancora cimeli e trofei, molti maxischermi sui quali poter ammirare le gesta di tutti quelli, italiani e non, che hanno fatto la storia del ciclismo. Chi vorrà potrà tentare una sorta di sfida virtuale ai grandi, come Merckx o Moser, cimentandosi sullo stesso tipo di percorso: loro sul video, i visitatori montando la bici su una strada idealmente uguale.

Un’iniziativa importante che il figlio di Coppi, Faustino, ha accolto con entusiasmo: “Finalmente ci siamo. Dopo anni di sforzi parte un’iniziativa importante che segna anche il recupero di un’area storica. Per me è sempre un’emozione quando si ricorda mio padre. Nonostante siano ormai passati così tanti anni la sua figura è sempre viva in tutti, anche perché quanto hanno amato e amano questo sport hanno amato lui. Evidentemente ha lasciato un ricordo indelebile e forse oggi manca una figura così nel ciclismo moderno”.

Chi volesse maggiori informazioni sugli orari e sui giorni d’apertura può consultare il sito internet www.museodeicampionissimi.it

di Federico Danesi