Juve – Fiorentina: la vigilia

Aprile 1, 2005 in Sport da Roberto Grossi

Mentre Emerson smentisce le voci che lo davano in partenza per Madrid, Capello deve fare i conti con l’emergenza infermeria. Il tecnico, già alle prese con le defezioni di Olivera (squalificato), Ferrara e Kapo, si è visto aggiungere Trezeguet e Zalayeta nella lista degli indisponibili per Firenze.

Il sorriso ironico in sala stampa tradiva lo stato d’animo non serenissimo del friulano. I due attaccanti sono tornati malconci dalle rispettive nazionali: il francese lamenta un’infiammazione alla (solita) caviglia rimediata contro Israele, mentre l’uruguaiano ha problemi alla schiena. La Juve ritrova però Nedved (e Collina) e si torna al classico 4-4-2: convocati anche i Primavera Masiello e De Ceglie.

Mister Capello, la sosta per le nazionali vi ha creato qualche problema di troppo?

Speravamo di rivedere Trezeguet in forma, invece il francese è tornato zoppo. Zalayeta è ko per la schiena, Emerson e Montero sono disponibili ma stanchi dopo il volo transoceanico. Per fortuna ritrovo Nedved…

Il ceko partirà dall’inizio e si tornerà al 4-4-2?

Fate voi i conti, non vi vuole molto a capirlo: siamo in pochi ed ho la formazione obbligata. Pavel comunque l’ho visto molto bene in allenamento: nessun problema fisico e gran voglia di giocare.

Si aspetta una Fiorentina aggressiva come le dichiarazioni dell’ex-Maresca?

Mi aspetto una squadra in salute e molto determinata. Contro l’Inter i viola hanno giocato in maniera tonica e in casa saranno ancora più pericolosi. Riguardo Maresca non ho letto nulla, comunque nella vita si devono fare delle scelte e la Juve le ha fatte. E anche bene. Perché con i soldi della cessione in comproprietà di Maresca, Miccoli e Chiellini abbiamo acquistato altri grandi giocatori senza aggravare il bilancio. E la Juve, lo sapete, è molto sensibile nel rispettare i conti economici.

Il Milan gioca in casa con il Brescia. Turno favorevole ai rossoneri?

Sapete come la penso: ogni partita nasconde dei trabocchetti, nulla è scontato.

Viste le condizioni del Papa, lei sarebbe d’accordo su un eventuale rinvio del campionato?

Mi va bene qualsiasi decisione. Ci sta lasciando un grande uomo che ha lasciato un segno importante nel ‘900. Un uomo che va ricordato con tutti gli onori: aver fatto cadere il Muro di Berlino e il comunismo non sono cosa da poco. Io sono stato due volte in udienza da lui e ho conosciuto una persona che sa trasmettere un grande senso di forza e sicurezza. Anche ai non credenti.

di Roberto Grossi