Juve a Pama per il quinto sigillo

Settembre 23, 2005 in Sport da Roberto Grossi

Questa sera a Parma la Juve è chiamata alla seconda trasferta nel giro di 72 ore. L’obiettivo è quello di centrare la quinta vittoria consecutiva in campionato, che garantirebbe ai bianconeri di arrivare nelle migliori condizioni al big-match di domenica prossima contro l’Inter.

Il morale è alle stelle e Fabio Capello (giunto alla panchina numero seicento in serie A), è un fiume in piena: sorriso accattivante, ottimo umore e stoccate ironiche come si piovesse. Non sembra quasi lui: “Per stemperare le tensioni – propone il tecnico dalla sala stampa Sisport – bisognerebbe andare tutti insieme nei pub, a fine partita, a bere una birra, come fanno gli inglesi“.

E ancora: “Mutu? Verrà il suo momento, per il momento sta… zitto, Culovic? Sta bene e giocherà. Mi preoccupa però il numero 15 del Rapid Vienna, che affronteremo martedì prossimo.” Per la cronaca si tratta di un tale Kulovits…

Dall’infermeria giunge intanto il semaforo verde per Trezeguet e Thuram, entrambi dovrebbero partire dall’inizio. Ma la formazione è top-secret e potrebbe riservare, sulla falsariga di Udine, diverse sorprese. A cominciare dalla riproposizione del modulo ad ‘albero di natale’ sperimentato in Friuli (Mutu e Del Piero in appoggio al francese?) e al possibile turno di riposo per Nedved, Emerson e Ibrahimovic.

Il tecnico bianconero, tornato serio, non si sbottona affatto rilanciando però il concetto di turn-over: “In una stagione come questa la rotazione è necessaria. Io sono stato chiaro sin dal primo giorno: chi non gradisce la panchina o la tribuna vada in sede e abbandoni la società…

Il bastone e la carota nelle parole di don Fabio, felice per Blasi (“Ho trovato un difensore in più“), ottimista per Buffon (“dovrebbe rientrare il 4 dicembre contro la Fiorentina“), gelido sul caso-Iaquinta (“Non è di mia competenza e se l’attaccante udinese non avesse giocato contro Inter o Milan io avrei pensato solo alla mia squadra e nient’altro…).

La super-Juve attuale induce qualcuno ad ipotizzare arditi paragoni: “Mi chiedete se questa è la formazione più forte che abbia mai allenato? – conclude Capello – E’ impossibile rispondere, ogni epoca ha avuto il suo squadrone e il calcio, tra tattica e pressing, si evolve di continuo. Di sicuro questa che ho a disposizione è una grande Juve.

di Roberto Grossi