Il Campiello XLIX si avvia alla conclusione

Agosto 31, 2011 in Libri da Stefano Mola

veneziaSabato 3 settembre si conoscerà il vincitore della XLIX edizione del Premio Campiello, al termine d’una due giorni di appuntamenti ambientati come di consueto in sedi d’eccezione. Partiamo innanzi tutto col ricordare i cinque romanzi che saranno stati letti dai 300 (al momento) ignoti componenti della giuria popolare.

  • Disegnare il vento (Einaudi) con cui Ernesto Ferrero ripercorre delicatamente la vicenda personale d’uno scrittori che ha fatto sognare migliaia di ragazzi, ovvero Emilio Salgari.

  • Di fama e di sventura (Mondadori): la vicenda di Tommaso da Trieste all’America, insieme ai personaggi originali fortemente delineati da Federica Manzon

  • Se tu fossi qui (Cairo editore), ovvero quello che la penna di Maria Pia Ammirati immagina possa succedere a un uomo che scopre aspetti nascosti della vita di sua moglie dopo la sua improvvisa scomparsa

  • L’ultima sposa di Palmira (Marsilio), dove Giuseppe Lupo intreccia il terremoto dell’Irpinia alle immaginifiche storie d’un paese che nemmeno è sulle carte

  • Non tutti i bastardi sono di Vienna (Sellerio), un dramma romantico e patriottico ai tempi di Caporetto, di Andrea Molesini

    Se noi fossimo uno dei trecento, daremmo con molta convinzione il nostro voto a Ernesto Ferrero. Il modo umanissimo e per nulla agiografico con cui ha evocato il padre di Sandokan ci ha convinto appieno. Se ci chiedessero un pronostico, diremmo che buone probabilità di vittoria ha secondo noi Federica Manzon, per l’intrigante storia di Tommaso e per qualche tocco dal sapore sudamericano.

    Ci sono comunque una giovanissima e un decano che il loro premio son già sicuri di riceverlo. Parliamo della ventitreenne Viola Di Grado, che con il suo notevole esordio Settanta acrilico trenta lana (e/o) si è meritata il Premio Campiello Opera Prima. E del l’ottantaseienne padre del commissario Montalbano: ad Andrea Camilleri sarà infatti consegnato il Premio Fondazione Campiello. Nella parole di Andrea Tomat, presidente della Fondazione, un omaggio ad uno scrittore tra i più letti ed amati del nostro tempo, che ha saputo reinventare il genere giallo con raffinata ironia di linguaggio, creando personaggi vividi e indimenticabili. Fino ad oggi i suoi romanzi hanno venduto più di 10 milioni di copie e sono stati tradotti in 35 lingue. Camilleri è oggi un riferimento e un’icona della cultura italiana nel mondo.

    Camilleri e la Di Grado (insieme all’ancora sconosciuto vincitore del Campiello Giovani) saranno premiati sabato, al Teatro La Fenice, nel corso della serata condotta da Bruno Vespa, con la partecipazione del musicista Raphael Gualazzi. Madrina della serata sarà invece Serena Autieri. Ai cinque finalisti è invece dedicato l’evento di venerdì 2, nelle storiche sale di Ca’ Vendramin Calergi, grazie all’ospitalità del Casinò di Venezia.

    di Stefano Mola