Carnevale in Provincia

Febbraio 25, 2001 in Enogastronomia da Claris

 Ultimi giorni di Carnevale: tante le feste che ci spingono a partecipare a manifestazioni da vivere attimo per attimo per divertirsi e conoscere le tradizioni locali.

Ivrea e la battaglia delle arance, Chivasso e lo storico Carnevale, Torino e gli ultimi lampi di Eurochocolate.

Chivasso

martedì 27 febbraio – ore 19: Corso di gala mascherato notturno

domenica 4 marzo – ore 15: XLVII CARNEVALONE con corso di gala mascherato

Per informazioni: Pro Loco “L’agricola” – tel. 011.911.34.50

A Chivasso il carnevale riflette fedelmente la tradizione, comune a tutte le manifestazioni del suo genere, risalente all’epoca delle grandi feste che precedevano l’austero digiuno della Quaresima. Esso riveste tuttavia anche un profondo significato storico, in quanto sin dalla metà del secolo XV si ha notizia di solenni festività in questo periodo dell’anno. L’evoluzione del carnevale di Chiasso non ha mai seguito un andamento regolare nel tempo, questo perché il borgo fu teatro di vicende militari che hanno più volte sconvolto la regione nel corso dei secoli. Del resto per questo motivo ai giorni nostri la città si trova priva delle sue principali vestigia storiche, salvo il duomo del XV secolo e la torre ottagonale, ultimo residuo dell’imponente residenza dei marchesi del Monferrato.

Troviamo riferimenti sicuri sul carnevale nel 1905, quando fu creata la figura della Bela Tolera, regina della festa e simbolo della realtà economica e sociale che ha sempre contraddistinto la città.

Da quel momento la manifestazione ha avuto un’evoluzione regolare, secondo il cerimoniale in uso, fino al 1951, quando si ebbe uno sviluppo del canovaccio, da cui trasse origine l’attuale Carnavalone di Chiasso.

Tutto cominciò da un’errata previsione dei meteorologi del periodo, che per la giornata conclusiva del 1951 avevano immaginato tempo ottimo e temperature in aumento, mentre la città si trovò bianca di neve con temperatura popolare. La macchina dell’organizzazione era ormai in moto: Abbà, Bela Tolera, dame e cavalieri erano già stati investiti dei loro ruoli e avevano preso l’avvio alcune feste. Che fare, dunque? Rinunciare al corso di gala per le vie della città non era possibile perché, giustamente, la Bela Tolera reclamava il suo diritto a troneggiare dall’alto del suo carro, come del resto l’Abbà.

Uno spirito arguto pensò di rimandare il tutto di una settimana: non sarebbe stato il carnevale del calendario, ma una manifestazione di maggiore importanza, perché si sarebbero fatti affluire anche i più bei carri allegorici dei centri vicini.

Nonostante la Quaresima incombente, la manifestazione fu tollerata e da qui nacque il grande successo del Carnevalone di Chiasso che in pochi anni crebbe vertiginosamente la sua rinomanza.

I successi furono sempre maggiori, tanto che i migliori carri, i più vivaci i gruppi mascherati e i più spettacolari complessi folcloristici affluiscono da province e regioni vicine e, ormai in epoca di globalizzazione, anche dall’estero. Il tutto per un trionfo di colori e coreografie tra due enormi folle ali di folla. La scena è ulteriormente arricchita dal lancio di un’enorme quantità di fiori e coriandoli che hanno sostituito le caramelle.

Anche quest’anno la tradizione, fortissima, è iniziata l’11/2, seconda domenica antecedente il carnevale, con l’investitura dell’Abbà. Giovedì scorso, giovedì grasso, la festa è stata per la Bela Tolera, con l’atto della sua incoronazione nella piazza centrale di Chiasso sotto una cascata di fuochi artificiali. Oggi alle 14 e martedì prossimo (27 febbraio) ore 19 si hanno gli assaggi della grande festa di domenica prossima con due corsi di gala mascherati (diurno e notturno).

Domenica prossima (4 marzo – ore 15), infine lo spettacolare CARNEVALONE con corso di gala mascherato.

Ivrea

Domenica 25 – martedì 27 (ore 14.00 – 17.00): battaglia delle arance

Martedì 27 – ore 17.30: premiazione in piazza di Città

Dopo la festa mancata di giovedì grasso (poche maschere, praticamente inesistente la musica), ieri sera lo Storico Carnevale ha iniziato la sua travolgente corsa verso il gran finale di martedì grasso.

Alle 21.00, puntuale come sempre, è stata pubblicamente presentata la vezzosa mugnaia. La reincarnazione di Violetta, secondo la tradizione la figlia del mugnaio che, nell’oscuro medioevo eporediese, uccise il signorotto Ranieri di Biandrate, il quale durante la prima notte di nozze pretendeva di sostituirsi al legittimo sposo, si è affacciata dal Municipio su una folla in tripudio per l’attesa.

Clamoroso l’errore dell’annunciatore “La mugnaia dell’anno 2000…”, ma ancor peggiori le condizioni meteorologiche che hanno parzialmente rovinato la festa. I partecipanti dei gruppi storici e goliardi e dei vari rioni si sono ritrovati infreddoliti a vedere, sfilando per le vie della città, gli stupendi fuochi artificiali, anticipati per l’incombente nevicata, che ha prematuramente spento le fiaccole del corteo.

Da oggi a martedì, comunque, non ci sarà pioggia o neve a fermare i valorosi aranceri. Fra le 14.00 e le 17.00, molte zone di Ivrea sono teatro della famosissima “battaglia delle arance”.

Nove squadre a piedi (Arduini, Diavoli, Pantere, Picche, Mercenari, Scacchi, Credendari, Morte, Tuchini) si scontrano con i 43 carri in un avvincente scontro per il predominio cittadino. Per tutti coloro che vogliono assistere indenni allo spettacolo, è necessario dotarsi di un berretto rosso, meglio se quello ufficiale, il berretto frigio, unica garanzia per non correre il rischio di prendersi un’arancia in testa.

di Claris