Capello: non è una sfida tra Zeman e la Juve

Aprile 17, 2005 in Sport da Roberto Grossi

Archiviata con dolore la Champions League, la Juve volta pagina e cerca di giocarsi in campionato le residue carte a disposizione nel rush finale contro il Milan. Con Trezeguet, Zebina e Ferrara fermi ai box ormai da tempo Capello deve però fare i conti anche con la traballante condizione di altri elementi: Camoranesi ed Emerson, ad esempio, non si sono allenati per il secondo giorno consecutivo. A preoccupare di più, sono le condizioni del brasiliano, stanco e sofferente di pubalgia: Emerson sta così così – ammette il tecnico friulano – e decideremo solo all’ultimo se utilizzarlo. E’ chiaro che non ho abbondanza di giocatori sani, quindi devo limitare il previsto turn-over anche se affronteremo tre gare importanti in una settimana. Se Emerson desse forfait, Tacchinardi verrebbe affiancato da Blasi oppure Appiah. Quasi sicuro il ritorno al classico 4-4-2, con Pessotto a destra in difesa. In avanti la coppia Del Piero-Ibrahimovic, con Nedved a sostegno libero di spaziare dalla sinistra al centro. A meno che Capello non decida di rispolverare il tridente (con Zalayeta) rinunciando al centrocampista ceko, rientrato da sole due partite e ancora a corto di forma dopo il lungo stop.

L’evidente calo fisico a livello generale riscontrato mercoledì con il Liverpool e i possibili contraccolpi psicologici derivanti dall’estromissione europea vengono smentiti, almeno a parole, dal tecnico: Il buon secondo tempo giocato a Firenze è la conferma che non esiste nessun handicap fisico. Contro gli inglesi abbiamo invece pagato caro l’approccio sbagliato alla partita: pensavamo che il gol, prima o poi, sarebbe arrivato, e invece i minuti passavano inesorabili. Bravi gli inglesi a difendersi ma se avessimo fatto noi una partita del genere si sarebbe parlato di ‘catenaccio’. Anche a livello psicologico non ci sono problemi: è vero che il giorno dopo l’eliminazione i ragazzi erano molto scossi ma ora si sono ripresi. Il campo dirà se le parole corrispondono ai fatti. Al Delle Alpi Buffon e soci troveranno l’agguerrito Lecce di Zeman. A Torino, nonostante le smentite di prammatica, la presenza del boemo provoca sempre l’orticaria ma il saggio trainer bianconero preferisce spostare l’attenzione solo sulle squadre: Non è una sfida tra Zeman, un collega con cui ho normali rapporti di lavoro, e la Juve – precisa don Fabio – ma tra Juve e Lecce. Per noi sarà una gara difficile: i pugliesi sono una squadra votata all’attacco, dotata di buone qualità e ottima corsa. Noi però vogliamo vincere per alimentare le chances-scudetto. Lo scontro diretto col Milan? E’ troppo presto per pensarci: viviamo alla giornata, mancano ancora 4 gare, ci sono 12 punti in palio e può succedere, nel frattempo, di tutto.

Sulla violenza negli stadi, dibattito di scottante attualità, Capello si dimostra preoccupato per gli arbitri: Sarà loro il compito più difficile – conclude – perché le giacchette nere, oltre a dirigere le partite, avranno anche la pesante responsabilità di decidere se farle disputare o meno.

di Roberto Grossi