Assassinio nella cattedrale

Aprile 10, 2006 in Spettacoli da Roberto Canavesi

TORINO – Il teatro come rito collettivo vive la sua celebrazione nell’“Assassinio nella cattedrale” di Thomas Stearns Eliot che lo Stabile di Palermo porta in scena al Carignano, fino al prossimo 30 aprile, nell’elegante traduzione di Giovanni Raboni: pubblico confinato nei palchi, con la platea invasa dall’ingombrante struttura che il regista Pietro Carriglio ha ideato per celebrare questa “assemblea comunitaria”, una tragedia in versi scritta nel 1935 ed ambientata a Canterbury nel lontano 1170.

Fedele a quanto sostenuto nel suo “Dialogue on poetic drama”, ovvero che la componente rituale è alla base di un qualsiasi esercizio drammaturgico inteso come diretta emanazione della liturgia religiosa, Elliot elabora la vicenda di Thomas Beckett, l’arcivescovo di Canterbury martire della fede chiamato a confrontarsi, di ritorno da un esilio di sette anni, con quattro diversi tentatori: incarnazione delle trame che i vescovi stanno ordendo alle sue spalle, pronti a minarne l’incorruttibilità spirituale, le presenze nemiche rinfacciano senza fortuna ad un Beckett ormai maturo le sirene delle avventure giovanili, il prestigio del potere terreno e il progetto di una congiura contro Re Enrico IV.

Diversa la reazione del prelato di fronte alla prospettiva del martirio religioso come unica strada per un’universale affermazione della propria spiritualità; un destino di morte che l’arcivescovo decide di non contrastare di fronte ai quattro cavalieri inviati dal re, ambasciatori di un nuovo messaggio di esilio, che Beckett accoglie con spirito cristiano ricevendo in cambio una serie di pugnalate all’interno della propria chiesa.

Sacrificio estremo inteso come affermazione della Chiesa militante, piuttosto che prova della subordinazione del poter religioso di fronte a quello civile, che la Compagnia del Teatro Biondo Stabile di Palermo mutua in un allestimento caratterizzato dalla forte presenza di un coro tutto al femminile e dal commento sonoro di una musica, eseguita dal vivo, le cui sonorità a tratti richiamano le melodie popolari del sud Italia. Sicilia come la terra d’Albione in un ideale continuum risolto in un allestimento di assoluta coralità, dove all’ispirato Giulio Brogi sono stati tributati meritati applausi per il suo Thomas Beckett fedele ed ostinato difensore del pensiero cristiano.

Assassinio nella cattedrale di Thomas Stearns Eliot. Regia di Pietro Carriglio.

Teatro Carignano, fino a domenica 30 aprile

Per informazioni:

www.teatrostabiletorino.it

di Roberto Canavesi