Alimentazione e benessere in Naturopatia

Giugno 20, 2005 in Medley da Redazione

Pesticidi, infezioni, tabacco, dieta, lavoro, alcol, Sole e Radon, farmaci, conservanti: sono, non nell’ordine indicato, le nove cause principali di tumore negli Stati Uniti.

E qual è la principale causa di tumore, con ben il 35% di incidenza? E’…la dieta, ovvero l’alimentazione. Seguita dal tabacco al 30%, dalle infezioni al 10%, fino al lavoro (ebbene sì…) col 4% di incidenza, l’alcol il 3%, pesticidi, farmaci e conservanti fanalini di coda [indagine statistica pubblicata da L’Espresso, nel novembre 2001, già nel novembre 2001 verrebbe da aggiungere…].

Viviamo in una società non naturale: inquinamento, concimi chimici, raffinazione industriale, cibi in scatola ecc., sottopongono il nostro corpo ad uno stress fisico notevole, per non parlare degli stress psicologici del mondo moderno, che letteralmente “consumano” le nostre cellule uccidendole o deteriorandole. Da qui nasce l’esigenza di tornare fondamentalmente ad un’alimentazione più sana e più “primitiva”: cibi crudi, per assicurare enzimi vivi a cellule vive; significativa riduzione delle cosiddette “calorie vuote” come farine raffinate e zucchero bianco (prodotto, quest’ultimo, del tutto privo di elementi nutritivi); moderazione nel consumo del caffè (che è una piccola frustata per il corpo) e delle bevande alcoliche.

Qualsiasi disagio fisico e, secondo il premio Nobel Linus Pauling, anche mentale, può essere ricondotto a carenze nutrizionali, che determinano il cattivo funzionamento di quella macchina incredibilmente meravigliosa che è il nostro corpo.

Infine, il cibo, grazie a Dio, non è soltanto una necessità fisiologica, ma un segnale culturale, emotivo-simbolico e sociale, di relazione interpersonale e di gruppo (si provi ad andare in una pizzeria il sabato sera senza aver prenotato…).

Tutto questo se mai fosse necessario affermare l’importanza dell’alimentazione, ecco perciò alcuni semplici principi di benessere alimentare in forma di un ideale decalogo, anzi “novalogo”.

  • Attenzione al peso: mantenere il proprio peso forma, che non è quello ideale o quello idealizzato, ma appunto quello che ci fa sentire “in forma senza forme eccessive”. Insomma, fare attenzione all’incremento ponderale. L’obesità è una vera e propria malattia anzi, come si direbbe con un’immagine colorita, proprio “una brutta bestia”.
  • In natura non esiste un alimento singolo, un alimento universale, una “Manna”, che soddisfi le complesse necessità nutrizionali dell’organismo umano. Pertanto, è importante assumere la più ampia varietà possibile di alimenti, al fine di compensare o integrare le carenze nutrizionali proprie, inevitabilmente, di ogni alimento. Inoltre, ingerendo ripetutamente sempre gli stessi alimenti si rischia di accumulare sostanze estranee quali conservanti o coloranti o additivi vari che in piccole quantità l’organismo riesce a neutralizzare facilmente ed espellere, ma che in quantità più rilevanti potrebbero mettere in crisi il sistema di depurazione, di drenaggio, di escrezione e di “smaltimento rifiuti” dell’organismo. Le proporzioni ottimali dei principi nutritivi consigliati per la corretta alimentazione in un soggetto che voglia preservare a lungo uno stato di sanità seguono la formula: Proteine 15%, Lipidi 25%, Glucidi 60%.

  • Meno grassi animali e quindi meno colesterolo: moderare il contenuto dei condimenti di origine animale che sono fonte rilevante di grassi saturi (burro, lardo, pancetta, strutto), preferire gli oli vegetali (extravergine di olio di oliva e quant’altro, con esclusione dell’olio di palma che è un grasso saturo), moderare il consumo di insaccati, preferire le carni bianche, consumare latte scremato, latticini e yogurth magri.

  • Masticare lentamente per favorire il più possibile lo sminuzzamento di tutti gli alimenti e poi per attivare la digestione dei glucidi che inizia appunto in bocca per mezzo dell’enzima ptialina presente nella saliva. Lo si ribadisce (repetita iuvat): masticare lentamente.

  • “Five a day” : è l’esortazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in tema di assunzione regolare quotidiana di frutta fresca e verdura. Il nostro regime alimentare tipico, l’uso di conservanti e di additivi, fa sì che si raggiungano raramente le dosi giornaliere raccomandate (RDA) in termini di vitamine e minerali. Il pane bianco non lascia più traccia delle vitamine contenute nella crusca ed i cibi conservati mediante riscaldamento/cottura distruggono vitamina C e gruppo B. Nei paesi occidentali il consumo di cibi molto raffinati e scarso di fibre ha indotto un incremento delle patologie gastrointestinali (stipsi, diverticolosi, neoplasie), metaboliche (diabete, obesità, dislipidemie) e cardiovascolari. Ricordarsi però che le fibre insolubili possono presentare effetti collaterali quali meteorismo, gas e flatulenze: assumerli quindi gradualmente all’interno del pasto ed evitare di abbinarli ai carboidrati.

  • Ridurre il consumo di dolci e di zuccheri raffinati (è vero, la vita è amara e qualche dolce è proprio necessario per compensare, ma questa è anche la ragione per cui non si è scritto “abolire”…): il loro rapido assorbimento provoca un rialzo improvviso della glicemia con conseguente rapida richiesta di insulina (veri e propri schiaffi al pancreas endocrino) che alla lunga può rivelarsi un fattore diabetogeno (in altri termini, il pancreas non porge più la guancia agli “schiaffi” ed esaurisce la propria capacità di produrre insulina).

  • Poco sale: in passato ed in parte ancora oggi il sale ha esercitato un ruolo fondamentale nella conservazione degli alimenti ed ha spesso rappresentato un mezzo di scambio, una moneta, una forma retributiva tanto che ha dato origine al termine ‘salario’. Con l’avvento dei frigoriferi e dei congelatori, l’uso eccessivo di sale non ha più senso, se non per dare il giusto sapore alle pietanze (del resto cosa c’è di peggio per rovinare una pietanza dell’uso eccessivo del sale come condimento?). Limitare dunque la quantità di sale aggiunto come condimento, limitare il consumo dei prodotti confezionati nei quali il contenuto di sale è più elevato (insaccati e cibi in scatola). Insomma meno sale negli alimenti e più sale nella zucca…Ovvero: vivere cum grano salis…

  • Uso moderato dell’alcool: fra tutte le bevande alcoliche dare preferenza a quelle a basso tenore alcolico: birra e vino ai pasti (in particolare, vino rosso, ricco in più di sostanze antiossidanti).

    La pubblicazione di questo articolo rientra negli accordi di partnership tra il nostro magazine e Cidimu.it, sito specializzato nella diagnostica e medicina on line.

    Anabolismo e catabolismo in allenamento:

    di dott. P. Chirizzi