Vendemmia

Gennaio 25, 2004 in il Traspiratore da Redazione

La schiena piegata sotto la cesta,

guardava in alto la testa,

a veder dove finiva

lo sterrato sentiero che saliva.

Per avere del vino il sapore,

ancora quanto sudore!

Tanta uva da portare

e ceste da riempire nel filare.

Con il sole che la fronte baciava,

Begliocchi se ne stava.

Ragazzi ad ammirare!

Tra, delle forbici, il ticchettare.

E’ pulita la guancia arrossata,

per il sudore lavata.

I biondi capei raccolti.

Gli ultimi grappi vengono tolti.

Per tutto il giorno è gara aperta,

di sorrisi è coperta.

Chi la saluta per primo,

chi, al tramonto, le porge del timo.

Rapita da pensieri di passione,

come colta da visione,

alla corte non si presta

e con lo sguardo fisso se ne resta.

Ora sono i pretendenti puniti,

da quegli occhi sì smarriti.

Del mosto dolce il sapore,

della delusione amaro il colore.

Da un fremito viene trasportata,

finita è la giornata.

Ora cammina spedita

verso l’amore della sua vita.

“Veloce!”, le implora il suo cuore,

“Son passate troppe ore!”.

Ma lusingata si sente,

se ai corteggiatori volge la mente.

Vita breve avrà la delusione,

avranno un’altra occasione.

Sarà un’opportunità

che, ai cuori, darà la felicità.

Il Traspiratore – Numero 46

di L. Ghio