Un futuro per il forte di Fenestrelle
Luglio 3, 2007 in Attualità da Stefania Martini
La Provincia di Torino lancia un concorso di idee per immaginare un futuro economicamente e culturalmente sostenibile per il Forte di Fenestrelle: l’obiettivo è di scongiurare il rischio che la più grande fortezza alpina d’Europa, capolavoro di architettura militare realizzato in oltre un secolo di progetti e lavori (dal 1727 al 1850), resti prigioniera del suo passato e di una decadenza inevitabile senza massicci interventi ed investimenti.
Il complesso, articolato su di un dislivello di 635 metri sulle pendici dell’Orsiera e su tre forti ( San Carlo, Tre Denti, delle Valli) collegati dai 4.000 gradini della Scala Reale, è di proprietà del Demanio statale.
Nel 1999 è stato “adottato” dalla Provincia come il proprio monumento-simbolo e dal 2002 è stato concesso in uso all’ Associazione San Carlo o.n.l.u.s.
Le opere di restauro conservativo realizzate negli ultimi anni sono costate 4 milioni e mezzo di Euro: risorse reperite grazie ad un accordo di programma fra Ministero ai Beni Culturali, Regione, Provincia e Compagnia di SanPaolo.
L’impegno della Provincia per il recupero e la valorizzazione del Forte ha compiuto un passo in avanti importante con la visita che una delegazione dell’ Unione Internazionale degli Architetti ha compiuto a Fenestrelle martedì 26 giugno, accompagnata dagli Assessori Franco Campia (Infrastrutture) e Giorgio Giani (Pianificazione territoriale).
Della delegazione facevano parte l’australiano Louise Cox e lo slovacco Martin Drahovsky (primo e secondo vicepresidente dell’UIA), Riccardo Cedrone (Presidente dell’Ordine degli architetti di Torino e provincia e del Comitato organizzatore del Congresso Mondiale degli Architetti, in programma a Torino nel 2008), Laura Rizzi, Mario Carducci e Gennaro Napoli (rispettivamente direttori e consiglieri dell’Ordine).
L’obiettivo è ambizioso: – spiegano gli Assessori Campia e Giani – definire un concorso internazionale di idee sulla destinazione della fortezza, aperto agli architetti che dal 29 giugno a 3 luglio 2008 giungeranno a Torino per partecipare al Congresso Mondiale. La sfida è quella di immaginare una collocazione ideale del Forte nel contesto naturalistico, sociale ed economico della Val Chisone, sia per quanto riguarda la parte già restaurata e accessibile al pubblico (50 mila visitatori l’anno), sia per i camminamenti e i forti Tre Denti e delle Valli, che sorgono alle quote più elevate e necessitano di imponenti interventi di restauro conservativo, paragonabili a quelli già eseguiti al Forte San Carlo.
L’idea di approfittare del Congresso Mondiale degli Architetti, invitando professionisti di tutte le nazionalità ad applicare il loro talento su di una sorta di rompicapo architettonico, dovrebbe rappresentare un incentivo alla concessione di ulteriori fondi da parte del Ministero.
Nello stesso dossier la Provincia intende candidare il Forte tra i monumenti tutelati dall’UNESCO.
Agli architetti si chiederà di ripensare il rapporto tra il complesso militare, l’adiacente sito di Pra-Catinat ed il Parco Orsiera-Rocciavrè, nel cui territorio sorgono i bastioni più elevati e la “Muraglia” della Scala Reale coperta.
Un tempo, per gli abitanti di Fenestrelle, la fortezza era un’occasione importante di occupazione. Oggi può diventare una risorsa culturale e turistica di primaria importante per l’intera Val Chisone.
di Stefania Martini