Trento Bondone 2005
Agosto 15, 2005 in Sport da Redazione
6-13-34-292. Sei, come il numero delle vetture partenti al Gran Premio di Formula 1 di Indianapolis. Tredici, come il numero medio dei partenti nelle prove del campionato di Formula 3000 della Peroni Promotions. Passiamo dalla pista al rally ? Allora Trentaquattro, come il numero degli iscritti al Rally di Montecarlo 2005.
Duecentonovantadue. Come il numero degli iscritti alla Trento-Bondone, che il 17 Luglio ha festeggiato a suon di record la sua edizione numero cinquntacinque (nella foto: Pasquale Irlando, su Osella PA Junior Honda, vincitore in classe CN1 e terzo assoluto).
La Trento Bondone è un passaggio a Nord Est obbligato. Per ogni pilota con velleità nella classifica nazionale del Campionato Italiano Velocità Montagna, quanto per un semplice appassionato e partecipante saltuario alle salite internazionali. O la ami, o la odi. Non ci sono mezze misure nei confronti di quella che per molti è “l’università delle corse in montagna” mentre per altri, pochi, è semplicemente “una gara troppo difficile”. (nella foto sotto: Roberto Ragazzi, su Osella, con l’alettone posteriore che mostra chiari segni di un incontro ravvicinato del terzo tipo con un guard rail).
Piu’ di cento curve, sui 17,2 chilometri che collegano Montevideo a Vason, con decine e decine di tornanti sui quali gli appassionati si accampano con camper, tende, e roulotte sin dal sabato (nella foto: Alfonso Covelli, su Renault Clio Maxi, mostra come la rigidità dell’auto induca la ruota posteriore interna a sollevarsi da terra nei tornanti).
E macchine, macchine,macchine… storiche, di scaduta omologazione, o modernissimi prototipi che fanno alzare dalla sedia anche i commissari di percorso, che preferiscono allontanarsi ulteriormente dalle loro postazioni, nel timore che la staccata assassina che i vari Irlando, Iaquinta, Zardo affrontano con piglio d’altri tempi sia leggermente sbagliata. Con una simpatica conseguenza di qualche centimetro di gomma lasciato sull’asfalto, o con un “lungo” da paura e la macchina che si pianta contro un guard-rail, o contro uno delle centinaia di spuntoni di roccia che semplicemente non possono essere rimossi dalla montagna Trentina.
Ma l’ottimo lavoro di prevenzione svolto dalla Scuderia Trentina, e forse un occhio di riguardo arrivato dal dio delle corse, che ovviamente guarda con un occhio di riguardo all’ultima corsa “vera” rimasta nel panorama della “salita” hanno fatto sì che ci siano stati pochi incidenti, nessuno dei quali con conseguenze per i piloti.
Ed ecco che nell’arco di un paio d’ore si passa senza soluzione di continuità da Paolo Morigi (nella foto), che affronta la salita sulla sua splendida Jaguar C
e conclude la gara con un tempo superiore ai diciassette minuti, fino a Denny Zardo che vince la classifica assoluta con la sua modernissima Osella Honda classe CN2 nel tempo di 10:11.09 (foto), davanti a Cinelli e Irlando.
E chi non c’era ? Chi non c’era ha semplicemente avuto torto… rimandato a settembre! Anzi… rimandato a Luglio 2006, sui tornati della 56esima Trento-Bondone….
di Mario Bertola