“Trappola per Topi” al Teatro Erba
Gennaio 23, 2008 in Spettacoli da Redazione
Da oltre dieci anni il Teatro Stabile Privato porta in scena il famoso “Trappola per Topi” di Agatha Christie, e da oltre dieci anni registra il tutto esaurito.
Difficile spiegare i motivi di tanto successo. La trama e il testo innanzitutto, accattivante già dai primi minuti. Con un’unica scenografia, che rimarrà sempre quella per tutto lo spettacolo, si alternano le vicende dei due proprietari della locanda di Monkswell e dei suoi cinque ospiti, uno più strano dell’altro. Lega il tutto l’investigatore Trotter che giunge in un secondo momento grazie a degli sci, per aiutarli. E sì, perché appena tutti vengono a sapere di un drammatico delitto avvenuto nei dintorni, la locanda si ritrova improvvisamente isolata da una bufera di neve. Sarebbe nulla, se non fosse che in breve anche la linea telefonica risulta tranciata… allora è proprio vero che l’assassino si nasconde fra loro. La trama si infittisce grazie anche ai segreti dei presenti, e quasi tutti riconducono ad un terribile evento accaduto anni prima.
Non male come inizio. Ma non basta per spiegare la bontà di uno spettacolo genuino. C’è chi trova le motivazioni nella costruzione di una sorta di gioco a scatole cinesi, chi invece ammira la cura dei dettagli narrativi, chi ancora considera il riuscito equilibrio fra dramma, giallo e commedia.
Già, e dove la mettiamo la capacità degli attori? Tutti in ruolo, collaudati, mai forzati, semplicemente spontanei. È merito loro se lo scorrere dello spettacolo si beve come l’acqua. Si ride, si sospetta, si riflette, ci si emoziona, e sono solo loro gli artefici di questo.
Per gli amanti del giallo la firma di Agatha Christie non può che essere una sicurezza, ma è anche necessaria una compagnia abile, scaltra, che mantenga alto il livello dell’opera. In effetti non è semplice portare in scena “Trappola per topi”, far muovere tutti i personaggi della scena senza che si scavalchino fra di loro e mantengano invece una forte personalità. Lo spettatore dopo una manciata di minuti ha già l’impressione che tutti siano il potenziale assassino, ed è questa la complessità di fondo. Tanto diversi, eppure così simili ad un criminale. C’è proprio da riflettere. Sospettare di ognuno è molto semplice, siamo diffidenti per natura, ma continuare a mantenere l’illusione è una capacità che solo il mestiere di una buona compagnia può contribuire a creare.
Eppure il meccanismo teatrale procede e le microstorie dei protagonisti si amplificano con quelle degli altri, a volte incrociandosi. Ironia, eleganza, spostamenti si fondono e talvolta lasciano intravedere abissi della coscienza e delitti efferati. Ma niente paura, l’indagine è un gioco intellettuale, la drammaticità lieve e appena sfiorata. Le motivazioni che possono spingere l’assassino sono assolutamente riconoscibili: rabbia, dolore, gelosia, superbia, avidità. Nulla è nascosto, tutto è dichiarato, ma accidenti se è difficile capire chi è il colpevole. E gli attori, la regia, la Christie stessa quanto sono bravi a ingannarci, a portarci su false piste o, peggio ancora, distrarci con battute e movimenti frizzanti. Ridi, ridi pure spettatore, intanto l’assassino fa il suo dovere e qualcuno muore.
Chi ha letto “Dieci piccoli indiani”, sempre della Christie, non può che ritrovare alcuni elementi che hanno reso celebre anche quel romanzo. L’isolamento, la casistica dei personaggi fortemente delineati e comunque tipici (ognuno ha un suo peccato), la certezza che l’assassino è lì, fra loro, pronto a colpire.
Anche l’ingresso dei personaggi, una sequenza che di solito è abbastanza noiosa per la poca confidenza che il lettore/spettatore ha con i protagonisti, è qui risolta molto bene. I contrasti per ogni presentazione, infatti, sono così spiccati e godibili, che non c’è nemmeno il tempo di annoiarsi. Anzi.
Raccontare, poi, come procede la storia non si può. Ovvio. Ormai io so chi è l’assassino, ma non ve lo posso dire, e quasi invidio chi dovrà ancora vedere lo spettacolo. Comunque una cosa ve la posso dire: il segreto di questo giallo è basato su una correttezza logica e nello stesso tempo su un’assurdità narrativa. Un po’ come ne “La Canarina assassinata” di Van Dine, il celebre descrittore delle regole del romanzo giallo… le cose non sono come stanno, ma voi non potete saperlo. Per quanto vi sforziate, c’è qualcosa che vi impedisce di trovare il colpevole.
In ogni caso ripeto: qui è il mestiere che conta e la regia di Piero Nuti non fa che confermare questa regola. Accettate pure di farvi trascinare, ingannare forse, ne sarete soddisfatti. Ma intanto notate ancora due dettagli: la radio e una vaga sensazione che cresce in voi.
La radio ha una funzione bellissima, narrativamente e scenicamente perfetta. Viene accesa, spenta, parla come se sapesse cosa sta succedendo all’interno della pensione. Alle volte suona anche. Che stile.
Però fate attenzione ad un’altra cosa. Lo spettacolo dura più o meno due ore, ma dopo circa una quarantina di minuti avrete un sospetto. Terribile. Tutti i piccoli segreti dei protagonisti, i peccatucci, le manie, i loro conflitti non fanno che sottolineare che anche voi, da spettatori, avete gli stessi difetti.
E allora attenti: il colpevole può essere chi legge, chi osserva lo spettacolo. L’assassino può essere in platea, potreste essere perfino voi.
Trappola per topi
COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
con Adriana Innocenti e Piero Nuti
Scene: Gian Mesturino
Costumi: Agostino Porchietto
Musiche: Bruno Coli
Regia: Piero Nuti
Personaggi e interpreti in ordine di apparizione:
Mollie Ralston: Stella Bevilacqua
Giles Ralston: Luciano Caratto
Christopher Wren: Domenico Berardi
Signora Boyle: Adriana Innocenti
Maggiore Metcalf: Franco Vaccaio
Signorina Casewell: Silvia Barbero
Paravicini: Piero Nuti
Sergente Trotter: Diego Casalis
Teatro Erba – TORINO
Da martedì 1 gennaio 2008 a domenica 27 gennaio 2008
Orario: 21.00 – domenica ore 16.00 – martedì 1/1 ore 18.00
Contatti: Teatro Erba tel. (+39) 0116615447 – Teatro Gioiello 0115805768 – Teatro Alfieri 0115623800 – [email protected]
Prezzo: 21,00 Euro – ridotto (gruppi, over 60, under 26) 15,00 Euro – Abbonati Torino Spettacoli 11,00 Euro
di Davide Greco