Tradizioni e simbolismi
Marzo 9, 2003 in Medley da Sonia Gallesio
Frida Kahlo, e questo è uno dei maggiori pregi della sua opera, sviluppò un linguaggio figurativo del tutto particolare. Nonostante si avvalse di svariati elementi surreali e fantastici, la sua produzione non può essere definita surrealista in quanto non si staccò mai completamente dalla realtà. I suoi lavori, difatti, sono un vero e proprio condensato di simboli e metafore rimandanti alle sue esperienze concrete. Attraverso i dipinti legati agli argomenti più personali, ad esempio, Frida infranse molti tabù legati al corpo e alla sessualità femminili, basti pensare al tema dell’aborto. La sua identificazione con la cultura india, poi, fu notevole: per questo si raffigurò spesso con il costume tehuana o con gli abiti da campagna. Non solo le vesti, tuttavia, rivelarono e rivelano la sua forte identità nazionale: tipici di fauna e flora messicane, nelle sue tele si ritrovano cactus, piante della giungla, scimmie, cani itzcuintli, pappagalli.
Anche la sua passione politica fu straordinariamente intensa, sanguigna, profonda. Una delle ultime fotografie che la ritraggono (Ospedale ABC, di Juan Guzman, 1950) mostra chiaramente che sul busto che era costretta a portare, all’altezza del petto vi erano disegnati falce e martello. In verità, Frida dipinse spesso i suoi busti, divenuti ormai corazza e strumento di tortura al contempo: in uno vi è riprodotto un feto, ad esempio, e in un altro la sua colonna vertebrale straziata. Il suo mondo pittorico si ispirò, inoltre, all’arte popolare messicana e alla cultura precolombiana, ma anche alle immagini votive e alle raffigurazioni di martiri e santi cristiani. Nella Casa Azzurra di Coyoacan erano raccolte numerose sculture prespagnole e figure di Guida (entità simbolica raffigurata sopra il letto dell’artista nel dipinto Il sogno, 1940). Quale significato può aver avuto, esattamente, lo scheletro-giuda collocato persino nella realtà sul baldacchino della Kahlo? Fu soltanto un modo per serbare memoria dell’ineluttabilità della morte? O forse rappresentò la prova tangibile dell’amaro sentore di Frida che la vita l’avesse tradita?
di Sonia Gallesio