Torino, un viaggio lungo un giorno

Gennaio 6, 2008 in Arte da Stefano Mola

L’EVENTO

Torino un viaggio lungo un giornoInizia il 2008 e sulla scena di Torino muove il suo primo passo una nuova associazione culturale: la Tribù del Badnightcafé. Lo fa con una mostra di fotografie, alla Tesoriera (Corso Francia 192, Torino). Siccome è una tribù, qualcosa che ci ricorda tempi in cui noi umani eravamo ancora poco stanziali, questa mostra ci parla d’un viaggio immaginario, dentro una città, la nostra: Torino, un viaggio lungo un giorno. La mostra sarà aperta dall’8 al 16 Gennaio, dalle 15:00 alle 18:00. Un appuntamento da segnarsi sull’agenda è l’incontro con gli autori, che si terrà Sabato 12 Gennaio, dalle ore 15:00.

L’ASSOCIAZIONE

Che cosa fa questa tribù? Quali i suoi riti? Dove il suo territorio? Diciamo che non si pone limiti, poiché condivide soprattutto un desiderio: esprimersi e condividere. Nelle forme più diverse: pittura, scultura, musica, teatro, fotografia, cinematografia, letteratura. E secondo i canali più diversi: mostre, convegni, conferenze, dibattiti, seminari, proiezioni di film e documenti, concerti, lezioni, readings, spettacoli teatrali. È uno spazio, o meglio, un cerchio aperto, dove venire a sedersi, per fare o per fruire. Questo cerchio, approssimativamente, è grande come il confine della nostra città, con la Mole nel mezzo. Un confine elastico: non sono escluse scorribande.

LA MOSTRA

Le fotografie che potrete vedere alla Tesoriera sono state scattate dai membri dell’associazione, a loro volta tutti appartenenti al gruppo di flickr DieciCento(ricordate? di loro avevamo già parlato). Una mostra che vuole essere in primo luogo una occasione per condividere uno sguardo, per dire: ecco, noi la vediamo così, questa nostra città. Ma lasciamo la parola al testo che introduce e accompagna questo percorso.

TORINO: UN VIAGGIO LUNGO UN GIORNO

Ogni città è un viaggio. Arrivaci in treno, possibilmente, come da una vena nel cuore, filo rosso tra i mille che in ogni istante si annodano e si separano e si sfiorano e si conoscono e non si incontrano. Ogni città è un viaggio che devi camminare prima di tutto con i piedi. Ma una città non è soltanto distanze tra due punti, misure da prendere col metro. Ogni città è un viaggio che devi accumulare soprattutto con gli occhi, col timore che non siano mai abbastanza grandi. Perché devono starci i pieni e i vuoti, le moltitudini e le solitudini, le cose che sono lì da sempre e quelle che bruciano un solo istante, quelle che se non le raccogli tu il vento ne porta via la cenere con la polvere.

Per questo gli occhi veri non sanno di linee rette, cartoline, indirizzi, dimenticano le guide e non leggono le vie. Gli occhi veri sono nomadi, alla ricerca di stupore, senza soste e senza sazietà. In frazioni di secondo piantano tende leggere che restano per sempre, come impronte sulla luna.

Con occhi così, Torino è sempre un viaggio. Con occhi così, Torino è molte città, una per ogni sguardo. Non vogliamo prenderti per mano, ti offriamo solo briciole su un possibile sentiero. Troverai i portici e le piazze, ma anche le borse della spesa, gli incroci dove sembra che il senso sia andato via e abbia lasciato in ricordo solo domande, le vie curve e lastricate dove il tempo ha avuto troppa fretta per passare.

Vedrai che Torino è una scacchiera, ritrovo di samurai, parco gioco solitario per una bambina in dialogo con una fontana, vecchiaia curva di attenzione su un giornale, schiena piegata sulla povertà d’un bicchiere di plastica. Oppure scoprirai che Torino è un bambino che corre leggero su una macchinina a pedali, con davanti tutto e dietro solo un po’ di asfalto. Torino è quello che resta dopo un mercato, le cose dimenticate che rinascono verso altre vite, sopra una bancarella.

E certamente Torino è un film, perché se un viaggio non diventa un film, non è un viaggio davvero. Torino è una storia da raccontare, una danza che nasce per strada, quella cosa meravigliosa e assurda che è muoversi nella vita vera sopra una colonna sonora. Torino è immaginare quello che rimane dopo che hai ripreso il treno, i sogni, i segni, una gonna rossa che scivola sull’acqua, il buio a fianco d’una libreria.

Torino è il nostro girarsi indietro, per chiederti che cosa ne pensi. Soprattutto, aspettiamo il racconto delle tue Torino, dei tuoi viaggi. Perché le storie se non mettono voglia di altre storie, non sono storie davvero.

di Stefano Mola