Torino: aumentano i congressi

Aprile 7, 2002 in Enogastronomia da Claris

30257(1)Sempre più città di servizi e sempre meno città industriale: il destino per Torino sembra obbligato, per fortuna non solo per le continue crisi del settore automotive, quanto per la crescita reale del cosiddetto terzo settore.

Un esempio tra i tanti? Il ‘mercato congressuale’, il cui andamento in crescita esalta sempre più il ruolo di Torino quale polo per convention a livello sovranazionale, ed un esempio è, oggi e domani, il convegno internazionale “Dimensioni socio-economiche della Gestione dei Rifiuti“, organizzato dall’Amiat e dall’ACRR (Association of cities and regions for recycling), in svolgimento al Lingotto.

Continua a crescere, dicevamo, la Torino dei congressi ed è allora giunto il momento del definitivo salto di qualità sul mercato nazionale ed internazionale. Lo confermano i dati e le analisi contenute nell’osservatorio (effettuato a cadenza semestrale) del mercato congressuale torinese voluto da Torino Convention Bureau, il consorzio pubblico/privato di promozione nato nel 2000 e composto da 80 soci, in gran parte operatori privati.

Secondo l’indagine condotta dal Cesdi (Centro Studi e Documentazioni Internazionali), nel 2001 la città ha infatti ospitato 7.691 convegni (+8,4% rispetto al 2000), per un numero complessivo di 782.030 partecipanti e di 1.132.985 giornate di presenza congressuale. Ciò ha generato un giro d’affari stimato di almeno 220 milioni di euro (circa 425 miliardi di lire), che comprendono la spesa dei congressisti per iscrizione al convegno, pernottamento, ristorazione, trasporti, shopping, ecc.

A tale somma vanno poi aggiunti i contributi erogati da promotori e sponsor per la promozione delle iniziative e per le spese non coperte dalle quote di iscrizione..Un giro d’affari dunque non indifferente, che ha contribuito ad accrescere il fatturato dell’indotto del turismo congressuale.

Sono dati che confermano come Torino sia ormai entrata definitivamente tra le capitali italiane del turismo congressuale. Infatti, l’Osservatorio Congressuale Italiano (ultimi dati disponibili anno 2000) colloca Torino al quarto posto tra le città congressuali italiane per numero di partecipanti, dopo Roma, Milano e Firenze.

Il quadro che emerge presenta un mercato caratterizzato da un lato da un’offerta molto articolata (45.000 posti nelle strutture censite dall’Osservatorio), proveniente oltre che dai centri congressi (3) e dagli alberghi (38), anche da dimore storiche (16), musei (12), teatri e cinema (14) e da altre tipologie di strutture che offrono sale attrezzate per ospitare incontri (22).

L’85,1 % (665.750 persone) delle presenze di convegnisti nel 2001 a Torino è dato da eventi con 50 o più partecipanti, che sono però nella gran parte dei casi di breve durata, a carattere occasionale e di dimensione locale, essendo promossi da imprese cittadine o piemontesi. Si tratta di dati in linea con la tendenza nazionale, che confermano come il nostro paese abbia ancora grandissime potenzialità di crescita nel settore dei convegni di grandi dimensione e di quelli a carattere internazionale, che hanno le maggiori ricadute sull’indotto. Una crescita favorita da un lato dal naturale trend che il mercato sta evidenziando, e dall’altro dall’attività di strutture specializzate come i Convention Bureau.

Le strutture che hanno ospitato il più elevato numero di eventi sono gli alberghi, presso i quali si è svolto il 53,6% dei convegni del 2001. Seguono, a distanza, i centri congressi (16,9%), le altre strutture (12,1 %), i musei (11,6%), le dimore storiche, i teatri e i cinema (il 5,8% residuale). Per quanto riguarda invece il numero dei partecipanti, un peso preponderante lo hanno avuto centri congressi, che hanno ospitato il 26,5% dei partecipanti complessivi ed il 29,6% dei partecipanti a convegni con oltre 50 presenze. Seguono gli alberghi, che hanno accolto il 25,6% dei partecipanti (il 16,2% dei convegni con oltre 50 presenze) ed i musei con una quota sul totale pari al 21,0% di tutti gli eventi (ed al 24,5% per i convegni più grandi).

Come sottolinea il Vice Presidente di TCB Luigi Capuzzo, “i risultati dell’indagine evidenziano due aspetti fondamentali: il primo riguarda l’andamento del mercato congressuale che oggettivamente è da considerarsi positivo. In soli due anni Torino ha scalato le classifiche nazionali passando dal 7° al 4° posto per numero di partecipanti. L’obiettivo di Torino Convention Bureau è quindi quello di sfruttare al meglio le potenzialità del sistema puntando ad acquisire nuovi convegni nazionali ed internazionali “.

“Dall’altro, prosegue Capuzzo, i dati indicano le aree dove Torino deve e può ancora crescere. Mi riferisco in primo luogo al settore dei congressi nazionali ed internazionali, caratterizzato da un maggior numero di partecipanti e da una maggiore durata dell’evento. Ma anche al mercato delle imprese e delle multinazionali, che ancora non considerano Torino come meta ideale dei grandi appuntamenti aziendali. In tal senso dobbiamo continuare a investire molte risorse in promozione. Ma non solo. Per raggiungere i nuovi obiettivi Torino sta lavorando per creare un sistema congressuale efficiente in modo da vincere la concorrenza delle grandi città congressuali da Roma, Milano, Firenze, Bologna a livello italiano, a Barcellona, Vienna, Ginevra, Parigi, Londra e Amsterdam a livello europeo “.

Una specifica indagine è stata condotta su un campione qualitativo di convegnisti allo scopo di valutare il loro grado di soddisfazione nei riguardi del sistema congressuale torinese. La quasi totalità degli intervistati (93,2%) mostra di valutare positivamente l’organizzazione del convegno cui ha partecipato. Positiva la valutazione della sistemazione alberghiera: oltre i tre quarti dei congressisti giudicano “buono” (61 %) o addirittura “ottimo” (17,5%) il trattamento ricevuto presso l’albergo in cui sono stati ospitati. I servizi cittadini sono giudicati positivamente da oltre il 65,7% degli intervistati. Per quanto concerne, infine, l’offerta turistica di Torino, in otto casi su dieci il giudizio è positivo: per il 60,6% l’offerta turistica è “buona” e per il 18,2% “ottima”; soltanto un 6% dei rispondenti dà un giudizio negativo.

“Sono risultati molto positivi, afferma Gabriella Ghigi, direttore di Torino Convention Bureau, raggiunti anche grazie alla capacità dei nostri soci di dotarsi di strumenti innovativi.”

Torino candidata per i congressi mondiali dei Cuochi (2006) e degli Architetti (2008)

di Claris