Teatro tra gli affreschi
Maggio 26, 2002 in Spettacoli da Stefania Martini
Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, Giovanni Romano, docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università degli Studi di Torino e l’Assessore Regionale alla Cultura Giampiero Leo.
“Vado a veder come diventa notte nei boschi…” è una rappresentazione particolare, nata da un progetto di Valter Malosti e prodotta da Residenza Multidisciplinare di Ivrea e del Canavese, Teatro Giacosa e Teatro di Dioniso, con il contributo di Regione Piemonte e Provincia di Torino.
Ambientato nella quattrocentesca chiesa di San Bernardino, lo spettacolo è tratto dal testo di Giovanni Testori “G. Martino Spanzotti: gli affreschi di Ivrea” ed ha per tema il “Ciclo di affreschi della Vita e Passione di Cristo” che il pittore piemontese lasciò, a partire dal 1480 circa, sulla parete affrescata di questa chiesa, nascosta oggi tra i moderni edifici dell’Olivetti.
Giovanni Martino Spanzotti, figura centrale della pittura piemontese rinascimentale, visse ed operò tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, dando un forte impulso ad < un nuovo realismo prospettico nella pittura Padana > come commenta Testori nel suo libro, edito nel 1958.
Con Gaudenzio Ferrari e Vincenzo Foppa fu protagonista, in ambito figurativo, della ricerca delle proprie radici espressive in Val Padana, lontano da Firenze, fino ad allora indiscussa capitale della pittura del Rinascimento con i suoi Giotto e Masaccio.
Il “Ciclo di affreschi della Vita e Passione di Cristo” di Ivrea comprende una ventina di scene della vita di Gesù disposte intorno ad un grande quadrato centrale raffigurante la crocifissione ed eseguite con abilità senza pari ai suoi tempi e con una forza espressiva che ancora oggi colpisce il visitatore.
I dipinti, infatti, sono pieni di umanità, le scene sono realistiche, le figure ben proporzionate ed espressive nei movimenti. Le composizioni sono complesse e ricche di particolari.
Spanzotti operò in gran parte del Piemonte: è possibile seguire un percorso sulle sue tracce andando da Casale Monferrato a Caselle, da Grignasco a Rivarolo, da Sommariva a Torino, da Vercelli a Verrone.
Nella sua bottega si formarono molti altri pittori piemontesi del ‘500 come Defendente Ferrari, con cui dipinse il polittico presente nel Duomo di Torino.
Ed è proprio il saggio-capolavoro di Giovanni Testori, con Pier Paolo Pasolini il più importante drammaturgo italiano della seconda metà del Novecento, nonché romanziere dal forte e trasfigurato realismo e raffinatissimo storico e critico d’arte, a determinare la riscoperta di Spanzotti e della chiesa di San Bernardino, proprietà della famiglia Olivetti.
“G. Martino Spanzotti: gli affreschi di Ivrea” è un testo composto con scrittura creativa e slancio lirico che ben si prestano a una sua rilettura in chiave teatrale, un esempio geniale di alternanza tra la narrativa ed il saggio.
E veniamo allo spettacolo vero e proprio: una quarantina di spettatori per volta potranno assistere al dialogo struggente tra Piero Spanzotti il padre di Martino, pittore della vecchia generazione e il figlio, avviato sulla strada del rinnovamento prospettico, tra classicismo gotico e le nuove forze rinascimentali di provenienza toscana.
Tante volte poi, verso sera, vedo Martino che prende su e solo, gli occhi pieni di malinconia, se ne va in mezzo ai campi: ‘Ma dove vai, o Martino?’; non mi risponde altro che così: ‘Vado a veder come diventa notte nei boschi’.”
Potranno partecipare a questo incontro e scoprire, o riscoprire, la potenza evocativa degli affreschi di Martino Spanzotti accompagnati dalla limpida ed emozionante scrittura di Testori.
Gli interpreti del testo sono Valter Malosti e Giovanni Moretti, luci di Francesco Dell’Elba.
Vado a veder come diventa notte nei boschi
Dal 28 Maggio al 9 Giugno, ore 21.30.
Teatro Giacosa, Piazza del Teatro, Ivrea. Tel. 0125/43206
www.teatrogiacosa.it
di Stefania Martini