Teatro di ricerca allo Juvarra
Maggio 6, 2003 in Spettacoli da Stefania Martini
La compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa è stata fondata dal regista Marco Isidori ed ha segnato il percorso del teatro di ricerca italiano fin dal suo debutto, nel 1986 con un testo tratto da “Les Bonnes” di Jean Genet. Da questo primo studio deriva uno spettacolo più ampio, Le serve, una danza di guerra, che ottiene il premio “Giovin Italia”.
In questo periodo, l’attenzione della compagnia si concentra sulla tragedia classica, con allestimenti che, come spiegano i Marcido permettano una ricognizione accurata delle ragioni originarie del fare teatro.
In particolare, da Eschilo, vengono tratti gli spettacoli “Una giostra: l’Agamennone” (1988) che prosegue idealmente il lavoro su Genet, Canzonetta (1990) e “Spettacolo” (1993), tratti da “I Persiani”.
Inoltre, “Palcoscenico” ed “Inno”, dalla “Sirenetta” di Andersen (Premio Speciale Ubu 1991); “Musica per una Fedra moderna”, da Seneca (1992).
Caratteristica principale di questi spettacoli è la scenografia curata da Daniela Dal Cin, nella quale il pubblico e gli attori spesso vengono intrappolati in un unico marchingegno, una macchina teatrale che tende ad assimilarli, abolendo la classica dimensione frontale per l’interfaccia tra palco e platea. Ed è sempre grazie alle magie create dalla Dal Cin, che tende a scomparire anche la differenza tra scena e costumi.
Altro aspetto importante degli spettacoli dei Marcido è la recitazione: la declamazione tende ad essere volutamente enfatica, melodrammatica, sostenuta da un’oratoria ora tronfiamente ridondante ora marcatamente grottesca, come deformata da un ricercato eccesso di pathos.
Il suono della parola assume rilevanza fondamentale e la figura dell’attore passa in secondo piano, segnando così la distruzione di un teatro tradizionale. Elaborati come partiture musicali, tutti gli spettacoli di Marcido ricercano dunque la teatralità insita nella parola stessa e attraverso la sua sonorità si scopre l’intento del loro autore.
In questa Antologica che approda allo Juvarra questa settimana saranno riproposti tre spettacoli: si inizia con Happy Days in Marcido’s Field tratta da “Giorni felici” di Samuel Beckett (1997). Affrontando il testo in chiave di “teatro d’appartamento” la regia Marco Isidori punta sull’impatto del corpo e della pelle, in una messinscena che coniuga raffinato rigore e forza di provocazione.
E’ Winnie, impersonata da Maria Luisa Abate, attrice storica del gruppo, la solitaria eroina beckettiana, truce e sarcastica, ad esercitare, con l’energia dell’incessante monologo, un implacabile dominio sul marito Willie – quello che la regia ha trasformato in coro, in terra e suolo.
Anche se la scultura scenica di Daniela Dal Cin, intrappola Winnie sulla cima di una trave, essa sprigiona la sua energia con la sua recitazione, quasi a compensare la sua immobilità.
Seguiranno Le serve, una danza di guerra e Canzonetta, interpretata tra gli altri ancora da Maria Luisa Abate.
Happy Days in Marcido’s Field
Dal 5 al 10 Maggio, ore 20.45.
Le serve, una danza di guerra
Dal 12 al 14 Maggio, ore 20.45
Canzonetta
Dal 15 al 18 Maggio, ore 20.45
Teatro Juvarra, via Juvarra 15 – Torino.
Tel. 011/ 540675 – Fax 011/5175084.
di Stefania Martini