TangramSaggio

Giugno 13, 2004 in Spettacoli da Stefano Mola

Il Tangram è un piccolo teatro solo dal punto di vista degli spazi. Si entra, c’è come una sala d’aspetto, come quella di un dottore: per raggiungere i posti e il palco bisogna scendere una ripida scala. Una discesa agli inferi, nell’inconscio, in uno stomaco. A scorrere gli spettacoli della stagione 2003 – 2004, queste suggestioni sono confermate. Spettacoli come Buio re, di e con Roberto Latini, Le nozze di Antigone di Ascanio Celestini oppure L’inferno, con Bruno Maria Ferraro, prodotto dallo stesso Tangram (che abbiamo particolarmente apprezzato, e che consigliamo), sono esplorazioni delle nostre zone oscure, in cui le voci e i corpi degli attori spesso si mescolano e si caricano di echi con le immagini delle immateriali scenografie proiettate sullo sfondo. Insomma scelte non scontate, di ricerca. Senza disdegnare però di accogliere anche personaggi come David Riondino, o di omaggiare personalità come Fabrizio De Andrè e Giorgio Gaber.

Ma Tangram non è solo stagione teatrale. È anche una delle più prestigiose scuole di teatro cittadine. Ci sono corsi di dizione e uso della voce, di teatro, ma soprattutto, la scuola di recitazione, diretta da Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro. Un impegno biennale, con frequenza bisettimanale (trovate i dettagli seguendo il link). Ma studiare, o anche esercitarsi durante l’anno, ovviamente non basta. Bisogna salire sul palco, sentire le luci addosso e sapere che là davanti c’è qualcuno che aspetta. Insomma, c’è bisogno di fare uno spettacolo. Da martedì 15 a giovedì 17 giugno, gli allievi del primo anno 2003-2004 saranno in scena con uno spettacolo che è un percorso di estratti da testi diversi.

Si comincia con Dialogo nella palude di Marguerite Yourcenar. Poi un salto all’indietro nel tempo: La calandra di Bibbiena. Di nuovo la Yourcenar con Elettra e di nuovo un salto all’indietro: Sogno di una notte di mezz’estate, di William Shakespeare. Di nuovo nel 900 con il pezzo successivo: lo scandaloso Le serve, di Jean Genet. È quindi la volta di Dacia Maraini, con Il geco, cui segue Follia d’amore di Sam Shepard. Chiude Un treno, una notte, ancora della Maraini.

Gli allievi si alterneranno sul palco in monologhi, in scene a due o a quattro. Scorrendo i vari estratti, possiamo rintracciare un filo conduttore. I vari personaggi si cercano, si attraggono, si respingono, si ritrovano dopo tempo, rimpiangono, desiderano qualcosa d’altro. Più o meno disperatamente, più o meno violentemente, più o meno lievemente, nelle situazioni più diverse attraverso i secoli e i punti di vista degli autori, cercano nelle parole un filo da riavvolgere per dare un senso alla loro condizione, al loro bisogno di amore. Come tutti noi, del resto.

Insomma, prima di aprire la grande stagione estiva delle uscite sotto le stelle, può valer la pena di fare un’ultima immersione in questo piccolo teatro. Per vedere, in anteprima, qualche talento di domani.

TANGRAM TEATRO

Da Martedì 15 a Giovedì 17 Giugno, ore 20:45

Via Don Orione 5

10141 Torino

Tel. e fax 011-338.698

di Stefano Mola