Sudate Carte 2005
Agosto 22, 2005 in il Traspiratore da Stefano Mola
A pensarci bene, il ghiaccio nella nostra vita ce lo troviamo spesso tra i piedi. Non che con questo voglia portar male, perché a metterci le suole sopra, se queste non sono bene attrezzate, si finisce col sedere per terra, e non è bello. Adesso magari sbufferete, sentendo parlare di ‘sta roba solida e soprattutto fredda. Ma come, siamo riusciti a fatica a lasciarci l’inverno alle spalle ed ecco che ci ricordi menagramicamente il gelo? Io però sono come quel cinese che se ne stava sulla riva del fiume. Non che vi sia nemico, lo nego nella maniera più assoluta. Però, prima o poi qualcosa sull’acqua passa.
E sia detto, sempre en passant, quell’acqua di norma viene da qualche montagna per lo scioglimento di neve, senz’altro, ma anche di… e va bene. Io, dunque, aspetto. Perché tra un po’, forse neanche troppo, sarete lì a mendicare cubetti trasparenti e freddi da aggiungere alle vostre bibite più o meno moderatamente addizionate di anidride carbonica (che poi non fanno tutto ‘sto bene, ma è un problema vostro).
Sempre seduto a gambe incrociate, e sempre sulla riva del fiume, profetizzo: finirete come gli americani. Loro, in enormi bicchieri di carta costruiscono piramidi di Cheope con gli squadrati blocchi a temperatura inferiore allo zero e poi ci fanno scivolare sopra poche gocce di bibita, neanche fosse chanel numero qualcosa. Prima il freddo. Poi, se c’è gusto si vedrà. Senza contare che a produrla, questa sostanza, costa pure energia ed ancora anidride carbonica, così che poi rischiamo di far sciogliere sempre quella cosa là, accumulata ai due poli. E dopo, niente bibite sorseggiate sulle spiagge delle Maldive, che si sommergono.
Va bene, dite voi a mollo nel fiume, tutto questo è un po’ ambientalmente ed economicamente minaccioso, ma con l’amore come la mettiamo? Quella cosa fredda se entra nel cuore lo cancella. Ah sì? E quel film là non l’avete visto? Quello delle settimane, che ne mancava mezza a fare dieci? Non fate i santarellini, che ai giochetti coi cubetti di ghiaccio ci avete pensato anche voi. Insomma, la dimostrazione semimatematica finisce qui.
Con questa sostanza provvisoriamente solida, dura e fragile allo stesso tempo, dovete fare i conti, non c’è storia. E poi mica potevo per l’ennesima volta farvi la solita tiritera su Sudate Carte. Ormai lo conoscete tutti, il concorso riservato agli studenti del Politecnico che hanno voglia di scrivere (poesie, racconti) e disegnare. Se ve l’ho cantata e suonata con il ghiaccio, è perché questi futuri top manager, costruttori di dighe e palazzi, progettisti di telefonini e tanti auguri ai loro sogni, proprio da lui dovevano trarre ispirazione per le loro opere. Così, noi e loro, ce l’abbiamo fatta anche quest’anno.
Con Sudate Carte dovete fare i conti, metterlo nel panorama di Torino accanto alla Mole e al Caval d’ Brons, sempre che si scriva così. Per cui, potrete anche quest’anno portarvi sotto l’ombrellone il libro che raccoglie le trenta opere vincitrici, dieci per ognuna delle tre sezioni. E confrontare il vostro ghiaccio con il loro.
di S. Mola